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Serena Dandini, “Donne, impariamo a convivere con i nostri difetti e insicurezze”

Si è tenuta in Feltrinelli la presentazione di “Grazie per quella volta”, l’ultimo libro scritto dalla conduttrice televisiva Serena Dandini. A distanza di un anno dal primo libro “Dai Diamanti non nasce niente”, l’autrice si interroga sulle debolezze e le imperfezioni che fanno parte della nostra vita e invita le donne a fare pace con i propri difetti…

La conduttrice televisiva ha incontrato i suoi lettori per parlare del suo ultimo libro “Grazie per quella volta”

MILANO – Se la vita è già difficile così com’è, non serve tormentarsi per le proprie debolezze. Basta accettarle per quello che sono. E’ questo il messaggio contenuto nel libro “Grazie per quella volta. Confessioni di una donna difettosa”, scritto dall’illustre conduttrice televisiva Serena Dandini e presentato giovedì sera presso La Feltrinelli Libri e Musica di Milano.

VIVERE CON I PROPRI DIFETTI – La conduttrice, protagonista su La7 del programma “The show must go off” dopo il mancato rinnovo del contratto da parte della Rai, parla con leggerezza e ironia dei suoi ricordi e delle sue esperienze, attraverso i quali analizza la società di oggi e in particolare l’universo femminile. “Le donne non devono vergognarsi dei propri difetti. Occorre riprendersi le cose belle della vita, evitando inutili frustrazioni". Secondo la Dandini molto dipende dalla cultura dell’immagine e dai canoni di bellezza proposti da tv e giornali. “Vedere pubblicità con protagoniste donne perfette e senza difetti getta molte donne nel baratro dell’insicurezza”.

LA PIGRIZIA COME PERVERSIONE – Quello della Dandini è un elogio alla normalità e ai propri difetti, dei quali non bisogna vergognarsi. Uno dei suoi è la pigrizia, più volte citata all’interno del libro. “Siamo in un esasperato iperattivismo. A volte occorre fermarsi. Per me il massimo della perversione della pigrizia è rappresentato fingersi malato il pomeriggio per stare attaccato alla tv, senza pensieri. In questo l’autoconvinzione è importante, perché aiuta a sconfiggere il senso di colpa. Stare soli con se stessi aiuta”.

VALIGE E “TRISTEZA” – Tic e manie dell’universo femminile sono ben analizzati all’interno del libro della Dandini. Tra le sindromi femminili individuate dalla conduttrice tv, c’è anche quella di caricare le proprie borse e valige con oggetti inutili. “Fare una valigia è un problema, da essa capisci com’è fatta una persona. L’esercizio più sano sarebbe liberarsi delle cose inutili”. Serena Dandini definisce con il termine “tristeza” i piccoli cattivi umori quotidiani, dovuti a piccole cose come i fantasmini, definiti “il momento più basso dell’esistenza maschile” e i cantautori che non eseguono i propri brani più celebri durante i loro concerti.

 

MEMORIA CORTA – Il difetto principale, ammesso dalla stessa Dandini, riguarda la memoria. “Ho grossi problemi di memoria, anche se spesso mi restano in mente dettagli inutili”. Proprio la memoria corta è alla base della scelta del titolo di questo libro. “Nell’ultimo capitolo racconto dell’incontro con un misterioso uomo brizzolato, avvenuto mentre ero in un ristorante con delle mie amiche. Ad un certo punto, lui si avvicina e mi dice «grazie per quella volta», evocando un episodio di cui non mi ricordo affatto, ma forse in fondo è meglio così”.

 

17 maggio 2012

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