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“Via col vento” di Margaret Mitchell, molto più di un romanzo d’amore

Via col vento è un bel mattone di quasi 900 pagine, come il film è un altrettanto mattone di 4 ore.

Ma quando davanti si ha un capolavoro non esistono limiti per definirlo e vorresti continuasse all’infinito.

Molti, soprattutto miei coetanei sotto i 30, non conoscono l’opera celebre di Margaret Mitchell che viene erroneamente definita un romanzo d’amore. Magari fosse stato “solo” questo non ci sarei rimasta così male all’ultima pagina.

Ma andiamo con ordine.

Rossella O’ Hara è la più bella sedicenne della contea. In un mondo sfavillante fatto di corpetti, balli, merende in cui le ragazze in giovane età devono solo preoccuparsi di essere stupidine, attraenti e trovare un marito. Ovviamente che se le accaparri prima di raggiungere la veneranda età dei 20 anni, in cui diventi automaticamente una zitella. D’altra parte gli uomini non hanno molte altre occupazioni, dirigere le piantagioni, frustare gli schiavi indisciplinati e fare più o meno un figlio all’anno.

E la vita era così semplice e spensierata per tutti finchè non è cominciata la guerra fra gli stati confederati e i maledetti yankees.

Tutti gli uomini sono dovuti partire e le donne, che neanche sapevano cucire un bottone, dovevano continuare a mandare avanti le botteghe, come se niente fosse, come se la guerra fosse questione di giorni.

Ma gli anni passano, i mariti e i figli non tornano, a casa non c’è cibo, la terra viene razziata dal nemico e cosparsa di sale, le case incendiate e i bambini trucidati. Bisogna scappare o bisogna combattere per la propria terra, per la propria casa. Questo fa Rossella, si assume tutte le responsabilità di una famiglia che ogni giorno diventa più grande. Dalla bambina che doveva solo sbattere le ciglia diventa una donna, ma non una qualsiasi. Una donna che ara la terra e che uccide per difendere le persone che ama. Una donna che soffre il freddo e la fame e si ricorda quando ai ricevimenti non si poteva abbuffare perchè non era il comportamento adeguato per una signorina.

E anche quando la guerra finisce e le cose sembrano aver raggiunto un equilibrio , la nostra protagonista continua sulla stessa lunghezza d’onda, diventa avida, acida e prepotente. L’unica che rimane coerente quando tutto il resto della popolazione sembra fare finta di niente. L’unica che continua a rimboccarsi le maniche nonostante una parvenza di agiatezza.

Certo, c’è anche una bellissima storia d’amore in questo romanzo, un amore testardo e impossibile, che se solo non ci fosse stato sarebbe stato tutto molto più facile.

Ma Via col vento è un insieme di emozioni e sensazioni difficile da dimenticare. Prende il lettore e lo catapulta in un mondo parallelo caldo e afoso, senza acqua nè scarpe per camminare sulle pietre aride. Ricorda molto Furore di Steinbeck e se vi è piaciuto quello, questo non può che confermare la scelta. La prosa nonostante gli argomenti scorre fluida e il linguaggio è moderno, le descrizioni sono accurate ma non logorroiche.

Mi dilungherei ancora per molto su un sacco di aspetti di questo romanzo, sulle vicende, sui personaggi. Ma non posso togliervi un piacere così grande. Io so solo che rimarrà un grande vuoto sul mio comodino ora.

 ” Perchè noi ci pieghiamo davanti all’inevitabile. Non siamo come l’avena che quando è matura si irrigidisce e non si piega secondo il vento. Siamo come il grano saraceno che ondeggia, e quando il vento è passato si rialza dritto e forte quasi come prima.

Quando vengono le disgrazie , noi ci pieghiamo dinanzi all’inevitabile e sopportiamo sorridendo. E quando siamo nuovamente forti, diamo un calcio alle persone dinanzi alle quali ci siamo piegati. Questo è il segreto per sopravvivere.”

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