Sei qui: Home » Libri » Stefania Andreoli e il suo nuovo libro per raccontare la nuova generazione

Stefania Andreoli e il suo nuovo libro per raccontare la nuova generazione

"Perfetti o felici" è il nuovo libro di Stefania Andreoli che racconta come stanno vivendo, oggi, i giovani adulti.

Essere “Giovani adulti” non è cosa semplice. Avere, ai giorni d’0ggi, dai 20 ai 30, risulta essere una sfida sotto molteplici punti di vista. Stefania Andreoli, una delle psicoterapeute e scrittrici più note degli ultimi anni, nel suo ultimo libro “Perfetti o felici” racconta il percorso complesso dei giovani che si stanno contrando, sempre più duramente, con chi, prima di loro, ha plasmato il mondo. E si rivendica, così, ad un cambiamento di valori e principi che non sempre vengono compresi.

 

Un libro dalla parte dei giovani adulti

Molto spesso si sente dire “Eh, i giovani di oggi non hanno voglia di fare nulla”, “Eh, ai miei tempi funzionava diversamente, oggi sono tutti e tutte viziati e viziate” o frasi simili che fanno accapponare la pelle a chi, oggettivamente, sa guardare al mondo dei più giovani con speranza. La realtà, anche parlando semplicemente con ventenni/trentenni, vede i ragazzi e le ragazze ridefinire la propria scala di valori in maniera differente rispetto a chi li ha preceduti e precedute. L’attenzione è rivolta, in questo modo, alla qualità delle scelte, delle relazioni, dei gesti, del proprio lavoro. I giovani di oggi portano avanti battaglie che le persone più grandi non sentono come necessarie. Hanno voglia di mettersi in gioco ma con le regole che il loro tempo richiede. Questo e molto altro, Stefania Andreoli, affronta nel suo ultimo libro “Perfetti o felici”, sottolineando come, i giovani di oggi, non vedano la perfezione come qualcosa in grado di renderli davvero felici.

Un libro che rivendica la vulnerabilità, l’imperfezione, il coraggio di quella generazione che sta entrando adesso nel mondo del lavoro, che ha vissuto da “giovani adulti” una pandemia schiacciante, che si ritrova in equilibrio su un piede solo mentre la crisi economica dilaga. Le pagine di questo libro sono intrise di forza e speranza nutrita nei confronti delle nuove menti, aria fresca per questo mondo che invecchia. E non vogliamo rendercene conto.

 

L’importanza della salute mentale

La questione della salute mentale, nel libro di Stefania Andreoli “Perfetti o felici”, risulta essere centrale. Poiché centrale nella nuova generazione di giovani adulti. Nell’intervista Live sul nostro profilo IG, insieme a Stella Grillo, ha affermato:

“La Generazione dei 20enne e dei 30enni è una generazione molto più attenta alla salute mentale, soprattutto nel mondo del lavoro. Stanno dando priorità a cose che dovevano, da sempre, essere messe al primo posto. Pensano alla qualità, prima di tutto, delle cose. Sul loro podio c’è l’attenzione a quegli aspetti che sono da sempre lì ma da sempre snobbati perché in altri periodi storici non risultavano importanti. I giovani non si prestano a vivere secondo i tempi di chi è venuto prima. In primis perchè non ha funzionato. I baby boomers o la Gen X dovrebbero fare un “mea culpa” di un certo tipo, accettando la nuova generazione di giovani. Questi ultimi stanno cercando di costruire una nuova realtà, invertendo molti fattori, allontanandosi dal concetto di “quantità” di profitto, ad esempio. Anche semplicemente la questione del “successo”, i giovani hanno ne hanno un’ idea molto più sartoriale. Si stanno rendendo conto di quanto ognuno possa avere il proprio successo, senza uno standard prestabilito.”

 

Qui l’intervista di Stefania Andreoli:

 

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Libreriamo (@libreriamo)

No alla ribellione, sì al cambiamento

Diverso è anche il rapporto che i giovani adulti hanno con la generazione loro precedente.
Stefania Andreoli, sia nel suo libro sia nell’intervista, ha sottolineato l’atteggiamento mite e rispettoso che i giovani hanno nei confronti di chi, oggettivamente, prima di loro, ha sbagliato. I giovani sono pronti a riconoscere gli errori, lo fanno con molta lucidità. Ma non condannano, al massimo sentono di voler cambiare le cose, mettendo al primo posto sempre quei valori sopra citati. Citando le parole di Stefania Andreoli:

“La nuova generazione non è tipica fare la guerra ai genitori. L’adolescenza non la fanno più, si saltano molte tappe, compresa quella della ribellione verso la famiglia. Siccome i giovani hanno una visione molto attenta all’individuo, ma non in senso narcisistico o edonistico, sanno ripartire dal nucleo personale, dall’Io. Dall’unica cosa che possono conoscere davvero.

E questo li fa essere molto miti, suggerendo a tutti e tutte che si può stare meglio se sappiamo ripartire da noi, dalla nostra salute, dalla nostra cura.”

 

© Riproduzione Riservata