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Teresa Ciabatti, “Nel mio libro metto a nudo me stessa e la mia famiglia”

Nel suo ultimo libro "La più amata", scelto all'interno della dozzina dello Strega, l'autrice ha cercato di ricostruire i misteri legati alla sua famiglia, ed in particolare al padre

MILANO – Il risultato di un percorso, non di un privilegio. Definisce così Teresa Ciabatti “La più amata“, il romanzo autobiografico nel quale l’autrice ha cercato di ricostruire i misteri legati alla sua famiglia, ed in particolare al padre. La sua “opera più compiuta” per stessa voce dell’autrice, un libro tanto atteso quanto discusso, che è stato scelto proprio ieri tra i titoli all’interno della dozzina del Premio Strega 2017.

LIBRO AUTOBIOGRAFICO – Come spiega la stessa autrice, il libro nasce con l’intento di incolpare il padre, ma nel suo sviluppo la Ciabatti comprende come in realtà certe responsabilità vadano distribuite e condivise. “In questo libro mi metto a nudo – afferma l’autrice – Non ho più verità rispetto agli altri, posso solo essere molto sincera. Nel libro racconto con lucidità la mia famiglia, come essa assuma ogni giorno una forma diversa.  E’ un finto memoir, altrimenti sarebbe stato un libro noioso. Racconto i misteri di mio padre, parlo della ribellione di mia madre”. Un libro che non contiente elementi tragici, fatta eccezione per il sonno indotto: per curarla dalla depressione, il padre decise di addormentare la moglie per un anno. “La cura del sonno era un accudimento, ma oggi per me quella scelta da parte di mio padre è diventata ai miei occhi un atto di violenza da parte sua”.

IL RAPPORTO CON LA MADRE – Scrivere questo libro, analizzare il proprio passato, è stato terapeutico per la Ciabatti. In particolare, l’autrice ha analizzato il proprio rapporto con la madre, e come la sua scomparsa abbia influito sulla sua personalità. “Sono ansiosa di natura. Ho sempre immaginato la morte di mia madre come il fatto più tragico della mia vita, dal quale non sarei sopravissuta. Dopo la sua morte, sono diventata una persona calma: non avevo più nulla da perdere dopo la sua scomparsa. La sua morte è stata come una liberazione”. Da figlia a madre, la Ciabatti analizza il rapporto che ha oggi con la figlia. “voglio sfatare il tabù relativo al senso materno: l’amore per il proprio figlio si forma e tramuta nel tempo, cresce, si modifica. Conoscere tua figlia non solo in quanto sangue del tuo sangue, ma proprio come essere umano, è un valore. Ed è bello dire ‘Anche se non fossi mia figlia, ti sceglierei comunque…’ Da cosa voglio difendere mia figlia? Sono al suo stesso livello mentale, sono io l’irresponsabile sempre pronta ad intervenire per difenderla. Anzi, spesso è lei che mi deve placare”.

LA CRITICA – “La più amata” di Teresa Ciabatti è un libro che ha fatto discutere molto già prima della sua uscita. Ecco come l’idea dell’autrice in merito alle diverse critiche e giudizi piovuti in merito alal sua opera. “Il libro racconta sentimenti contrastanti, inaspettati. Nel libro racconto tutto, è difficile giudicarlo. Di ciò che scrivo legato ai miei genitori devo rendere conto solo a me ed a mio fratello, non ad altri. Mi spaventa la falsa bontà delle persone: meglio una dichiarazione di odio che dietro può celare con il tempo azioni positive, piuttosto che una persona che si presenta come buona, per poi sorprenderti negativamente”. Infine, un ultimo commento legato alal sua candidatura al Premio Strega. “Ci sono tante scrittrici della mia generazione che meritavano più di me di aver già vinto uno Strega. La mai candidatura è solo un fatto di fortuna: perchè scrittrici come Simona Vinci o Valeria Parrella non lo hanno vinto, mentre io devo concorrere all’edizione 2017?”

 

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