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Roberto Perrone,”Nel mio libro rileggo la storia attraverso la fiction”

Abbiamo intervistato Roberto Perrone per capire meglio il nuovo libro "l'estate degli inganni" e il suo riferimento alla strage di Bologna

MILANO – La strage alla stazione di Bologna del 1980. Come dimenticare uno dei più gravi atti terroristici avvenuti in Italia? Proprio da questo terribile episodio prende spunto Roberto Perrone nel nuovo libro l’estate degli inganni, che vede sempre protagonista Annibale Canessa. In questo nuovo capitolo Annibale vive una vita felice con Carla Trovati, la donna che è riuscita a conquistare il suo cuore.  Quando però gli viene fornita la possibilità di riaprire il caso di un attentato alla stazione avvenuta negli anni Ottanta, Canessa decide di investigare. Entrato  a far parte di un grandissimo intrigo, Canessa dovrà mettere in gioco ciò che ha di più caro. Abbiamo approfittato dell’uscita di “L’estate degli inganni” per rivolgere alcune domande all’autore del libro. Ecco cosa ci ha risposto:

La storia narra la vicenda del ritorno di Annibale Canessa. Come è nata l’idea di questo personaggio?

“L’idea, innanzitutto, ha riguardato la trama del romanzo “La seconda vita di Annibale Canessa”, l’avventura iniziale di Annibale. Prima di pensare ai personaggi, penso alla trama, poi mentre scrivo sviluppo i personaggi. Mentre scrivevo la prima avventura di Annibale Canessa, ho capito che il personaggio era forte e quindi poteva tenere il passo di una serie, come sta avvenendo. Per quanto riguarda Annibale ho pensato un ex carabiniere anche perché tutti protagonisti dei thriller italiani più famosi, sono sempre poliziotti. Bisognava cambiare, no?”.

Il protagonista ha le sue stesse origini.  Ha qualcosa altro in comune con Canessa?

“Certamente l’amore per la buona cucina, per la Riviera ligure di Levante, per il mare. E poi una  visione del mondo in cui non esiste solo bianco o nero, ma una serie di sfumature. La capacità di capire le persone”.

Nel finale afferma “i riferimenti a fatti realmente accaduti non sono casuali ma si tratta appunto di riferimenti”. Ci può anticipare a quali fatti si rivolge?

“L’estate degli inganni prende spunto da una terribile strage avvenuta in una stazione. Chi non vive fuori dalla storia di questo paese avrà capito che il riferimento va alla strage di Bologna. Il riferimento c’è, ma io, come nella prima avventura di Canessa, pur prendendo spunto da fatti accaduti realmente non ho la pretesa di rileggere la storia, le sentenze, quando ci sono stati processi, o altro. Io rileggo la storia con la fiction. Ecco perché c’è un fatto reale ma poi la storia è completamente inventata”.

Possiamo sperare in nuovi episodi su Canessa?

“Sicuramente ce ne sarà un terzo su cui sto già lavorando e che uscirà nel 2019. Forse il progetto più ambizioso, perché intreccerà situazioni e epoche diverse, dalla Resistenza al terrorismo alla criminalità organizzata”.

 

 

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