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“Con molta Cura” di Severino Cesari, un diario di vita

Ultimamente ho letto il libro di Severino Cesari, “Con molta Cura“, edito da Rizzoli.  E’ un diario di vita, e purtroppo, nella sua c’è stata la malattia. Sua moglie l’ha incoraggiato affinché condividesse su Facebook le sue giornate, i suoi pensieri, e così lui ha fatto, rendendo Cura non solo quella farmacologica, ma anche tutto quello ruota attorno. Così curarsi diventa anche un atto d’amore verso la sua famiglia, i suoi amici, e tutta la community che lo ha seguito sulla sua pagina social. Quando è mancato Severino Cesari, l’editoria ha perso una delle sue più importanti figure. Era stato, infatti, direttore di Einaudi Stile Libero con Paolo Repetti, dopo aver curato per molti anni le pagine culturali de “Il Manifesto”. L’amore per i libri si sente in maniera forte: ci sono un sacco di rimandi letterari in questo libro, e ci sono tanti nomi che grazie a lui sono diventati autori noti, come Francesco Abate e Simona Vinci, per fare solo qualche esempio.  Non meno importanti sono stati gli amici, tra cui Giorgio Faletti, Rossana Rossanda, Concita De Gregorio e lo stesso Re petti.

Le riflessioni sulla vita ci sono, ovviamente, ma è straordinario come una persona così provata dalla malattia abbia avuto una forza tanto incrollabile. Questo libro è un diario, ma è anche una voce che parla a chi è in difficoltà, a chi è sul punto di mollare. Grazie Severino, per aver donato a tutti questi tuoi pensieri. Non sempre, oltre a fare la Cura, sappiamo anche prenderci cura di chi ci ama, ma tu ce lo hai detto: dobbiamo farlo, non c’è altra via.

In ultimo, ma  non di minore importanza, la sovraccoperta: è un disegno di Gipi, ed è bellissimo. Sembra dire: noi siamo andati, ma siamo qui con voi, e sorridiamo.

 

Claudia Sancasciani

 

 

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