“La via maestra” è il nuovo testo in cui il giornalista Federico Rampini interroga il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sugli attuali scenari politici
LA CRITICA QUOTIDIANA – Dalle pagine del Corriere della Sera, Danilo Taino presenta “La via maestra”, il nuovo libro in uscita oggi che vede protagonista il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano impegnato in una interessante conversazione con il giornalista di Repubblica Federico Rampini.
LA VIA MAESTRA – Ciò che emerge da questa interessante conversazione tra il Presidente Napolitano e Federico Rampini, corrispondente del quotidiano la Repubblica da New York e saggista, è che, nonostante i vari vacillamenti e le incertezze, la politica in Italia e nel mondo esista ancora. Si tratta infatti di una intervista da intendersi come “potente arma di annichilimento della retorica debole, degli smarrimenti di chi vede il mondo come un liquido, senza forma e non afferrabile”. Se letto ed analizzato in questo periodo in cui lo scenario politico è tutt’altro che chiaro e rassicurante, “La via maestra” può essere visto come un’ancora per non lasciarsi trascinare nella disperazione dettata dal caos.
POLITICA VIVA E ATTUALE NEL NOSTRO PAESE – L’intento primo di Napolitano in questa conversazione pare essere proprio quello di rassicurare i tanti italiani sfiduciati, con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani. Per fare questo, vengono affrontati temi molto importanti e di grande rilevanza, a partire dalla storia per arrivare ai giorni nostri. Attraverso la conversazione si intende però fornire un quadro di una politica reale, e non, invocando una politica “nobile”, finire in una sua rappresentazione “angelicata”.
L’EUROPA, LINEA GUIDA DA SEGUIRE – Il colloquio prosegue e tocca numerosi argomenti che fanno emergere appieno anche l’aspetto liberale del nostro Presidente. Questo aspetto tende ad affiorare soprattutto quando si parla di Europa, per la quale l’Unione rappresenta il modello ideale in termini di “soft power”, un modello non solo da apprezzare ma che potrebbe essere imitato da alcuni Paesi emergenti. Per Napolitano quindi l’Europa rimane quella linea guida da seguire per riuscire a non perdersi
1 ottobre 2013
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