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‘Le persone sensibili sanno dire di no’, come affrontare l’ipersensibilità

Gestire l'ipersensibilità è l'obiettivo di quest'ultimo libro dello psicoterapeuta Rolf Sellin, autore del precedente libro sullo stesso tema 'Le persone sensibili hanno una marcia in più', uscito in Italia nel dicembre 2012...

Rolf Sellin, ‘Le persone sensibili sanno dire di no‘.

 

Gestire l’ipersensibilità è l’obiettivo di quest’ultimo libro dello psicoterapeuta Rolf Sellin, autore del precedente libro sullo stesso tema ‘Le persone sensibili hanno una marcia in più‘, uscito in Italia nel dicembre 2012. In questi due libri Sellin segue il lettore passo dopo passo nella comprensione di se stesso e nell’acquisizione degli strumenti di ‘convivenza’ con l’ipersensibilità, che non è una patologia psicologica, ma è una connotazione del nostro DNA, al pari dei capelli biondi o bruni, degli occhi celesti, marroni o verdi. Partendo da questa consapevolezza, ne ‘Le persone sensibili sanno dire di no’ Sellin affronta principalmente il tema dei confini, della loro determinazione da parte degli ipersensibili e della gestione delle conflittualità che questa può generare nelle relazioni con l’altro.

 

La tesi rappresentata già nella precedente opera dell’autore è che ‘una persona ipersensibile (HSP) è colui o colei che ha una percezione di sé più intensa della maggior parte degli altri. Percepisce più stimoli e più informazioni e, di conseguenza, ha a che fare con più dati da organizzare e collegare tra loro. E c’è da dire che questo tipo di persona non è sempre benvista’. In altre parole è evidente il contrasto di valore che emerge nella convivenza di un ipersensibile che, a contatto con le persone ‘normali’ vede trasfigurata quella che è una sua specialità positiva in un vero e proprio ostacolo relazionale. Di fronte a questa contraddizione l’ipersensibile reagisce o avviando un processo di normalizzazione (o costrizione di se stesso entro i canoni sociali accettabili) ovvero estremizzando alcuni aspetti di se stesso, arrivando ad ammalarsi.

 

Sellin riesce, in questa seconda parte del suo studio, a smascherare le contraddizioni e le ipocrisie di una società normalizzante, conducendo gli ipersensibili a gestire il loro valore senza demonizzarlo e, soprattutto, svalorizzarlo. Un libro molto intenso che, pur basandosi sulla precedente opera, ha un’autonomia concettuale che ne consente comunque la lettura a prescindere. Ne ‘Le persone sensibili sanno dire di no’ Sellin sperimenta un accompagnamento del lettore in condivisione di una condizione non patologica, ma genetica di cui lui per primo, come persona ipersensibile, ha dovuto comprendere caratteristiche e vantaggi.

 

Anna Maria Tanda

 

18 gennaio 2015

 

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