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Sofia Schito e il sogno prezioso di una scuola migliore

Oggi sono onorata di ospitare la testimonianza preziosa di una scrittrice che porta avanti un bellissimo sogno: che la lettura diventi piacere e gioia per tutti i ragazzi. Che grazie alla lettura si conosca la storia, e non si dimentichi il passato...

Oggi sono onorata di ospitare la testimonianza preziosa di una scrittrice che porta avanti un bellissimo sogno: che la lettura diventi piacere e gioia per tutti i ragazzi. Che grazie alla lettura si conosca la storia, e non si dimentichi il passato. Molti di voi conosceranno già bene Sofia Schito. Spero che tanti di più la conoscano a la apprezzino. Da figlia di un insegnante mi auguro di cuore che il suo libro – La B Capovolta (Lupo Editore) – venga scelto dalle scuole di tutta Italia. E che gli insegnanti ‘visionari’ diventino sempre di più.

‘In pieno clima sessantottino alcuni insegnanti che aderivano all’MCE (Movimento Cooperazione Educativa) pensarono, in linea con il principio del rinnovamento della didattica quale premessa per un rinnovamento civile e democratico, di abbandonare i libri di testo. Ciò rappresentò una svolta importante in un Paese come il nostro in cui l’educazione era in larga parte basata sul nozionismo. Se è vero che oggi le librerie per ragazzi in Italia sono poche e concentrate soprattutto al centro-nord, il problema viene ancora una volta dalla scuola.

Gli insegnanti, come sosteneva Roberto Denti, “non sentono più il bisogno di essere provocati oltre la sfera di quello che già conoscono” e un insegnante che non è abituato a leggere e a discutere di libri non potrà mai comunicare questa passione ai bambini. Si tenga anche conto del fatto che nemmeno in famiglia si parla abitualmente di libri. I genitori leggono poco e, poiché leggere comporta fatica, tendono a preferire per i propri figli quelle attività che non richiedono l’intervento attivo dell’attenzione e del pensiero critico.

Sembrerà banale, ma un bambino non potrà mai apprezzare qualcosa se nessuno si preoccupa di fargliela conoscere. Per fortuna esistono anche scuole che dedicano delle ore al piacere della lettura, al riparo dalla minaccia delle schede di valutazione, e insegnanti “visionari” che, nonostante i programmi scolastici, non si sentono esonerati da questo impegno e anzi lo ritengono fondamentale per la crescita dei ragazzi.

Prima che “La B capovolta” venisse pubblicata, la grande intuizione dell’editore Cosimo Lupo fu proprio quella di non dotarla né di schede di valutazione né di domande di comprensione tanto care agli insegnanti benché fossimo consapevoli che, trattandosi di un libro sulla Shoah e Primo Levi, fosse destinato soprattutto alle scuole. In poco più di un anno dalla pubblicazione abbiamo cercato di mettere in atto una vera e propria rivoluzione sdoganando i vecchi modelli culturali che allontanano il bambino dal piacere della lettura e promuovendo progetti che danno largo spazio alla libertà espressiva e alla creatività. Il cammino è ancora lungo e tutto in salita. Per il momento sono state coinvolte solo le scuole della provincia di Lecce, Brindisi e Bari ma i risultati ottenuti ci spingono a proseguire in questa direzione e a fare sempre meglio.’

28 novembre 2013

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