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“Virus, la grande sfida”, il libro di Burioni che spiega il Coronavirus

Il libro di Burioni ci racconta che cos'è un virus, come si replica, descrivendone l'intelligenza maligna nel trasmettersi da uomo a uomo

Da oggi esce, nelle librerie e nelle edicole con il Corriere della Sera, l’ultimo libro di Roberto Burioni, “Virus, la grande sfida“. Il libro, scritto a quattro mani insieme a Pierluigi Lopalco, fra i miglior epidemiologi al mondo, racconta che cos’è un virus, come si replica e ne descrive l’intelligenza maligna nel trasmettersi da un soggetto all’altro. Il libro è dedicato a tutti i medici e sanitari che in questo momento stanno combattendo una battaglia all’ultimo sangue. L’autore devolverà i proventi della vendita del libro alla ricerca sui coronavirus

Di cosa parla 

In questo libro, Roberto Burioni attinge alla sua esperienza di medico e ricercatore per mostrare la natura e il funzionamento dei virus, il loro passaggio (spillover) dagli animali all’uomo e le battaglie combattute nell’ultimo secolo contro i nostri nemici più piccoli e più feroci. “Il nuovo coronavirus è una sfida alla nostra società avanzata. Non possiamo sapere quando lo sconfiggeremo, ma siamo certi di poter contare su un’arma formidabile: la scienza”, si legge nel libro di Burioni. 

 

Com’è nato il libro di Burioni

Burioni: Quasi un anno fa — stanco di sfatare bufale e false credenze — avevo convinto il mio editore,  a pubblicare un libro per parlare di quello che è il mio vero campo di studio: i virus, gli agenti infettivi, il loro contagio, le epidemie e le loro conseguenze. Il fine ultimo era mostrare come terribili minacce come la peste, il colera, l’Aids, la Sars siano state vinte dalla scienza, talvolta semplicemente comprendendo i meccanismi di trasmissione degli agenti patogeni e regolandosi di conseguenza. Per scriverlo al meglio ho chiesto aiuto a uno dei migliori epidemiologi al mondo, l’amico e collega Pier Luigi Lopalco.

Lopalco: Quando ho visto quello che succedeva in Cina, ho chiamato Burioni e abbiamo capito che questo era il virus pandemico che l’Oms temeva già da anni. La cosiddetta malattia X, ovvero un virus nuovo che effettua un salto dall’animale all’uomo (lo spillover) e si diffonde velocemente. Per spiegarlo, Burioni ha adoperato una metafora efficace: quella dell’incendio. Per cui il virus è una miccia e le persone sono la benzina. In questo modo, potete capire la facilità con cui questo virus si propaga.

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Come possiamo difenderci dal virus

Lopalco: La parola “pandemia” non ci deve spaventare e l’unica arma che abbiamo per combatterla è la conoscenza. Se noi conosciamo, infatti, il modo di trasmissione di questi germi, non abbiamo più paura. I virus seguono regole basilari per la loro sopravvivenza. Per cui, se abbiamo due persone vicine e una delle due è infetta, anche l’altra sarà contagiata. Dobbiamo evitare che le persone stiano vicine e, in questo senso, solo la cultura ci può difendere dall’epidemia. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di accelerare l’uscita del libro. 

Burioni: Non siamo in presenza di un meteorite che precipita inevitabilmente verso la Terra, né di una bomba atomica che sta per essere sganciata. Qui, abbiamo un nemico che possiamo vincere. Il virus è un dittatore che ha sconvolto le nostre vite, come fossimo improvvisamente tutti agli arresti domiciliari. Ma abbiamo i mezzi per vincere e, per farlo, dobbiamo fare una cosa: stare a casa. Nessuno è immune, tutti possono ammalarsi, tutti possono morirne, tutti possono infettare gli altri. È una sfida difficile, ma è una sfida che possiamo vincere. 

L’intelligenza maligna del virus 

Lopalco: La probabilità che un nuovo virus si replichi e superi i confini del paese in cui nasce dipende da molti fattori, fra cui: la sua capacità di contagiare e le modalità del contagio. Sars e Covid-19 possono considerarsi parenti lontani, con la differenza che il virus della Sars era più “stupido” di questo, come spieghiamo nel libro di Burioni. Il virus della Sars si trasmetteva solo quando il malato manifestava già sintomi conclamati, come la tosse. Il virus Covid-19 è più intelligente. Ha capito, infatti, che deve infettare le persone quando queste hanno sintomi ancora banali. È questa sua intelligenza maligna ad averlo reso un virus pandemico.

Che cos’è lo spillover

Burioni: “Spillover” è un termine che in italiano si può tradurre con “tracimazione”, come quando l’acqua si mette a bollire e trabocca fuori dalla pentola. Ecco, lo spillover è il salto di un virus animale che in qualche modo trabocca e contamina l’uomo. Perché questo salto avvenga, deve verificarsi una condizione di vicinanza tra animale e uomo. Motivo per cui molti virus nascono in Asia, dove c’è un contatto più ravvicinato con gli animali selvatici.Ugualmente accadde con il morbillo, dove il virus saltò dai bovini all’uomo, oppure l’HIV, trasmesso dagli scimpanzé all’uomo agli inizi del Novecento. 

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Perché dobbiamo agire subito

Burioni: Il contagio da coronavirus comporta talvolta serie complicazioni respiratorie. Infatti, se il virus normale dell’influenza si ferma nella parte alta del corpo, ovvero trachea e bronchi, il Covid-19 arriva nella parte più profonda dei polmoni. Di fronte a queste complicazioni, non possiamo che assistere i pazienti con ventilatori meccanici. È una cura impegnativa, che richiede macchinari e personale, elementi di cui non disponiamo in maniera illimitata. Le terapie intensive di molti ospedali sono prossime alla saturazione, se non già sature. Senza la possibilità di avere un posto nei reparti di terapia intensiva, il rischio è che possano morire anche pazienti affetti da altre patologie.

 

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