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“Stoner” di John Williams, il libro amato dalle persone introverse

Un libro che è diventato un caso editoriale anni dopo la sua pubblicazione. "Stoner" è la lettura perfetta per tutti gli introversi che hanno voglia di una storia straordinaria nella sua semplicità.

Dal 2011, il 2 gennaio è la giornata dedicata alle persone introverse. Un modo per riconoscere e apprezzare una personalità che spesso, ma accadeva specialmente in passato, viene caricata di pregiudizi e negatività. Per celebrare questa ricorrenza, vogliamo raccontarvi “Stoner“, il romanzo di John Williams che ha conosciuto una vera e propria riscoperta negli ultimi anni.

Un libro che, nel suo essere del tutto ordinario, racchiude un tesoro di straordinarietà. Scopriamolo insieme a partire dall’interessante caso editoriale.

La storia editoriale di “Stoner”

Pubblicato nel 1965, “Stoner” ha una storia editoriale davvero insolita.

Il suo autore, John Williams, non aveva riscosso chissà quale successo se non che con “Augustus”, romanzo vincitore del National Book Award. Sempre pacato e misurato, Williams aveva accettato il riconoscimento con una gioia quasi parsimoniosa. Continuò a scrivere per tutta la vita, sino alla morte avvenuta nel ’94, ma non ottenne mai grande successo.

Non in vita, almeno.

Ma allora come arriva fino a noi, oggi? Come ha fatto “Stoner” a riempire gli scaffali delle librerie, a far innamorare milioni di lettori, a diventare un caso anche sui canali social?

Il merito è di una riedizione del 2012, che riporta sotto i riflettori un libro particolarissimo che infatti ha colpito molti lettori e numerose case editrici internazionali. Insomma, il successo di “Stoner” nasce da una riscoperta postuma.

Perché è diventato un caso

Ma cos’ha “Stoner” di tanto particolare? Sin dall’osservazione della copertina – il ritratto di un uomo in bianco e nero nella prima edizione e l’illustrazione di una finestra nella seconda -, ci rendiamo conto di come il mondo della percezione rivesta un ruolo fondamentale nel libro.

Gli occhiali da una parte e il vetro della finestra dall’altro, ci suggeriscono che siamo dinanzi a un romanzo che non può prescindere dal mondo dell’osservazione. E infatti, lentamente, veniamo condotti all’interno di una vita, quella di Stoner, che contempliamo in punta di piedi, immaginando noi stessi al suo posto.

Stoner è un uomo semplice. Lo seguiamo per tutta la durata della sua vita, tanto che, alla fine, ci sembra un po’ di conoscerlo. Lo vediamo attraverso i nostri occhiali, o da dietro la finestra.

Entriamo nella sua quotidianità da osservatori esterni e siamo costretti a riflettere, attraverso la sua esistenza, sulla nostra.

Non c’è trama, non ci sono colpi di scena. “Stoner” è un libro su un uomo normale che conduce una vita normale. Il romanzo perfetto per i lettori introversi, non solo per il carattere del protagonista e del suo autore, ma anche per la natura introspettiva che caratterizza l’impianto dell’opera, che non racconta nulla. Solo la vita.

“Stoner”, la sinossi

Nato in una famiglia di contadini poveri, Stoner scopre in sé una passione struggente per la letteratura e diventa professore. “Stoner” è dunque la storia di un uomo che conduce una vita semplice al limite della frugalità, una vita che lascia poche tracce.

Ma “Stoner” è molto di più: è un romanzo sull’amicizia, sul matrimonio, sull’ambiente universitario, un romanzo sociale e – non da ultimo – un romanzo sulla fatica e sulla resistenza.

Sul duro, implacabile lavoro nelle fattorie, sull’impegno che richiede la vita matrimoniale, sulla difficoltà di allevare con paziente empatia una figlia all’interno di una famiglia avvelenata, e sul tentativo di avvicinare alle meraviglie della letteratura studenti universitari spesso insensibili. È soprattutto un romanzo sull’amore: amore per la poesia e per la letteratura, ma anche amore romantico. È un romanzo su cosa significa essere umani.

Riscoperto una decina di anni dopo la morte del suo autore, “Stoner” è diventato un caso editoriale internazionale, assurgendo a vero e proprio libro di culto: «una scoperta meravigliosa per tutti gli amanti della letteratura» secondo Ian McEwan, «uno dei più grandi romanzi americani del ventesimo secolo» nel giudizio di Bret Easton Ellis. «John Williams è uno di quegli scrittori che non puoi fare a meno di consigliare perché hai la certezza che farai felice il tuo prossimo»: parola di Niccolò Ammaniti.

Chi è John Williams

John Edward Williams è nato in Texas il 29 agosto 1922. Poeta e romanziere, ha studiato lettere e ottenuto un dottorato in letteratura inglese, prima di iniziare a insegnare scrittura creativa all’Università di Denver.

Ha portato avanti la sua carriera di scrittore di pari passo con quella universitaria: già prima di intraprendere il percorso per diventare dottore di ricerca, l’autore di “Stoner” aveva messo su una raccolta di poesie e un romanzo.

Scomparso il 3 marzo 1994, Williams ci ha lasciato quattro romanzi – di cui uno rimasto incompiuto a causa della morte improvvisa – e due raccolte poetiche. Le sua opera ha raggiunto un’enorme notorietà molti decenni dopo la sua scomparsa, grazie alla riedizione di “Stoner”.

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