MILANO – Per celebrare uno dei massimi esponenti letterari della storia italiana, ecco una selezione di versi tratti dal suo immortale capolavoro, la “Gerusalemme liberata”.
.
“Già l’aura messaggera erasi desta | Ad annunziar che se ne vien l’aurora: | Ella intanto s’adorna, e l’aurea testa | Di rose colte in paradiso infiora. Di sua bocca uscieno | Più che mel dolci d’eloquenza i fiumi.”
.
“Ben gioco è di fortuna audace e stolto | por contra il poco e incerto il certo e ‘l molto.”
.
“Ché fortuna qua già varia a vicenda | mandandoci venture or triste or buone, | ed a i voli troppo alti e repentini | sogliono i precipizi esser vicini. Noi morirem, ma non morremo inulti.”
.
“Ahi crudo Amor, ch’ugualmente n’ancide | l’assenzio e ‘l mèl che tu fra noi dispensi, | e d’ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!”
.
“Così conclude, e con sì adorno inganno | cerca di ricoprir la mente accesa | sotto altro zelo; e gli altri anco d’onore | fingon desio quel ch’è desio d’amore.”
.
“Era la notte, e ‘l suo stellato velo | chiaro spiegava e senza nube alcuna; | e già spargea rai luminosi e gelo | di vive perle la sorgente luna. | L’innamorata donna iva co’l cielo | le sue fiamme sfogando ad una ad una; | e secretari del suo amore antico | fea i muti campi e quel silenzio amico.”
.
“Qual in membro gentil piaga mortale | tocca s’inaspra e in lei cresce il dolore, | tal da i dolci conforti in sì gran male | più inacerbisce medicato il core.”
.
“Oh vani giuramenti! ecco contrari | seguir tosto gli effetti a l’alta speme, | e cader questi in tenzon pari estinto | sotto colui ch’ei fa già preso e vinto.”
.
“Muoiono le città, muoiono i regni, | copre i fasti e le pompe arena ed erba, | e l’uom d’esser mortal par che si sdegni: | oh nostra mente cupida e superba!”
.