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Recessione o ripresa? Il futuro degli italiani secondo Carlo Cottarelli

Carlo Cottarelli è intervenuto al Festival della Comunicazione di Camogli, intervistato da Aldo Cazzullo su Recessione o ripresa. Sarà l’autunno della nostra ripresa o del nostro scontento?

Recessione o ripresa? Cosa succederà nel nostro Paese quest’inverno? Cosa dobbiamo aspettarci? Dove troveremo le risorse necessarie? Carlo Cottarelli è intervenuto al Festival della Comunicazione di Camogli, intervistato da Aldo Cazzullo sul tema “Recessione o ripresa”. Sarà l’autunno della nostra ripresa o del nostro scontento?

Cosa succederà dopo le elezioni

Cosa rischia di succedere dopo le elezioni? Se lo domandano in molti e l’economista Carlo Cottarelli prova a rispondere, individuando le radici della crisi, non tanto nel periodo 2008-2011, ma più indietro quando c’era in carica il Governo Berlusconi II, che – dice il professore – anziché occuparsi dei vizi capitali dell’economia, primo fra tutti l’ eccesso di burocrazia ,creò l’illusione che col taglio dei tassi tutto sarebbe ripartito ed invece hanno dilapidato il tesoretto, instillando il sospetto che la crisi fosse l’ effetto di qualche congiuntura internazionale.

“Una delle soluzioni proposte – chiede Cazzullo – per rimediare a questa situazione è la cosiddetta flat tax”. Una soluzione che Cottarelli boccia senza possibilità di appello. “La flat tax – spiega – è un provvedimento utilizzato da molti paesi dell’Est Europa che ora lo stanno abbandonando, ma già quando, negli anni ’80 venne sperimentato da Reagan, in realtà portò all’aumento del deficit”. Proposte alternative? “La più immediata – spiega l’economista – è il taglio del cosiddetto cuneo fiscale, ovvero il divario tra quello che l’impresa paga per il lavoratore e quello che il lavoratore effettivamente percepisce, un taglio da 18 miliardi; in secondo luogo l’idea della sinistra è di espandere la 14esima”.

Dove però trovare le risorse? Innanzi tutto dall’evasione fiscale e dalla tassa sull’eredità, non chiamiamola patrimoniale – chiarisce Cottarelli – che andrebbe a colpire 2 famiglie su 2000 e fu cavallo di battaglia di Luigi Einaudi, più conservatore che progressista

Le priorità del PNRR

Per spiegare il PNRR, Cottarelli che all’epoca del governo Renzi era stato chiamato come Commissario straordinario per rivedere e razionalizzare la spesa pubblica ovvero Spending review, indica tre priorità: semplificare la burocrazia, intervenire su Pubblica Istruzione e Sanità. Su parte però dalla constatazione circa la mancata crescita dell’Italia: bisogna portare il PIL – spiega il professore dallo 0,2 al 2 per cento aumentando la produttività”. Come? Attraverso un grande piano: i capitali sono appunto forniti dalla UE attraverso il PNRR per investimenti pubblici, privati e capitale umano (pubblica amministrazione e istruzione) il che vuol dire attuare delle riforme, promuovere incentivi per rimuovere ostacoli agli investimenti privati, abbreviare i tempi della giustizia, provvedere alla riforma del fisco: questa è l’idea generale.

Recessione e le difficoltà delle famiglie

Recessione o ripresa? Parliamo di microeconomia, con un autunno che per le famiglie italiane potrebbe essere molto difficile. Carlo Cottarelli non nasconde la sua preoccupazione e spiega che gli aumenti dei prezzi, non solo del gas, si sono verificati prima dello scoppio della guerra in Ucraina: perché – spiega – i governi per timore della mancata crescita del post Covid, hanno attuato delle politiche troppo espansive. Gli Stati Uniti sono già in fase di recessione, però non hanno il problema del costo del gas. E qui la questione si interseca con la questione etica della scelta di sostenere l’Ucraina attraverso le sanzioni: “E’ una scelta politica- dice Cottarelli-e io credo che, cinicamente ci converrebbe sospendere le misure contro la Russia, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte a quello che sta succedendo”. E si chiude su cosa suggerire ai giovani: “Ai giovani che lasciano l‘Italia – conclude Cottarelli – non bisogna dare consigli, ma attuare quelle riforme per permettere che il nostro Paese si rafforzi e diventi competitivo”.

 

Alessandra Pavan

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