Il romanzo italiano che ha conquistato il New Yorker raccontando l’epoca dei social

19 Luglio 2025

Scopri il romanzo acclamato dal New Yorker che analizza con lucidità la generazione Instagram e la sua complessità sociale.

Il romanzo italiano che ha conquistato il New Yorker raccontando l'epoca dei social

Il romanzo “Le perfezioni” di Vincenzo Latronico, acclamato anche dal New Yorker, è un ritratto tagliente dell’epoca dei social. Edito da Bompiani e tradotto in inglese da Sophie Hughes con il titolo “Perfection”, ha conquistato critica e giurie internazionali con uno stile sobrio, chirurgico e lucido.

Attraverso personaggi immersi in una quotidianità fatta di estetica e filtri, Latronico racconta l’inquietudine dietro la perfezione condivisa.

“Le perfezioni” è entrato nella shortlist dell’International Booker Prize 2025, è stato premiato in Italia e celebrato da testate come The Guardian e, appunto, il New Yorker, che lo ha definito “il romanzo perfetto per un’epoca di aspirazioni senza bussola”.

Quando la perfezione nasconde il vuoto

Anna e Tom sono una giovane coppia italiana alla ricerca di sé in una Berlino minimalista e impeccabile. Vivono in un appartamento immacolato, circondati da piante e mobili di design, impegnati nel lavoro come graphic designer. Ogni dettaglio che li circonda sembra scelto per costruire un’estetica perfetta da mostrare su Instagram.

Ma al di là delle immagini, cresce sottile la frattura tra apparenza e realtà: un vuoto emotivo difficile da colmare.

Latronico non racconta dialoghi, né scandisce le emozioni: descrive, con sguardo freddo e quasi antropologico, gli ambienti e soprattutto i silenzi. Una scrittura che sembra prendere le distanze… e allo stesso tempo spinge il lettore a immergersi nella bolla vuota in cui vivono i protagonisti de “Le perfezioni”.

L’autenticità che premia un romanzo fino al The New Yorker

“Nelle foto tutto appare perfetto. Ma la perfezione spesso è una trappola”, sembra dire Latronico. E lo fa con “un esercizio di stile affilato”, per dirlo con le parole del The Guadian, senza sentimentalismi. È il romanzo italiano contemporaneo che non la manda a dire, che indaga sull’hipsterismo di Berlino con lucidità, e ancora, citando il The Guardian, con uno stile “scathing and affecting in equal measure” (pungente e toccante in egual misura).

Il New York Review Book (NYRB), a marzo 2025, lo ha definito come “a taut, spare sociological novel about the emptiness of contemporary existence”, ossia “un romanzo con una narrazione tesa e minimale che fotografa l’inquietudine sottile dell’esistenza contemporanea”.

In un reportage del 17 marzo 2025, The New Yorker lo ha definito “il romanzo perfetto per un’epoca di aspirazioni senza bussola”. È una descrizione potente: Anna e Tom, la coppia protagonista, incarnano il desiderio di perfezione estetica condivisa online, ma anche l’incapacità di trovare senso dietro l’immagine.

In Italia “Le Perfezioni” ha ricevuto il Premio Mondello 2022 e ha raggiunto la dozzina del Premio Strega 2023. È stato poi tradotto in oltre 20 Paesi e a oggi, nel 2025, il romanzo figura tra i sei selezionati della Shortlist International Booker Prize.

“An astute, cringe‑making and often laugh‑out‑loud funny portrait of everyday privilege and modern aspirations”: così lo definiscono i giudici.

Autenticità e forme digitali

Tra social, estetica e fama effimera — fatta di like, cuoricini e filtri ben calibrati — “Le perfezioni” si rivela un romanzo profondamente necessario. Non solo per la sua capacità di raccontare con precisione chirurgica una generazione che vive di immagini, ma anche per il modo in cui riesce a mettere a nudo ciò che di più umano si nasconde dietro quelle immagini: l’incertezza, il bisogno di approvazione, la paura del fallimento.

Anna e Tom, i protagonisti, non sono caricature né eroi tragici. Sono persone comuni, immerse in una quotidianità levigata e digitale che sembra perfetta ma che, al contrario, si rivela fragile, instabile, costruita più per essere mostrata che vissuta.

Latronico riesce in un’impresa tutt’altro che semplice: descrivere un’epoca senza giudicarla apertamente, lasciando che siano i dettagli — i silenzi, gli interni, le azioni ripetute — a parlare.

E quando lo fanno, raccontano molto più di qualsiasi dialogo. In un’epoca in cui il confine tra realtà e rappresentazione si fa sempre più sottile, “Le perfezioni” ci invita a guardare con uno sguardo nuovo ciò che diamo per scontato.

Non stupisce, dunque, che il romanzo abbia riscosso tanto clamore, non solo in Italia ma anche all’estero, conquistando premi, recensioni entusiaste e una traduzione internazionale che lo ha consacrato tra le voci italiane più interessanti degli ultimi anni.

Un libro sottile ma affilato, che resta addosso e ci obbliga a chiederci: quanta parte di ciò che chiamiamo “vita” è ancora davvero nostra?

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