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”Il profumo delle foglie di limone”, una storia spagnola tra amore e odio

Il profumo delle foglie di limone: una storia spagnola tra amore e odio, in un intreccio che toglie il fiato spesso e volentieri. Molti critici si prolungano con elogi infiniti a libri che, poi, si rivelano vere “patacche” agli occhi di chi li legge...

Pubblichiamo la recensione di Timothy Dissegna per l’accurata analisi delal trama del romanzo di Clara Sanchez

MILANO – Il profumo delle foglie di limone: una storia spagnola tra amore e odio, in un intreccio che toglie il fiato spesso e volentieri. Molti critici si prolungano con elogi infiniti a libri che, poi, si rivelano vere “patacche” agli occhi di chi li legge.

Certo, non tutte le opere recensite sono dei falsi capolavori, anche se sarebbe da chiedersi chi incorona veramente con questo appellativo un libro. I giornali? I lettori? Il numero di lingue in cui è stato tradotto? Sono ben pochi, però, quelli che possono fare a meno di inutili discussioni sul fatto o meno che li si possa indicare come libri straordinari. Ci vuole una penna arguta e intelligente, infatti, per far sì che la propria opera parli da sola al cuore di chi lo legge.

È un élite molto ristretta, di cui fa parte la bravissima Clara Sanchez, che con il suo “Il profumo delle foglie di limone” (Giunti editore), nel 2011, ha ottenuto un successo straordinario a livello internazionale. E più che meritato.

Protagonisti sono Jùlian, un anziano reduce da un campo di concentramento della seconda guerra mondiale deciso a vendicarsi dei suoi aguzzini, e Sandra, una ragazza incinta che il destino la spingerà a decidere finalmente cosa fare della propria vita. I due diventeranno gli attori principali di una storia incredibile, dove l’amore diventa quasi una copia sbiadita dell’odio e bene e male sfuggono dai loro contorni per mischiarsi in una giostra di personaggi. Tutto questo sotto il sole della Costa Blanca, in Spagna, dove riposano “mostri” che pensavamo di aver chiuso a chiave per sempre.

Una storia pazzesca, dove passato, presente e futuro si tengono uniti da una fine linea del tempo che coinvolge anche chi non se lo aspetta. Un viaggio nella paura e nella follia umana, dove il finale non coincide perfettamente con quello delle favole classiche. Ma forse è anche più bello.

2 novembre 2013

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