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Si può essere sani e felici? La risposta all’interno di un libro

La psicologa Carmen Di Muro nel libro "Anima Quantica" ha condotto un'indagine nei meandri delle dinamiche energetiche che determinano il nostro stato di salute

MILANO – Si può essere sani e felici? Si, grazie al potere emotivo, la vera forza capace di irradiare la via del benessere e di condurci alla guarigione dentro di noi. E’ questa la tesi di della psicologa e psicoterapeuta Carmen Di Muro, la quale ha condotto un’indagine multidisciplinare nei meandri delle bizzarre dinamiche energetiche che determinano il nostro stato di salute e ha riassunto la sua tesi all’interno del libroAnima Quantica. Nuovi Orizzonti della psiche e della guarigionein uscita ad ottobre. Secondo l’autrice la base di tutto è l’amore, definita “una molecola meravigliosa che dà a ciascun essere umano la possibilità di fare miracoli, in quanto stati d’animo felici creano cellule felici”. scopriamo insieme la teoria della piscologa in questa intervista.

Come nasce l’idea di questo libro?

Si può essere sani e felici? La risposta a questa domanda fondamentale è ciò che trapunta le pagine di Anima Quantica che nasce come prosieguo del mio primo lavoro “Essere è Amore. Dal pensiero alla Materia” un saggio che attraversando la filosofia, la biologia, le neuroscienze e le attuali scoperte della fisica quantistica, arriva all’interiorità dell’uomo e alla forza vibrante che pulsa in fondo al suo petto: l’amore. Per capire veramente la realtà e chi siamo, bisogna iniziare a guardare attraverso gli occhi dell’Anima. Solcando questa direzione “Anima Quantica. Nuovi orizzonti della Psiche e della guarigione” edito da Anima Edizioni, permette in modo pratico al lettore di avvicinarsi alla sua potente energia interiore attraverso un’ottica scientifica, imparando a riconoscere i processi vibrazionali e biologici che la sottendono così da poterli gestire, aiutandolo concretamente a lenire la sofferenza che può sfociare in vera e propria patologia a tutti i livelli. La sua finalità principale è conoscitiva, ma soprattutto trasformativa in quanto l’unione tra “Scienza e Divino” è capace di far ricomprendere il nostro rapporto con l’ambiente che viene plasmato attraverso il potere emotivo: la vera forza capace di irradiare la via del benessere e di condurci alla guarigione dentro di noi.

 

Cos’è l’anima quantica?

La vita è un viaggio e se siamo sulla strada giusta lo capiamo dal nostro stato di felicità interiore. E la via maestra è quella dell’anima, il principio assoluto che pulsa all’interno della parte più minuscola del nostro essere, laddove è contenuta quell’informazione che si sedimenta attraverso l’esperienza che viviamo quotidianamente e che parla il linguaggio degli stati affettivi, di quell’energia che ci muove nel mondo e che scandisce il nostro procedere. L’anima è vibrazione di amore purissimo che intesse nel nostro cuore il giusto palpito affinché si possa godere pienamente della salute. Essere sani, nella pienezza psico-fisica, significa essere in ascolto della voce dell’anima che mostra sempre la direzione giusta da seguire anche quando le prove e le pene della vita si fanno più dure. L’anima è infatti la matrice assoluta che sottende la materia e le sue dinamiche complesse. “Quando l’anima si ammala”, diceva Platone, “essa consuma il corpo”. Ed è proprio questa la verità fondamentale racchiusa in “Anima Quantica” che diventa il cammino che conduce alla scoperta di una realtà vibrante e sconosciuta nei luoghi misteriosi dell’anima, facendoci compiere un salto di conoscenza necessario per addentraci nell’impalpabile universo dei quanti che muove la vita e solca la strada verso la luce vibrante racchiusa nella nostra interiorità.

 

Quanto influisce la sfera emotiva per la salute del nostro corpo?

Molti malesseri e tantissime patologie, oltre alle cause imputabili all’ambiente e alla genetica, si nutrono dell’incapacità della gente di rendere la propria esistenza straordinaria. Infatti la maggior parte delle persone non sa che nel benessere convenzionale c’è una falla così grande che malessere, malattie croniche, depressione e dipendenze sono riusciti ad insinuarsi. Le espressioni “geni buoni o cattivi” sono ingannevoli ed incrementano un grosso equivoco: quello della biologia come destino. Al contrario le nuove frontiere scientifiche provano che i geni sono dinamici e reattivi perché rispondono a tutto ciò che proviamo, pensiamo, diciamo e facciamo. Siamo noi gli “artigiani”, siamo noi ad attivarli e a disattivarli.  Ciascuno di noi ha il potere di influenzare la propria attività biologica. Quando noi cambiamo, tutto il mondo cambia intorno a noi. Ci sono emozioni cardio-tossiche e credenze mentali limitanti che si radicano e modellano profondamente i nostri centri cerebrali bloccandoli in schemi d’agire e di sentire sbagliati che possono causare patologie a tutti i livelli. Infatti la malattia è prodotto di un processo, che parte in primis dal nucleo emotivo ed energetico della persona strettamente interconnesso con i fattori patogeni presenti nell’ambiente che diventano un aggravante, per poi ripercuotersi ad ampio raggio sui meccanismi cellulari del nostro corpo che manifesta, a lungo andare, il malessere. L’amore è la chiave, la base di ogni cosa, una molecola meravigliosa che dà a ciascun essere umano la possibilità di fare miracoli. Stati d’animo felici, creano cellule felici.

 

Quali sono le nuove frontiere della medicina olistica oggi?

Le scoperte scientifiche degli ultimi decenni hanno messo in discussione il limite evidente dell’interpretazione frammentaria della realtà, portando le scienze biologiche, mediche e psicologiche a misurarsi con nuove teorie che manifestano la stretta connessione tra piano biologico e ambiente circostante. Infatti in questi ultimi decenni la concezione dell’uomo in ambito medico si sta profondamente spostando da soggetto passivo, oggetto della cura, a soggetto attivo che in sé contiene tutto il potenziale necessario per guarire. Questo cambiamento ha permesso un passaggio importante anche nella rappresentazione del concetto di salute e di malattia. La malattia non viene più considerata secondo il modello classico di tipo cartesiano come un’alterazione genetica, un deterioramento o un’aggressione dall’esterno, ma viene letta come un processo di squilibrio che riguarda la persona nella sua unità Mente-Corpo in relazione alla dimensione energetica dell’ambiente in cui vive. Questa nuova visione consente di collocare il processo patologico entro una dimensione più vasta, di tipo olistico, che comprende il piano energetico, mentale e spirituale dell’uomo in cui non c’è separazione, ma unione. Un contributo sostanziale atto a questa straordinaria rivoluzione nel paradigma delle scienze umane ci arriva dalla fisica quantistica, i cui sviluppi ci hanno portato a vedere l’uomo come un campo di energia unificata che scambia costantemente informazioni con tutto ciò che lo circonda. Ciò vuol dire che la realtà in cui viviamo non è frutto di circostanze indipendenti da noi, ma al contrario siamo noi, attraverso il controllo delle proprie potenti energie interiori, a creare le circostanze potenzianti o depotenzianti per la salute e per la malattia.

 

Qual è il rapporto tra la medicina olistica e quella convenzionale?

A piccolissimi passi si sta arrivando ad un cambio radicale del paradigma scientifico che sposta il baricentro medico-biologico da una visione meccanicistica, dove l’uomo è visto come un aggregato materiale su cui si può intervenire in modo biochimico, ad una visione olistica che vede l’essere umano come un tutto interconnesso, una rete informativa dove anima, psiche e corpo dialogano a livello invisibile, quantico e tra loro c’è un continuo scambio di energia ed informazioni e, per rimanere in salute,, occorre che questa comunicazione sia fluida. Nel dialogo tra materia ed energia sono insite infinite possibilità di approccio curativo ed ogni vera scienza per progredire ha bisogno della libertà più assoluta in cui la creatività possa svilupparsi senza freni per allargare i confini della conoscenza. Solitamente, però, la maggior parte dei medici, che risente di un gap scientifico rispetto alle cognizioni odierne della ricerca, ancora dissente negando i progressi ottenuti negli ultimi anni seppur confermati da una mole di studi.

Per questo, solo riconoscendo umilmente i propri limiti che ritardano il cammino della conoscenza e spostando lo sguardo dalla prospettiva del materialismo scientifico, al di là di qualsiasi interesse, verso una visione d’insieme, si potrà cambiare profondamente la medicina, spingendola verso il futuro, oggi rappresentato dalla cosiddetta “medicina integrata” dove il dialogo efficace tra molteplici ambiti del sapere costituisce il punto focale per nuovi e più sani stili di vita, volti a mobilitare le  inesauribili energie interiori, racchiuse dentro ognuno di noi in vista della guarigione profonda.

 

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