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“Ted & Joy”, una favola per spiegare ai bambini il valore dell’inclusione

Il libro che vi consigliamo oggi è "Ted & Joy", una favola esopica che illustra il valore dell'inclusione ai più piccoli. Un libro di Roberta Bogi Pagnini.

Una favola sulla differenza ma anche sulla tolleranza, capace di catturare l’interesse di ogni bambino. Parliamo di”Ted & Joy” (Another Coffee Stories Editore), libro esopico per bambini che nasce dalla fantasia dell’autrice Roberta Bogi Pagnini e parla di diversità, di competenza sociale, di esperienze inclusive emozionanti nate da incontri teneri e commoventi che diventano, grazie alla forza dei sentimenti che guardano con gli occhi puri del cuore, amicizie significative che vanno oltre stereotipi e pregiudizi. 

Le favole dall’antichità ad oggi

Presente sin dall’antichità classica, la favola, insieme al mito, è la più antica forma di narrazione breve. All’antico favolista greco Esopo, vissuto come schiavo a Samo, viene affidata la paternità del genere narrativo inclusivo per eccellenza. Nel VI secolo a.C, scrisse una raccolta di favole, arrivate sino ai nostri giorni, tra le più celebri ricordiamo: “La lepre e la tartaruga”, “La volpe e l’uva”, “La cicala e la formica” e “Al lupo! al lupo!”.

Ciascuna ha per protagonisti animali, le cui azioni che sono riferibili allegoricamente al mondo umano, si concludono con un motto di spirito ovverosia una morale volta a orientare i più piccini ai valori della vita.

Infatti, lo scopo principale della favola, è quello di rivolgersi a tutti attraverso gli animali, gli esseri vegetali come quelli inanimati, spesso protagonisti delle narrazioni che incarnano e/o simboleggiano una specifica qualità e vengono caricati dei vizi e delle virtù degli esseri umani. Viene messa in evidenza la spietata ingiustizia, la prepotenza, l’arroganza che regola i rapporti con gli altri esseri umani.

Per tal motivo la narrazione favolistica rappresenta uno straordinario strumento educativo capace di veicolare importanti valori umani e sociali.

Differenza tra favole contemporanee e tradizionali

A differenza delle favole contemporanee, quelle tradizionali europee che sono sopravvissute fino ai tempi odierni riflettono i valori patriarcali della società di cui sono figlie. Infatti a pervadere tutta la letteratura favolistica della tradizione troviamo, ad esempio, lo stereotipo di bellezza femminile che viene considerato come il valore assoluto proprio di ogni fanciulla, vittima di una sorte a lei estranea la cui salvezza non dipende dalla presenza delle sue forze interiori ma è riversa nelle mani di un uomo salvifico ma al tempo stesso padrone della sua sorte.

Per offrire modelli femminili liberi da retaggi patriarcali stereotipati e pregiudizievoli e raggiungere una piena consapevolezza di genere, le favole devono essere continuamente de-costruiti dai docenti e dalle famiglie.

Avvicinare quindi i più piccoli al testo letterario in una prospettiva inclusiva utilizzando la favola che sa parlare a tutti sia nelle attività scolastiche che come momento di coccole da condividere a casa con i più piccini significa promuovere la cosiddetta didattica delle thinking routines, che favorisce lo sviluppo della capacità del pensiero divergente oltre ad accrescere abilità letterarie.

Raccontare storie ai bambini da più prospettive, attiva un processo di comprensione ed espressione del sé anche attraverso l’identificazione con i personaggi al quale segue una comprensione empatica riuscendo a guardare criticamente alle regole sociali dominanti e sviluppando capacità di decostruzione di stereotipi e pregiudizi.

Ted & Joy, una favola contemporanea

Ted & Joy è una lettura che mira a insegnare ai bambini il valore dell’amicizia, della lealtà, della cooperazione, dell’uguaglianza e del senso di comunità democratica tra tutti gli esseri viventi.

Una narrazione che riesce, attraverso i personaggi del mondo animale, appartenenti a specie diverse, a prendere per mano le emozioni dei più piccini e accompagnarli a comprendere che anche se all’apparenza incontriamo persone diverse da noi in realtà siamo a loro accomunati dalle stesse emozioni e sentimenti.

Una favola che arriva con semplicità a far capire la meraviglia, lo stupore e l’arricchimento dati dall’importanza dell’incontro con adulti e piccini nella nostra vita.

Com’è nato questo libro? Ho scritto questo libro perché penso che il tema dell’inclusione sia molto importante sia per i bambini, ma anche per i genitori che hanno il compito di educare. – aggiunge l’autrice – Spero quindi che nel leggere la favola, i bambini possano capire fin da piccoli che nonostante le diversità legate all’apparenza, siamo tutti uguali e tutti possiamo essere amici.

Il bosco dei Sempreverdi è popolato da una fitta comunità di animali ma cosa accade quando nel bosco fa la sua comparsa la volpina Joy? Gli orsi che vi abitano non ne hanno mai vista una, ma nonostante il loro aspetto diverso diventeranno subito buoni amici!

Nel bosco dei sempreverdi vivono tanti animali, ma molti di loro non si sono mai conosciuti.

Ognuno vive in una parte del bosco e conduce la propria quotidianità all’insaputa di tutto il resto: come l’orsetto Ted che ogni mattina si reca a scuola accompagnato da mamma orsa.

Un giorno però si imbatte in un animaletto molto diverso da lui: ha gli occhi piccoli e le orecchie a punta. Chi sarà mai?
È la volpina Joy che impaurita di fronte alla maestosità degli orsi, decide comunque di raccontare loro che si è persa nel bosco.
Per Joy, non è facile essere accettata dagli amici di Ted, la vedono molto diversa da loro e suscita tanta curiosità.

Ma tutto, dopo un primo sguardo, si risolve per il meglio e Joy viene accettata dagli orsi nonostante la sua diversità. E anzi, racconta loro un segreto importante: ovvero che nel bosco dei sempreverdi vivono tanti animali di specie diverse! Quale occasione migliore per conoscersi se non con una festa?

Le vicende narrate, i personaggi e i luoghi, permettono un processo di identificazione e partecipazione che accompagna i bambini all’interno della narrazione rendendoli attori emozionali sviluppando capacità empatiche con il fine di costruire comunità inclusive.

a cura di Maria Laura Chiaretti

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