Herman Bang, lo scrittore decadente del Nord Europa che raccontò la “generazione senza speranza”

8 Agosto 2025

Scopri la vita e l'opera di Herman Bang, lo scrittore decadente del Nord Europa che raccontò la “generazione senza speranza” attraverso la sua penna.

Scopri la vita e l'opera di Herman Bang, lo scrittore decadente del Nord Europa che raccontò la “generazione senza speranza” attraverso la sua penna.

Nella storia della letteratura scandinava, Herman Bang occupa un posto singolare: figura inquieta, artista raffinatissimo e spirito libero, fu uno dei primi a portare nel Nord Europa la sensibilità decadente, filtrandola attraverso un’attenzione quasi cinematografica ai dettagli e alle ombre dell’animo umano.

Herman Bang è nato nel Jutland nel 1857 e, perfino la sua morte, è stata affascinante e decadente come la sua vita, tant’è che pare sia morto in circostanze ancora non del tutto chiarite. Morì nel 1912 negli Stati Uniti.

Fu uno dei maestri del romanzo impressionistico, ma non fu solo uno scrittore, debuttò anche come attore, ma non ricevette il successo sperato, con il suo romanzo “Generazione senza speranza” generò un tale scandalo da dover lasciare Copenaghen per trasferirsi a Parigi.

Herman Bang lo scrittore scandinavo dello scandalo con

Rileggere Herman Bang significa entrare in un universo di atmosfere lente e crepuscolari, dove il fascino e la fragilità convivono nella stessa frase.

Generazioni senza speranza non è solo un romanzo, ma una testimonianza di coraggio artistico e di sfida al moralismo dell’epoca. Un libro che, pur lontano nel tempo e, finalmente, sugli scaffali italiani, grazie a Lindau, parla direttamente a chiunque abbia mai sentito di appartenere a una generazione in bilico, consapevole che ogni splendore porta con sé la sua ombra.

Il suo nome è legato a un romanzo che, all’epoca, scandalizzò e segnò il suo destino: “Generazioni senza speranza” ( Haabløse Slægter), pubblicato nel 1880

Un romanzo pericoloso

“Generazioni senza speranza” è molto più di un’opera d’esordio: è un romanzo parzialmente autobiografico, impregnato di malinconia e di un’acuta percezione di tutto ciò che è malato, languido e morente nei rapporti umani.

Il protagonista, un giovane erede di un’antica casata in declino, vive nell’ombra di un padre afflitto da malattia mentale e di una madre prematuramente scomparsa, che lo ha cresciuto nel culto della stirpe e del passato familiare.

Herman Bang racconta la fragilità di questo giovane con una prosa elegante, a tratti spietata, immergendolo in relazioni torbide e opprimenti.

Tra queste, quella con una nobildonna più anziana, descritta in scene che all’epoca furono considerate scandalose e portarono l’autore davanti all’Alta Corte di Danimarca con l’accusa di oltraggio al pudore. La sentenza ordinò il ritiro del libro dalle librerie, ma il tentativo di censura si rivelò vano.

L’arte e lo scandalo

Le polemiche non riguardavano soltanto il contenuto erotico. In “Generazioni senza speranza” , Herman Bang evocava anche un ricordo scomodo: la sconfitta della Danimarca nella guerra contro la Prussia (1864), un trauma nazionale che segnò la fine delle ambizioni danesi di grande potenza.

Affrontare apertamente quella ferita, e farlo in un’opera di narrativa carica di simbolismo e pessimismo, fu percepito come un atto provocatorio. In più, Bang non nascose mai la propria omosessualità, vivendola con toni di sfida in un’epoca in cui il conformismo sociale e morale non ammetteva eccezioni.

Tutto questo contribuì a isolarlo dalla critica ufficiale e, al tempo stesso, a renderlo una figura di culto per chi vedeva nella letteratura uno spazio di libertà assoluta.

Il decadentismo del Nord

Herman Bang seppe tradurre in chiave nordica i temi cari al decadentismo europeo: la decadenza delle famiglie aristocratiche, la malattia come destino, l’ossessione per il passato, la sensualità come forza ambivalente capace di attrarre e distruggere.

La sua scrittura, intrisa di impressionismo e di attenzione minuziosa agli stati d’animo, influenzò anche autori successivi, ben oltre i confini della Danimarca.

Oggi, “Generazioni senza speranza” finalmente si può leggere anche in Italia, ed è un testo imprescindibile per chi ama scoprire le radici della letteratura decadente e le sue declinazioni meno conosciute.

La storia del suo protagonista è, in fondo, il ritratto di un’intera epoca: una generazione cresciuta tra rovine morali e politiche, senza la forza o la possibilità di credere nel futuro.

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