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Zerocalcare, 5 libri da leggere per conoscere il “padre” dell’Armadillo

Uscito da pochi giorni con "Quando muori resta a me", Zerocalcare è uno dei fumettisti più noti d'Europa. Se vuoi conoscerlo meglio, ecco 5 libri da leggere.

Negli ultimi anni è diventato un volto famosissimo anche fuori dal mondo del libro e del fumetto: con la prima, amata serie prodotta da Netflix, cui si è aggiunta più recentemente “Questo mondo non mi renderà cattivo“, Zerocalcare ha superato ogni record.

In questi giorni è tornato in libreria con “Quando muori resta a me”, una graphic novel intensa e personale, che con tutta probabilità costituisce il suo lavoro più intimo.

Se non conosci bene Zerocalcare, ma vorresti cominciare a scoprire i suoi libri e le sue numerose sfaccettature, continua a leggere.

Chi è Zerocalcare

Negli ultimi anni si è fatto conoscere anche da chi, di solito, non è avvezzo al genere della graphic novel.

Michele vive in diversi posti prima di stabilirsi nel luogo che lo ospita tutt’oggi, Roma.

Trascorre i primissimi anni della sua vita in territorio aretino dove il padre, romano di Rebibbia, si era trasferito per lavoro. Poi vive per qualche anno in Francia, luogo d’origine della madre, per infine approdare a Roma, dove lo abbiamo conosciuto anche noi.

La sua passione per i fumetti è precoce: già alle scuole superiori Michele Rech inizia a sperimentare. I suoi temi preferiti sono quelli sociali e politici, come i fatti del G8 di Genova. Del resto, la vocazione per questi temi non è mai cessata. Lo si vede analizzando l’intera produzione dell’artista.

Gira per i centri sociali italiani, firma locandine e copertine di fanzine, si fa conoscere sul territorio. Poi, nel 2011, arriva l’esordio con “La profezia dell’armadillo”.

Nasce Zerocalcare, pseudonimo scelto dall’autore tempo prima per partecipare a un forum online: il nome è mutuato dallo spot di un famoso prodotto anti-calcare che andava a ruba in quegli anni.

5 libri da leggere per conoscere Zerocalcare

La Profezia dell’Armadillo
Non c’è altra prima lettura da intraprendere se non conosci Zerocalcare ma vorresti incominciare: “La profezia dell’armadillo” è l’inizio di tutto. A poco più di trent’anni, Zero si ritrova a trascorrere le sua giornate fra pc e amici – un po’ disagiati – di una vita senza un vero scopo.

A stravolgere tutti i piani, l’annuncio di un evento triste, di cui Zerocalcare dovrà farsi portavoce.

Kobane calling

Una delle sfere di interesse più marcate nell’attività di Zerocalcare risiede nelle questioni che riguardano il Vicino e il Medio Oriente. L’autore, da sempre attento ai temi della libertà e della pace, ha scritto alcuni capolavori che testimoniano con un’incisività senza pari l’inutilità delle guerre. Se ti interessa questo versante di produzione dell’artista, leggi “Kobane calling”.

Tre viaggi, Turchia, Iraq, Siria, il Kurdistan come i telegiornali non lo raccontano. Le macerie di Kobane e un popolo intero in guerra per difendere il proprio diritto a esistere, proteggendo labili confini la cui esistenza non è sancita da nessun atlante geografico. Zerocalcare ci racconta, con sguardo lucido e solo a tratti ironico, una delle più importanti battaglie per la libertà silenziosamente in corso al mondo.

Un libro importante, difficile da inquadrare in poche parole, che raccoglie le due storie già apparse su Internazionale e quasi duecento pagine in più di diario di quei viaggi nel Rojava, la regione che i curdi stanno cercando di trasformare in un’utopia democratica senza uguali in Medio Oriente e forse al mondo.

Scheletri

Questa, fra tutte le graphic novel di Zerocalcare, è la più vicina al genere narrativo classico. Si costruisce come un giallo, ma poi prende strade molto diverse. Un capolavoro, da molti ritenuto il miglior libro di Michele Rech.

Diciotto anni, e una bugia ingombrante: Zero ogni mattina dice alla madre che va all’università, ma in realtà passa cinque ore seduto in metropolitana, da capolinea a capolinea. È così che fa la conoscenza di Arloc, un ragazzo un poco più piccolo di lui che ha altri motivi per voler perdere le sue giornate in un vagone della metro B di Roma.

Man mano che la loro amicizia si fa più profonda, le ombre nella vita e nella psiche di Arloc si fondono con le tenebre del mondo dello spaccio di droga della periferia romana. Un romanzo grafico che l’autore definisce “più efferato del solito” a cavallo tra realtà e invenzione, tra oggi e vent’anni fa, tra la paura del futuro e quella del presente.

Ogni maledetto lunedì su due

Questo libro è stato la prima raccolta di storie del blog di Zerocalcare, ma negli anni è diventato molto di più, e ora è considerato una parte fondamentale del suo lavoro.

La lunga storia a colori che punteggia i capitoli della raccolta è stata la prima presa di coscienza lunga sul percorso, umano, politico e artistico, dell’autore nella sua età adulta. Ogni maledetto lunedì su due era la fotografia di un momento nella vita di un fumettista, ma ora è il ricordo di una maturazione intellettuale e umana all’insegna del rosico più spudorato.

Quando muori resta a me” 

Infine, ti consigliamo “Quando muori resta a me“, l’ultimo lavoro di un artista che stavolta sembra essersi messo a nudo, gettando via tutte le sovrastrutture che in precedenza lo hanno “protetto”.

Un viaggio con suo padre verso il paesino tra le Dolomiti da cui proviene la famiglia paterna sarebbe la scusa perfetta per capire meglio Genitore 2, ma Zerocalcare e suo padre sono incapaci di parlarsi di cose significative. Questo rende difficile la trasferta, quando si capisce che la loro famiglia non è vista di buon occhio, anzi, da alcuni è proprio odiata, in paese.

Le radici dell’odio risalgono a prima della Grande guerra, e si intrecciano al mistero che circonda, da trentacinque anni, il giorno più misterioso ed emblematico della vita di Calcare, quello che lui fin da bambino ricorda come “Il giorno di Merman”.

Negli interstizi dei non detti, l’amore incrollabile di un padre per il suo unico figlio attraversa alcune delle pagine più buie della Storia del nostro Paese, silenziosamente coraggioso. Una storia in cui Zerocalcare si costringe a guardarsi allo specchio e non si fa sconti nel raccontare ciò che vede.

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