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“Black-out” di Berti e Insabato, un libro che fa sognare

Leggendo “Black-out” ho avuto la possibilità di viaggiare e visitare luoghi che non ho mai visto di persona attraverso le descrizioni che David Berti e Gaetano Insabato sono stati capaci di tirar fuori con i viaggi di Mary e Renzo.

Così si parte dalla Toscana, da Firenze, dalla Maremma per approdare a New York, a Istanbul e in Siria nei paesi martoriati dalla guerra e dai bombardamenti. In particolare in Siria ci sono i racconti di Mary, un medico in missione volontaria. Attraverso le sue descrizioni ci immedesimiamo nella gente che pur vivendo quotidianamente tragedie riesce comunque a trovare la forza di andare avanti. Così compare l’ospedale di Azaz con i ricoverati dopo un bombardamento: i mezzi a disposizione sono pochi e bisogna scegliere chi salvare. Il libro offre spunti di riflessione sulla situazione attuale e ci invita a riflettere sul potere della stampa attraverso gli occhi di Renzo, un giornalista che crede nella sua professione e che non è disposto a scendere a compromessi con nessuno neanche con i più potenti.

“Black-out” però è anche un libro che fa sognare con la storia di Mary e Renzo che attraverso un Black out in aeroporto riescono a conoscersi. Coincidenze, destino, fato? Questo non si sa! Il filo conduttore di tutta la storia é il cuore: dobbiamo imparare ad ascoltarlo qualunque cosa accada. Una persona, un evento o una cosa destinata a noi ci troverà anche a distanza di tempo e spazio. Un bellissimo libro che mi ha tenuto compagnia per qualche giorno e che ho letteralmente divorato. Un libro con una trama ben studiata che non cade mai nella banalità, per nulla frettoloso neppure nel finale. Sicuramente sarà un bel regalo da trovare sotto l’albero.

Paolo Malandrini

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