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Stefania Limiti, “Giovanni Falcone era una figura scomoda non solo per la mafia”

Ecco la testimonianza da parte della scrittrice sulla stretta attualità della figura di Giovanni Falcone

MILANO -“La sua figura non è solo quella del principale eroe antimafia: Falcone aveva capito molto di più, ed era diventato un nemico non solo di Cosa Nostra.” Parola di Stefania Limiti, giornalista e scrittrice, autrice del libro “Doppio Livello“, un’opera che scava dietro le quinte di alcune storie tragiche – da Gladio alla P2, il caso Moro, la morte del commissario Calabresi, la strage di Capaci – sulla base di testimonianze e inchieste giudiziarie. Ecco la personale testimonianza da parte dell’autrice in merito alla figura di Giovanni Falcone.

 

Quanto è importante ricordare una figura come quella di Giovanni Falcone sempre, non solo oggi?

Giovanni Falcone è stata una personalità cruciale nella storia della Repubblica. Egli è colui che ha capito prima di altri, e meglio di altri, come fare la lotta alla mafia. La sua memoria va ricordata anche per un altro motivo: ci sono ancora molti lati oscuri che avvolgono la strage nella quale morì insieme a sua moglie ed agli uomini della scorta. Questo è un aspetto che non dobbiamo mai dimenticare, e che invece ci deve portare ogni anno, non solo il 23 maggio, ad interrogarci sulla verita e sui pezzi di verità che mancano intorno all’omicidio di Giovanni Falcone.

 

All’interno del libro “Doppio livello”, ha parlato della figura di Giovanni Falcone. In che modo ha analizzato nell’opera la figura del giudice-magistrato?

Ho raccontato Giovanni Falcone non solo attraverso le sue azioni antimafia, ma anche da altri punti di vista, in particolare come investigatore che era riuscito ad avere uno sguardo alto e completo sui fatti italiani, accumulando talmente tante informazioni da diventare un pericolo non solo per Cosa Nostra, ma anche per quei pezzi di apparato che si erano comportati non bene nei confronti dello Stato italiano e della Costituzione.

Giovanni Falcone aveva tentato di indagare nei confronti della natura di una organizzazione come la Gladio, un’organizzazione paramilitare clandestina italiana. Sappiamo poco circa le informazioni che era riuscito a raccogliere, in quanto tante cose conservate all’interno del suo computer sono state fatte sparire.

La sua figura non è solo quella del principale eroe antimafia: Falcone aveva capito molto di più, ed era diventato un nemico non solo di Cosa Nostra.

 

Perchè possiamo affermare che Giovanni Falcone è una figura ancora attuale?

I suoi insegnamenti sul piano investigativo sono tuttora attuali, ma ciò che purtroppo lo rende attuale sono  i misteri legati alla sua morte: se molti di questi ancora rimangono, se non si sa ancora chi è stato colui che aveva dato telefonicamente il via libera a Totò Riina per fare “il grande botto in Sicilia”, con modalità poco mafiose e molto terroristiche, probabilmente l’attualità dell’azione di Giovanni Falcone sarà molto stringente. In tal senso, né cosa nostra, né gli apparati dello Stato, purtroppo, sono intenzionati a dare un contributo di verità.

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