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Sanremo, 5 libri da leggere sulle polemiche al Festival

Scopri i I libri sul Festival di Sanremo da leggere per sapere proprio tutto su 74 anni di storia della musica italiana e delle immancabili polemiche che fin dagli albori hanno animato l’interesse collettivo per il Festival

Alla luce delle ultime polemiche sulla classifica della quarta serata del Festival di Sanremo, quella che vede vincitore il rapper napoletano Geolier tra i fischi del pubblico dell’Ariston, siamo andati a scovare i libri che ripercorrono polemiche e scandali che vantano diversi precedenti.

5 libri da leggere sugli scandali del Festival di Sanremo

Che non si tratti di una prima volta lo ha subito ricordato il direttore artistico Amadeus “Come spesso accade a Sanremo c’è disaccordo. Evidentemente i gusti dell’Ariston non rispecchiano quelli della nostra classifica”.

Polemiche amplificate dall’era digitale del Festival di Sanremo 2024, che hanno subito trovato eco sui social, soprattutto tra i leoni da tastiera che hanno riversato sul rapper napoletano commenti feroci e razzisti arrivando a mettere in discussione il voto, con illazioni e pregiudizi, frutto di una cultura del “complotto”, ma, come dicevamo, non è la prima volta.

Il libro nero del Festival di Sanremo

La storia del Festival di Sanremo non è scritta soltanto dalla “grande evasione” di tv, sorrisi e canzoni. E tantomeno da quello che, davanti agli occhi di tutti, accade sul palcoscenico, lo raccontano il giornalista sanremese Romano Lupi e il docente di Storia e Filosofia Riccardo Mandelli autori de “Il libro nero del Festival di Sanremo”, Odoya.

Un libro ad alto tasso di mistero che racconta la storia segreta del Casinò di Sanremo prima sede del Festival, che attraversa tutto il dopoguerra italiano, partendo da lontano: da una sorta di “progetto Sanremo” ideato alla fine dell’Ottocento: un “paradiso terrestre massonico” dove il gioco d’azzardo è il termine medio tra spionaggio internazionale e grandi giochi politici.

Nel libro si dipinge il Festival del dopoguerra come l’ultima tappa di un percorso dove “la manipolazione sociale assume gli insinuanti contorni della musica nazional-popolare e dove il legame con il casinò è molto forte.

Non è un caso – scrivono gli autori – che la più importante kermesse canora del nostro paese sia nata e si sia sviluppata in stretto collegamento con una delle quattro case da gioco italiane tra i rapporti indicibili delle istituzioni con la criminalità organizzata, i servizi segreti e l’industria discografica”.

Il libro nero del Festival di Sanremo si addentra negli scandali del dopoguerra: dalle ambigue figure dei primi “patron” festivalieri come Pier Bussetti, Achille Cajafa ed Ezio Radaelli, con i loro tragici destini, al misterioso suicidio di Luigi Tenco; dal ruolo del Vaticano nell’industria del gioco e dell’intrattenimento alle accuse dei “Festival truccati”; dalle presunte tangenti di Adriano Aragozzini (patron del Festival dal 1989 al 1991, poi prosciolto), fino alle polemiche sulle amicizie “impresentabili” del direttore artistico Tony Renis.

Ho vinto il Festival di Sanremo

Per ripercorrere storie, polemiche e scandali più recenti del Festival della canzone italiana, attraverso i contributi di “insider” e addetti ai lavori, c’è “Ho vinto il Festival di Sanremo. Storie di vita e di musica raccontate da chi il Festival lo ha vinto”, La Bussola, scritto a quattro mani da Marco Rettani e Nico Donvito, con la preziosa prefazione del direttore artistico Amadeus.

Marco Rettani, produttore discografico e paroliere di tantissime star della musica – da Patty Pravo a Laura Pausini, da Alessandra Amoroso a Orietta Berti passando per Noemi, Arisa, Antonacci, Renga, Marco Carta e Valerio Scanu – e il giornalista musicale Nico Donvito raccontano le storie straordinarie di 30 vincitori del festival tra il 1960 e il 2020, attraverso la viva voce dei protagonisti, tra aneddotti, scandali e retroscena.

I vincitori – di cui sono riportate le testimonianze – vanno da Diodato (“Fai rumore”2020) a Tony Dallara (“Romantica” 1960), da Francesco Gabbani (vincitore 2016 e 2017 con Amen e Occidentali’s Karma) a Tiziana Rivale (Sarà quel che sarà nel 1983), da Alexia (Per dire di no 2003) Ricchi e Poveri (Se mi innamoro 1985).

Raccontando i 30 trionfatori sul palco dell’Ariston, non dimenticano i “flop” e le polemiche che sono da sempre parte integrante della storia del Festival di Sanremo.

Dal Festival del 1967 oggetto di polemiche per la canzone “Nel sole” di Al Bano a quello del 1996 con la vittoria di “Senza pietà” di Anna Oxa e Fausto Leali, contestata a causa di presunte irregolarità nella votazione della giuria demoscopica, fino alla “vittoria sofferta” di Francesco Gabbani nel 2016 “prima gli comunicarono che era stato eliminato in semifinale, ma alla fine si scoprì che c’era stato un errore nel conteggio dei voti della Sala Stampa”.

Salvatori2024. Il dizionario della Canzone

Tra i classici intramontabili, le “bibbie” del Festival, come il “Salvatori2024. Il dizionario della Canzone” curato ogni anno dal critico musicale Dario Salvatori o la ri-edizione de l’Enciclopedia del Festival di Sanremo.

L’Italia della musica e del costume, curata dal giornalista e produttore discografico Adriano Aragozzini per Rai Libri.

Un classico che racconta i Festival dal 1951 al 2013 attraverso la visione da “insider”, tra aneddoti e curiosità raccolte negli anni dal patron del Festival dal 1989 al 1991.

L’uomo che inventò il Festival della canzone di Sanremo

Tra le chicche per collezionisti spicca un libro prezioso – in attesa che esca la nuova versione – l’ultimo numero dell’Almanacco di Marino Bartoletti (quello sulla 70^ edizione di Sanremo) scritto con acume e passione dal massimo conoscitore della storia dei Festival e quello scritto del figlio dell’inventore del Festival “L’uomo che inventò il Festival della canzone di Sanremo” (autopubblicato) di Piero Amato. Un testo per ripercorrere una storia inedita e avvincente che va dalla fine guerra all’inizio degli anni ’80.

Un viaggio che parte dalle origini, lì dove tutto è iniziato, quando la scatola magica della tv ancora non c’era e si trasmetteva in diretta radiofonica dal Casinò di Sanremo.

Ma tutto da 60 anni, ormai, si svolge sempre dentro l’Ariston. Dal ‘77 in poi il cinema-teatro della famiglia Vacchino è il luogo d’elezione del Festival, che si sposta lì dal Casinò di Sanremo.

A mettere in fila aneddoti dal backstage, capricci di star ed episodi finiti negli annali – da Baudo che corregge il finale ai Take That alla lite tra Bugo e Morgan – è Walter Vacchino, proprietario con la sorella Carla, nel libro “Ariston – La scatola magica di Sanremo” Salani, firmato con lo scrittore Luca Ammirati, responsabile della sala stampa.

70 Sanremo. Storia fotografica del festival della canzone italiana

Una storia che va di pari passo con il Paese, spesso anticipandone mode, tendenze e umori è quella raccolta dagli scatti iconici di “70 Sanremo. Storia fotografica del festival della canzone italiana” il libro fotografico dello speaker radiofonico John Vignola – Rai Libri. «Sanremo non è solo un concorso canoro, ma anche uno spettacolo in sé, con tutto ciò che si porta dietro”.

Un racconto per immagini di quello che irrompe “nella quiete invernale di una città di mare della provincia” dove si aprono “le porte di questo italianissimo Moulin Rouge, un caleidoscopio di musica, parole, televisione, fiori, abiti, gossip, polemiche, e chi più ne ha più ne metta”.

Il ritratto, come spiega Amadeus nella prefazione di “uno spettacolo che ritirando la sua marea è in ogni caso destinato a lasciar sopravvivere soltanto le canzoni.

Perché in fondo, ammettiamolo, al netto della magnifica giostra, da sempre e per sempre, a Sanremo, sono le canzoni le uniche vere protagoniste”. Un racconto fotografico arricchito con le testimonianze di Renzo Arbore, Pippo Baudo, Vincenzo Mollica e Vasco Rossi che a Sanremo non vinse mai, arrivando ultimo e penultimo, un monito vangelico “così gli ultimi saranno primi, e i primi gli ultimi” che incombe su ogni edizione del Festival!

Silvia Grassi

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