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Solferino, al Salone del Libro la casa editrice che racconta la realtà attraverso le storie

In occasione del Salone del Libro, abbiamo intervistato Carlo Alberto Brioschi, responsabile di narrative e saggistica italiane della neonata casa editrice Solferino

TORINO – “Il Salone del Libro” di Torino offre la possibilità di incontrare non solo autori ma anche altri protagonisti della filiera del libro, come gli editori. Abbiamo intervistato Carlo Alberto Brioschi, responsabile di narrative e saggistica italiane della nuova casa editrice  Solferino, all’esordio quest’anno al Salone e che per il suo lancio ha pubblicato come primo libro “Ultimo banco” di Floris.

 

Come è nata l’idea di questa casa editrice?

All’interno di un grande gruppo editoriale come RCS, attivo sul fronte dei quotidiani, dei periodici e dei media digitali, la presenza di una casa editrice di libri è naturale e strategica perché permette di ampliare il raggio d’azione verso un mercato tradizionalmente più stabile di altri nel settore della carta stampata. È stato il caso di Rizzoli e ora, dopo la vendita a Mondadori, di Solferino che prende il nome dall’indirizzo della sede storica del “Corriere della Sera” proprio per sottolineare come la nuova realtà editoriale nasca nella “casa” del primo quotidiano italiano sia pur da esso indipendente, con uno spirito aperto al dibattito delle idee e all’originalità dei contenuti propri del giornale ma con la necessità di affermare la sua identità di editore di libri e di farlo anzitutto attraverso il consenso di nuovi lettori.

 

Quali saranno le principali novità che verranno pubblicate?

Sul fronte della non fiction italiana abbiamo iniziato con il viaggio nel pianeta scuola di Giovanni Floris, con una moderna favola morale di Giovanni Allevi, e con un saggio su Karl Marx nell’anniversario della nascita curato da Antonio Carioti. In autunno pubblicheremo, tra l’altro, il nuovo libro di Beppe Severgnini, “Italiani si diventa” e un’“inchiesta storica” di Gianantonio Stella sui “diversi”, o presunti tali, e sulla loro battaglia per cambiare il mondo. Per la narrativa è appena uscito “La chiave di tutto”, giallo satirico di un maestro della comicità come Gino Vignali e “Di sangue e di ghiaccio”, storia d’amore e follia a cavallo tra Otto e Novecento che segna l’esordio di un giovane di talento già vincitore del “Campiello giovani”, Mattia Conti. Ma abbiamo in serbo molte novità e a settembre uscirà il nuovo affascinante “mistero famigliare” della finalista del premio Strega, Teresa Ciabatti. Non mancherà qualche proposta nel campo della poesia a partire dalla riscoperta di una grande poetessa italiana dimenticata autrice di versi memorabili, Nella Nobili, morta suicida a Parigi negli anni Settanta dopo una vita difficile vissuta sempre contro corrente. E infine punteremo molto anche sulla narrativa per ragazzi che comprenderà i nuovi libri di autori come Luigi Garlando, Roberto Piumini e Paolo Di Stefano e una serie originale curata da Pierdomenico Baccalario. Fin qui ho parlato della programmazione italiana ma la collega Giovanna Canton sta lavorando a quella straniera (“Così fan tutti” di Esther Perel è il primo libro uscito) altrettanto promettente e rilevante nel disegno complessivo della nuova casa editrice.

 

Come mai avete scelto di pubblicare il libro di Floris come prima uscita?

Il tema del libro e il modo in cui è affrontato dall’autore ci sono sembrati perfetti per il battesimo di Solferino perché l’educazione delle nuove generazioni è senza dubbio il nodo fondamentale che occorre sciogliere per superare la crisi politica del Paese e rilanciarne le sorti. “Ultimo banco” è poi contemporaneamente il memoir di un genitore, l’inchiesta di un giornalista di razza, e la denuncia che si accompagna a una proposta concreta: rilanciare il ruolo degli insegnanti trascurati per troppo tempo.

 

All’interno di un così grande mercato editoriale, quali saranno le vostre unicità?

Noi speriamo naturalmente di riuscire a distinguerci anzitutto trovando e curando libri di qualità e pubblicando le storie più belle e gli autori migliori. Siamo anche convinti che il legame sentimentale con il “Corriere della Sera”, su cui hanno scritto autori come Montale, Buzzati, Calvino e Pasolini, possa essere un punto di forza per il nostro lavoro. Detto questo, in un mercato affollato dove è difficile emergere Solferino può contare su una grande capacità di comunicazione dei suoi titoli e sulle opportunità di promozione che può offrire la rete di sinergie di un grande gruppo editoriale come RCS. Per alcuni titoli, inoltre, sperimenteremo la pubblicazione in contemporanea sul canale della libreria e su quello dell’edicola beneficiando di una diffusione più capillare sul territorio e di un lancio di grande rilievo. Un tratto di unicità e un’opportunità che speriamo destinata ad allargare il mercato per la soddisfazione di autori e lettori.

 

Che progetti avete per il futuro?

Il principale progetto del futuro è lo stesso di oggi: provare a raccontare la realtà attraverso le storie, offrire chiavi di lettura e interpretazione del passato e del presente nelle forme più varie,  dall’intrattenimento alla divulgazione. Poi naturalmente cercheremo di crescere in fretta e consolidare i primi risultati puntando all’affermazione di una nuova realtà di riferimento nel panorama editoriale italiano.

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