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”Didone, per esempio”, il racconto irriverente e dissacrante di uno e più imperi che seguono intrecci degni di una soap opera

Leggere cambia la vita. Questo è quanto intellettuali ed accaniti lettori cercano quotidianamente di inculcarci. Beh, se non ce la cambia del tutto, nel senso che chi è stronzo, dopo aver letto un bel libro, sempre stronzo rimane, certamente può modificare il nostro modus pensandi...

Leggere cambia la vita. Questo è quanto intellettuali ed accaniti lettori cercano quotidianamente di inculcarci. Beh, se non ce la cambia del tutto, nel senso che chi è stronzo, dopo aver letto un bel libro, sempre stronzo rimane, certamente può modificare il nostro modus pensandi, in qualche caso, smantellare certezze e convinzioni, fino a disorientarci.

Il sesso, infatti, non è più lo stesso da quando abbiamo letto ‘Cinquanta sfumature di grigio’. E, probabilmente, il nostro parroco di quartiere ha brillato di nuova luce, dopo la lettura di ‘Uccelli di Rovo’. ‘Didone, per esempio‘ ha smantellato, infranto e polverizzato, non dopo la lettura, bensì già durante. Persuasa fin dai tempi del liceo che i greci ed i latini fossero un popolo sacro, baciato dagli dei per consegnare alle civiltà future i principi di una cultura etica e morale universalmente condivisibile, ho visto cadere in frantumi statue ed effigi di eroi vissuti nei secoli dei secoli, attraverso poemi epici e trattati.

Ho visto sgretolarsi quella pietra insignificante sulla strada verso il Partenone, tenuta per anni in bella vista sugli scaffali della libreria, convinta che ci avesse pisciato sopra Argo, il cane di Ulisse, e perciò degna di essere venerata. ‘Didone, per esempio’.una donna come tante, affetta dalla sindrome della crocerossina, che perde ogni lume della ragione appresso ad un uomo incapace di intendere e volere, praticamente un pirla. La diagnosi è chiara e porta la firma di Mariangela Galatea Vaglio, autrice del libro. Qualcuno potrebbe pensare che a prendere per i fondelli eroi ed eroine sia una che dell’Eneide e dell’Odissea non ci abbia mai capito un fico secco, invece è dottore di ricerca in Storia Antica. E’ giornalista, insegnante, cura un blog su ‘L’espresso’: insomma, è una con le palle. Il puzzo di morto da secoli scompare del tutto. Galatea li vede vivi e vegeti, attraverso il buco della serratura, questi eroi ed eroine e li ‘pitta’ per bene.

Didone, per esempio, bella, intelligente, potente ed affascinante tenta di salvare Enea da se stesso. Un’impresa ardua, in cui si lanciano le donne di sempre e, come sempre accade, mentre il pirla si salva, loro si ingarbugliano fino ad incenerirsi nel fuoco di una passione che poteva essere, se solo lui avesse avuto le palle di rimanere lì dov’era, senza andarsene per i mari in cerca di un’isola che non c’è. Strepitosi ed irriverenti sono i ritratti che ci presenta Galatea: Elena di Troia, bella senz’anima, talmente bella che tu, donna, solo a vederla, ed a vedere come tutti le sbavano dietro, ti senti aggrovigliare le budella e senti di non poter placare l’irrefrenabile istinto di suonarle, sul bel faccino, il tacco dodici delle scarpe décolleté, comprate a buon mercato sulla bancarella di una sagra di paese. E poi c’è Messalina, la Paris Hilton del 25 a. C.; Lesbia, la stronza per eccellenza che fece innamorare Catullo, ma anche Penelope, emblema della kalokagathia, bella e buona, praticamente patetica. E poi ci sono gli Uomini. Da Enea ad Aureliano, passando per Alessandro Magno e Cicerone.

Secoli di storia nostra, racchiusi in un unico libro scandito da un reale ordine cronologico. ‘Didone, per esempio’ è il racconto irriverente e dissacrante di uno e più imperi che seguono intrecci degni di una soap opera. Lo stile moderno ed ironico rende la lettura accessibile sia a chi seguiva prendendo appunti le lezioni dei prof al liceo, sia a quelli che preferivano trascorrere l’ora rinchiusi nel cesso a fumare sigarette . Insomma, un libro per tutti.

Laura Naimoli

6 agosto 2014

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