Sei qui: Home » Libri » ”Riappropriamoci della Giornata della donna”. Il pensiero della scrittrice Virginia Bramati per l’8 Marzo

”Riappropriamoci della Giornata della donna”. Il pensiero della scrittrice Virginia Bramati per l’8 Marzo

'Cerchiamo di riappropriarci della Giornata internazionale della donna'. E' questo il messaggio che in vista dell'8 marzo ha voluto lanciare la scrittrice Virginia Bramati

MILANO – ‘Cerchiamo di riappropriarci della Giornata internazionale della donna’. E’ questo il messaggio che in vista dell’8 marzo ha voluto lanciare la scrittrice Virginia Bramati, autrice del libro ‘Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)‘, da oggi in libreria. Ecco il suo intervento per Libreriamo in occasione dell’8 marzo.

 

Scusate, mi sapete dire come abbiamo potuto permettere che questo succedesse?

Che una giornata come il Womanโ€™s day (diventata poi Giornata internazionale della donna) nata con una forte connotazione politica si sia potuta trasformare sotto i nostri occhi disattenti in questaย  nostra insulsa โ€˜Festa della donnaโ€™?

Che una dataย legata alla lotta per i diritti (oltretutto di quelli basici, quelli che valgono per le donne e per tutte le minoranze oppresse, tipo:ย siamo tutti uguali al di lร  del genere, delย colore della pelle e della religione, che dovrebbe bastare del buon senso per arrivarci, ma tantโ€™รจ) venisse trasformata in un’occasione di pizzata con le amiche?

Attraverso quali meccanismi mentali e condizionamenti sociali perversi siamo passate dalleย  rivendicazioni per il diritto al voto, dalla lotta contro lo sfruttamento del lavoro femminile,ย le sperequazioni salariali,ย ย le discriminazioni sessuali,ย ai locali di streap tease maschile?

E vogliamo spendere due parole sul fatto che oltretuttoย  moltissime di noi oggi mettono di nuovo al centro di questa giornata lโ€™uomo, da cui si aspettano gli โ€˜auguriโ€™ (che paternalismo!) e la minosa (il nostro simbolo!)ย  in spregio agli ideali di emancipazione della donna affermati in questa ricorrenza ย (e al nostro orgoglio) ?

Ma pensate che sia stato per approdare a questo qualunquismo che Rosa Luxemburg, Aleksandra Kollontaj e le donne di tutti i movimenti femministi (il nostro UDI!)ย in piรน di un secolo abbianoย portato avanti (affrontando anche la repressione del potere costituito) le nostre giuste rivendicazioni? Per (e ora cito pedissequamente molte delle donne di mia conoscenza) โ€˜Avere un giorno per noi dato che gli uomini hanno il resto dellโ€™annoโ€™?

E ok, qualcosa abbiamo ottenuto, adesso anche noi votiamo (in Italia fin troppo frequentemente, in veritร ) e ok abbiamo ottenuto il divorzio e la legge sulla libertร  dโ€™aborto, una piรน equaย  legge sul diritto della famiglia anche se, vi ricordo, che nulla ci รจ stato regalato e tutto รจ stato strappato a colpi di raccolta firme e cortei,ย  ma a voiย  sembra che non ci sia altro per cui lottare? Per cui protestare? Non, so, per esempio non credete che (e non in ordine dโ€™importanza) quel nostro essere al 69ยฐ posto nella classifica della paritร  di genere o la violenza dilagante nel mondo contro le donne, non meritino una giornata di riflessione e presa di coscienza?

Abbiamo tutto un anno per uscire con le amiche ย e farci regalare ย mazzi di fiori (e ci mancherebbe! Il pane e le rose, no?) ma, per favore, ย non l’8 marzo, oggi fermiamoci a pensare, parliamo con le altre donne, apriamo una discussione su chi siamo e cosa vogliamo diventare, con la collega, la vicina in tram, una mamma a caso fuori dalla scuola o la nostra migliore amica, compriamo noi la mimosa (magari qualcosa di piรน del rametto venduto al semaforo) ย e regaliamola alle altre donne, spendiamo due minuti per spiegare (con la necessaria pazienza) a qualsiasi maschio che ci fa gli auguri quanto questi auguri siano fuori luogo.

Cerchiamo di pensare in grande, di non accontentarci, che รจ dai sogni che nascono le conquiste.

Cerchiamo di riappropriarci della Giornata internazionale della donna.

Virginia Bramati

 

 

 

ยฉ Riproduzione Riservata