Ho trovato “Chi manda le onde” di Fabio Genovesi casualmente, cercavo un libro che avesse vinto un premio letterario e in realtà questo è arrivato nella rosa dei finalisti al premio Strega 2015 ma ha vinto il premio Strega giovani e non a caso.
Ciò che mi ha più colpito di questo autore è lo stile particolare che ha scelto di usare per la narrazione del libro. La forma è fresca e veloce, il passaggio dalla prima persona, alla seconda e alla terza non annoia e fa scorrere la pagine con velocità come se, più che leggere il libro, si stesse guardando il film.
La protagonista attorno a cui si snoda tutta la narrazione è Luna, una ragazzina albina con una visione del mondo ancora ingenua e pura. Ma protagonisti sono anche tutti gli altri personaggi che ruotano attorno a lei, Serena la sua bellissima mamma, Luca il fratello superfigo, Sandro, Marino, Rambo “eterni figli” quarantenni di quella generazione che non ha concluso ancora nulla nella vita e ha la consapevolezza che forse ormai è tardi, Zot uno stranissimo ragazzino di Chernobyl che parla e veste come fosse un vecchio, Ferro suo nonno adottivo tanto strambo quanto lui e per finire il mare a cui è rivolta la domanda iniziale…chi manda le onde?
Il mare e il panorama della Versilia nelle sue stagioni fanno da sfondo a una storia che sorprende per la sua semplicità e che richiama atmosfere che ho ritrovato in libri di Ammaniti.
Un libro sulla “diversità” in tutte le sue sfumature che mi ha fatto scoppiare a ridere in più passaggi e di cui ho apprezzato soprattutto l’ironia.
Una lettura leggera e coinvolgente da prendere in considerazione come libro da mettere in valigia.
Il mio voto tre stelle e mezzo su cinque.
Paola Rossi