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“Oceano Mare”, il dipinto surrealista di Baricco

Ecco la recensione del libro "Oceano Mare" della nostra lettrice Elena Gaetani

Protagonista di “Oceano Mare” è il mare, appunto. Presenza costante e impersonale, avvolge i personaggi: li attira, li travolge, li respinge verso nuovi orizzonti.

Ogni personaggio ha una storia che lo conduce all’incontro/scontro con il mare: l’immensità, che può essere terribile e penetrante per le vittime di un naufragio, a causa di un incidente marittimo (la vicenda dell’Alliance), o come naufragio dell’anima.

I personaggi giungono alla locanda Almayer, ciascuno sospinto da una personale burrasca; ciascuno porta con sè domande da rivolgere alla vasta superficie oceanica; cercano risposte che i giovani gestori della locanda sembrano avere, risposte vere, ma talmente infantili da risultare impenetrabili. Un ultimo visitatore compare nelle ultime pagine: è sempre stato là, in una di quelle magiche stanze senza chiavi; non una firma sul libro degli ospiti lo identifica; come muto spettatore del naufragio che tocca ciascun personaggio, in forme terribili, diversi, ma infondo uguali. Infine, esce dal suo nascondiglio, forse per cominciare a vivere egli stesso; sembra portare con sè il segreto disvelato, i bambini sono disarmati al suo cospetto: la risposta è una nuova ricerca, fatta di parole, sino ad un ultimo termine sconosciuto che direbbe il mare.

Lo sforzo assurdo alla razionalizzazione guida ogni uomo, ma ogni fine, scopo, ogni passato, presente e futuro è destinato a disgregarsi di fronte all’immensità, l’oceano.

Chi sopravvive all’esperienza riparte, più ricco o forse più povero, per cercare altrove il senso, portando con sè la consapevolezza che al cuore della vita un senso non esiste.

Il romanzo di Baricco stupisce per il suo stile fresco, che permette il confluire e dispiegarsi delle più diverse emozioni; stupiscono i colpi di scena e la semplicità delle descrizioni, che creano vivide immagini: il lettore partecipa alla ricerca di ciascun personaggio; è preda dell’oceano mare, è posto di fronte ai paradossi umani, a quelle condizioni di confine che fanno l’uomo bestia, per poi fremere nelle esplosioni di sensualità, di meraviglia, proprie della vita.

 

Elena Gaetani 

 

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