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“Un buon posto in cui fermarsi”, il libro che racconta l’universo maschile senza stereotipi

Uscito da pochissimo in libreria, "Un buon posto in cui fermarsi" sembra uno di quei libri destinati a un grande successo. Fra i più venduti della settimana, la nuova uscita firmata da Matteo Bussola indaga con delicatezza l'universo maschile allontanandolo da stereotipi e convenzioni.

Da quando è uscito si piazza ogni giorno fra i libri più acquistati in Italia: “Un buon posto in cui fermarsi” è il nuovo, interessante, libro di Matteo Bussola, che ha da poco sbaragliato la concorrenza con “Il rosmarino non capisce l’inverno“, uno dei titoli più venduti nelle librerie italiane nei mesi scorsi.

“Un buon posto in cui fermarsi”, la sinossi

A volte la vita ci colpisce fino ad abbatterci. E se invece di rialzarci, provassimo a guardare il mondo con gli occhi di chi è a terra? Forse proprio la resa può regalare un’inaspettata felicità. Dopo “Il rosmarino non capisce l’inverno”, il nuovo commovente romanzo di Matteo Bussola. In pochi hanno saputo raccontare la fragilità maschile senza stereotipi, senza pregiudizi, senza vergogna.

Matteo Bussola sa farlo con schiettezza e umanità. In queste pagine lancinanti eppure piene di luce, un uomo trova il coraggio di disertare la propria esistenza e costruire un sogno. Un padre in neuropsichiatria con il figlio impara ad accogliere la ferita di chi ha messo al mondo. Un anziano marito, prendendosi cura della moglie malata di Alzheimer, si domanda che cosa rimanga di una relazione quando chi amiamo sparisce, anche se possiamo ancora toccarlo.

Un hikikomori che si è innamorato online vorrebbe incontrare chi è diventato per lui così importante, ma la paura di uscire lo imprigiona. Un bambino ubbidiente scopre la bellezza inattesa di deludere le aspettative.

Incrinati, piegati, sconfitti, capaci però di cercare un senso, di intravederlo lì dove mai avrebbero creduto, questi protagonisti trovano ognuno un modo personale, autentico, spudoratamente onesto, di rispondere alla domanda: «Che cosa fa di un uomo un uomo?»

Universi e sensibilità

Con “Un buon posto in cui fermarsi”, Matteo Bussola firma una raccolta di racconti che vi lascerà senza fiato. La bellezza delle storie raccontate dall’autore veronese non risiede soltanto nella delicatezza con cui vengono trattati temi rilevanti e difficili come la sessualità, il rapporto con il corpo o la paternità, che ritorna più volte nelle storie quasi come fosse un vero e proprio filo conduttore; il bello di “Un buon posto in cui fermarsi” è che Bussola riesce a raccontare l’universo maschile svuotandolo degli stereotipi di genere a cui siamo abituati.

In “Un buon posto in cui fermarsi”, infatti, lo scrittore ci conduce in vite molto diverse dalla nostra, che però le assomigliano nelle riflessioni, nelle paure e negli stati d’animo. Scopriamo, così, universi che non avremmo mai immaginato, e che ci fanno pensare a quanta sofferenza, fragilità e straordinarietà si celi dentro ogni persona che incrociamo sul nostro cammino, anche le più insospettabili.

Matteo Bussola

Fumettista, scrittore e conduttore radiofonico, l’autore di “Un buon posto in cui fermarsi” è uno dei più apprezzati degli ultimi tempi in Italia. Veronese, classe 1971, è laureato in architettura; infatti, prima di scoprire il talento per l’arte del fumetto, Bussola ha lavorato come progettista edile. Poi, all’età di trentacinque anni, l’epifania che lo ha condotto a dedicare la sua vita e la sua carriera al disegno e alla scrittura.

Dalle web comic all’esordio letterario, avvenuto nel 2016 con “Notti in bianco, baci a colazione”, Matteo Bussola ha conquistato il cuore di tanti lettori italiani, che lo seguono con affetto e interesse nelle sue frequenti pubblicazioni. Una delle ultime, “Il rosmarino non capisce l’inverno”, è rimasta in cima alla classifica dei libri più venduti per mesi, con anche numerose ristampe.

Attualmente, Bussola è anche conduttore radiofonico presso Radio24

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