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“Triste tigre”, il romanzo vincitore del Premio Strega Europeo diventa un caso editoriale

Di "Triste tigre" si parlerà a lungo. E non solo perché ha vinto il Premio Strega Europeo. Un romanzo, quello di Neige Sinno, che pulsa di dolore e di vita.

È ritenuto il caso editoriale dell’anno. Già vincitore del Prix Femina e del Prix Goncourt des Lycéens, Triste tigre” si è aggiudicato anche il Premio Strega Europeo, confermando il grande successo del secondo romanzo di Neige Sinno.

“Triste tigre” di Neige Sinno

La sinossi

Doveva avere sette anni, forse nove, non lo ricorda con esattezza Neige quando il suo patrigno ha cominciato ad abusare di lei. A parte il momento esatto in cui tutto ha avuto inizio (il trauma ha alterato per sempre la cronologia dei fatti), i ricordi sono perfettamente incisi nella mente e nel corpo della donna che Neige è diventata.

La decisione a diciannove anni di rompere il silenzio, la denuncia, il processo pubblico, il carcere per lo stupratore, la vita nuova molto lontano dalla Francia. E quella donna si è interrogata a lungo se scrivere il libro che stringete tra le mani, perché trovava solo motivi per non farlo.

Fino al giorno in cui il passato l’ha raggiunta e l’impossibilità di scrivere è diventata impossibilità di non scrivere.

Questa che leggerete non è «soltanto» la storia di una bambina che è stata violentata per anni da un adulto; è la ricerca pervicace degli strumenti per dire di quell’altro luogo, il paese delle tenebre dove vivono tutti quelli come Neige; è il rifiuto netto della retorica delle vittime (nessuna resilienza, nessun oblio, nessun perdono); è la necessità di trovare semplici parole precise che dichiarino l’irreparabilità del danno; è l’urgenza di rendere testimonianza, sì, ma collettiva.

Perché l’abuso si consuma in una dimensione separata di omertà e solitudine, una dimensione che è fisicamente la stessa in cui si svolge il resto della vita, ma che si sovrappone come un doppio di intollerabile nitore.

“Triste tigre” è il viaggio in questa dimensione, è il dialogo necessario con i grandi della letteratura che questa dimensione l’hanno interrogata, e che hanno fornito all’autrice gli strumenti per tutto questo. Un libro, che usa la scrittura come un martello, attraversato da una domanda: colui che ha creato l’agnello ha creato anche la tigre?

Un caso editoriale in Francia e all’estero 

Il Premio Nobel Annie Ernaux ha raccontato il libro di Sinno affermando che “Leggere Triste tigre è come scendere in un abisso con gli occhi aperti”.

E in effetti, sfogliare le pagine di questo libro non può che lasciare delle sensazioni forti e permanenti. Con una scrittura che ti rimane impressa nelle viscere, Neige Sinno racconta una storia di abusi familiari in modo incredibile. Lo fa, sul piano stilistico, miscelando la narrativa e la saggistica; ma è il piano della focalizzazione a rendere quest’opera stupefacente.

Con “Triste tigre”, Sinno elabora il trauma dell’abuso – vissuto in prima persona – dal punto di vista del suo aguzzino. L’autrice ha spiegato che raccontare la violenza subita dalla parte della vittima aveva meno senso, per lei, di raccontare cosa si celi nella mente e nel cuore di chi la violenza la provoca.

Così, attraverso un impianto originale e illuminante che si trasforma in un percorso catartico e che non manca di riferirsi a importanti opere letterarie, “Triste tigre” diventa il mezzo attraverso cui Neige Sinno si racconta e si libera, destrutturando il suo trauma mediante la lente d’ingrandimento della letteratura. Ancora una volta, la dimostrazione di come l’arte possa salvare la vita.

Chi è Neige Sinno

Laureata in letteratura, l’autrice di “Trsiet tigre” si chiama Neige Sinno ed è nata il 22 marzo 1977 in una cittadina delle Alpi francesi: Vars.

La scrittura, così come la letteratura, ha sempre rivestito un ruolo di prim’ordine nella vita di Neige Sinno. All’inizio degli anni duemila si è trasferita in Messico con il compagno e la figlia, dove insegna narrativa interculturale alla Escuela Nacional de Estudios Superiores di Morelia.

I primi racconti vengono pubblicati nel 2007, seguiti da un interessante saggio dedicato alle figure del lettore. Il primo romanzo arriva diversi anni dopo, nel 2018, con il titolo “Le camion”. Ma il successo più grande – e inaspettato – giunge con “Triste tigre”, pubblicato nel 2023, che gli vale il Prix Femina e il Prix Goncourt des Lycéens.

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