Sei qui: Home » Libri » Sveva Casati Modignani, “Ecco come ho iniziato a scrivere a 40 anni”

Sveva Casati Modignani, “Ecco come ho iniziato a scrivere a 40 anni”

Nel libro "Un battito d'ali", l'autrice milanese instaura un dialogo immaginario con suo padre per raccontare il percorso che la porterà a diventare scrittrice all'età di 40 anni

MILANO – “Se vuoi davvero fermamente qualcosa, prima o poi questa cosa arriverà”. E’ questo uno degli insegnamenti avuti dal padre da parte di Sveva Casati Modignani, molti dei quali ripercorsi all’interno del libro “Un battito d’ali“, in cui l’autrice milanese instaura un dialogo immaginario con suo padre per ripercorrere le sue prime esprienze lavorative ed il percorso che la porterà a diventare scrittrice all’età di 40 anni. Qualche anticipazione all’interno della seguente intervista.

 

Come nasce l’idea di questo libro autobiografico?

Da molto tempo ho instaurato un dialogo con mio padre, che manca da ormai 30 anni. In questo dialogo immaginario, gli ho raccontato così tante cose della mia vita che non gli avevo raccontato mai.

  

Il suo primo libro lo ha scritto all’età di 40 anni. Qual è il percorso che l’ha portata a diventare una scrittrice?

Leggo da una vita, non posso immaginare di scrivere se prima non ho letto tantissimo. I libri sono il mio pane quotidiano. Leggo tantissimo. Dal momento in cui lascio l’università ed entro nel mondo del lavoro, nella mia vita incontro i pittori dell’avanguardia milanese degli anni ’60, uno su tutti Lucio Fontana, ognuno dei quali mi ha lasciato forti impressioni. Nel corso della mia attività di giornalista ho avuto modo di intervistare soprattutto personaggio dello spettacolo come Luchino Visconti, Mina, Enzo Jannacci, Vanda Osiris. Dopo 20 anni, smetto di lavorare nel mondo del giornalismo e decido di dedicarmi completamente alla mia famiglia. Inaspettatamente, all’età di 40 anni, scrivo il mio primo romanzo…

 

 

In che modo si è formata come scrittrice?

Volevo scrivere sin da bambina. Ho sempre scritto, rendendomi ogni volta consapevole di non saper fare questo mestiere, seppur amassi leggere. Il giornalismo è stata una scuola molto importante, perché mi ha insegnato a catturare l’attenzione di chi legge. Dopo due anni di inattività ho scritto il mio primo romanzo.

 

Diventando scrittrice, ha coronato il sogno che coltivava fin da bambina. Cosa si sente di dire a coloro che, come lei, hanno un sogno nel cassetto ma trovano difficoltà nel realizzarlo?

Posso rispondere a questa domanda con le parole di mio padre. Quando gli dicevo che da grande volevo scrivere ma non mi sentivo capace di farlo, lui mi diceva: “Se vuoi davvero fermamente qualcosa, prima o poi questa cosa arriverà”. Per coronare un sogno, bisogna volerlo veramente.

© Riproduzione Riservata