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Sepùlveda, “E’ impossibile capire la vita senza la sua diversità”

L'autore cileno ha presentato al pubblico il suo ultimo libro "Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà"

MILANO. Donare la facoltà umana ad un animale, nello specifico un cane. E’ questo uno dei tanti spunti lanciati da Luis Sepùlveda durante l’appuntamento organizzato da BookCity, presso l’auditorium del Museo Nazionale Leonardo Da Vinci per raccontare il suo ultimo libro “Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà“. Una storia con protagonisti un cane ed un piccolo mapuche, un bambino cileno appartenente a questa popolazione definita “fiera” e di grandi valori dallo scrittore, che durante l’incontro non risparmia una frecciata allo Stato del Cile, ritenuto “razzista” nei confronti di una realtà così pura.

IL RUOLO DEI SUOI FIGLI – Incalzato dal moderatore di giornata Luca Crovi, Sepùlveda ha svelato ai lettori uno dei segreti del suo successo: i figli. Infatti lo scrittore cileno, ricordando alcuni passaggi della sua vita, ha voluto rendere merito alla curiosità dei suoi bambini e nipoti, che ponendo domande innocenti nel corso della propria esistenza sugli argomenti più disparati o semplici, hanno spinto l’artista a trovare la chiave adeguata per poter spiegare anche ai più piccoli i meccanismi della vita, attraverso la magia della favola. Un percorso stupendo che non poteva fare altro che rapire la curiosità delle nuove generazioni, forse meno abiutuate ad apprezzare la potenza del libro e delle parole impresse al suo interno. A fine incontro lo scrittore cileno ci ha svelato alcune parti fondamentali del suo percorso: “I figli sono una parte vitale di me – dice Sepùlveda – hanno un ruolo importante, ma questo non significa che sono uno scrittore solo per loro. Ma certamente la loro opinione per me è molto importante.

L’IMPORTANZA DI CARTA E PENNA – “Per il mio lavoro è importantissimo poter scrivere sulla carta, perché c’è tutta una parte di grandezza e di fascino della scrittura che dipende da una cosa fisica, che è il contatto della mano con la penna e con la carta. E’ una cosa che non si deve dimenticare, indipendentemente dalla lingua in cui si scrive. La grammatita della lingua non è nella testa, ma c’è nella memoria della mano. La mano ha una memoria speciale”.

NATURA E DIVERSITA’ – Durante l’incontro, parlando del cane protagonista del suo ultimo libro, ha evidenziato l’importanza di dover preservare la natura e soprattutto, la sua diversità. “E’ impossibile capire la vita senza la sua diversità. La vita e l’esistenza sono parte della diversità. L’uomo è parte della diversità, un albero è parte della diversità, la piccola formica è parte della diversità. Hanno tutte la stessa importnza e così deve essere la vita”. Amante degli animali e della natura, lo scrittore ha voluto lanciare un messaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di preservare o semplicemente coccolare il nostro pianeta, come una mamma con il proprio figlio, leggendogli una fiaba prima di andare a letto.

IL LIBRO – La trama del libro, uscito lo scorso 22 ottobre, mette in primo piano il rapporto di grande amicizia tra un cane ed un bambino, destinati ad essere divisi dalla freddezza degli uomini, che porterà l’animale a passare una vita di sofferenza fino a quando, in una particolare occasione, ritroverà il suo grande amico e gli dimostrerà ancora una volta la sua fedeltà.

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Alessandro Michielli

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