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“Quando siete felici, fateci caso”, il discorso di Kurt Vonnegut ai giovani

Fate, ogni giorno, una cosa che vi spaventi. Cantate. Danzate... E non sentitevi in colpa se non sapete cosa volete fare della vostra vita. Le vostre scelte saranno per metà frutto del caso, è così per tutti

Quando termina l’anno accademico, le università americane sono solite chiamare una personalità di spicco dal mondo della cultura o della politica per tenere il commencement speech, ovvero il discorso di chiusura dell’anno. Nel corso degli anni, alcuni di questi discorsi sono diventati dei veri e proprio oggetti di culto, non solo per gli studenti americani, ma per tutti i giovani che si affacciano al futuro. Fra i discorsi più celebri nella storia dei commencement speech, si annoverano quelli di Kurt Vonnegut, scrittore americano fra i più influenti della narrativa contemporanea, che in virtù della loro ironia, ma anche della loro profondità, hanno fatto breccia nel cuore di migliaia di giovani in tutto il mondo. Da qui, nasce “Quando siete felici, fateci caso”, un volume che raccoglie quindici discorsi tenuti da Kurt Vonnegut fra il 1978 e il 2004 e che si propone come una piccola summa del pensiero di un maestro geniale e irriverente della letteratura del Novecento. 

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Quando siete felici, fateci caso

Con il suo spirito vivace e irriverente, mai predicatorio, né consolatorio, Vonnegut ci dice una cosa apparentemente banale: “Quando siete felici, fateci caso“. Semplice e diretto, il messaggio veicolato da Vonnegut smuove in realtà un meccanismo profondo del nostro io, ovvero la nostra resistenza alla felicità. Non si tratta di vivere sulla cresta dell’onda, né di esasperare un irraggiungibile e nocivo ideale di felicità (come fanno i cosiddetti coach della felicità), ma di imparare a riconoscere i momenti in cui ci sentiamo felici. Possiamo indugiare in quell’istante di felicità, soltanto se impariamo a riconoscerlo, a dargli un tempo, uno spazio, un nome. Soltanto così potremo – almeno per un secondo – rallentare e contemplare un fotogramma della nostra vita, che ci ritrae sinceramente e pienamente felici. 

Chi era Kurt Vonnegut

Kurt Vonnegut è uno scrittore statunitense, considerato tra i più influenti narratori contemporanei. Proveniente da un’agiata famiglia di origini tedesche, Vonnegut cresce a Indianapolis, città in cui ambienterà molte sue opere, per poi studiare biochimica alla Cornell University di Ithaca di New York, interrompendola tre anni dopo per partire volontario nella fanteria dell’esercito alleato. La prigionia nella Germania nazista e il bombardamento di Dresda costituiranno la materia a cui Vonnegut si ispirerà per la sua immensa produzione letteraria. 

Il discorso di Vonnegut ai giovani

“Se dovessi darvi un solo consiglio per il vostro futuro, allora vi direi: mettete gli occhiali da sole! Perché i benefici dell’impiego a lungo termine degli occhiali da sole sono stati provati scientificamente, mentre tutti gli altri consigli che ho da darvi sono basati, nulla più, sulla mia esperienza. Comunque eccoli. Godetevi la bellezza e la forza della vostra giovinezza. Fregatevene del resto.

Non capirete quella bellezza e quella forza se non quando se ne saranno andate. Ma credetemi quando, fra vent’anni, guarderete le vostre vecchie foto, allora vi ricorderete, in un modo che adesso non potete nemmeno immaginare, quante possibilità c’erano dietro a voi e che fantastico aspetto avevate. Perché, sapete, non siete grassi come credete!

Non preoccupatevi del futuro. Oppure, preoccupatevene, ma sapendo che tanto è un gesto inutile. Non vi aiuterà più di quanto masticare un chewing gum vi possa aiutare a risolvere un problema di algebra. I veri problemi della vita tendono ad essere cose che mai prima hanno incrociato le vostre preoccupazioni. Quel tipo di cosa che ti fulmina verso le quattro di un martedì qualunque.

Fate, ogni giorno, una cosa che vi spaventi.

Cantate.

Non siate avventati con i cuori degli altri, ma non tollerate chi è avventato con il vostro cuore. E non perdete il vostro tempo con la gelosia. Vi accadrà di essere in testa, altre volte indietro. È una corsa lunga, ma alla fine è una corsa solo con voi stessi però. Ricordatevi dei complimenti che riceverete e dimenticate gli insulti.

Conservate le vecchie lettere d’amore. Gettate via i vecchi estratti conto.

Stiratevi spesso!

Non sentitevi in colpa se non sapete cosa volete fare della vostra vita. Le persone più interessanti che conosco non sapevano cosa fare della loro vita quando avevano 22 anni. E alcuni dei più interessanti quarantenni che oggi io conosco non lo sanno ancora adesso. Prendete molto calcio. Siate gentili con le vostre ginocchia, quando cederanno vi mancheranno!
Forse vi sposerete, forse no. Forse avrete dei bambini, forse no. Forse divorzierete a 40 anni, forse ballerete sul tavolo al party per le vostre nozze d’oro.
In ogni caso, non congratulatevi troppo con voi stessi e nemmeno state troppo a borbottare contro voi stessi.

Le vostre scelte saranno per metà frutto del caso, è così per tutti.

Godetevi il vostro corpo. Usatelo in tutti i modi che potete. Non abbiate paura di lui o di cosa la gente pensa di lui. È il più grande strumento che mai avrete.

Danzate, anche se non avete altro posto per farlo che la vostra camera.

Leggete le istruzioni per l’uso, anche se non le seguirete.

Non leggete le riviste di moda, vi faranno solo incazzare!

Sforzatevi di conoscere i vostri genitori, non potete mai sapere quando se ne andranno.

Siate gentili con i vostri fratelli e fratellastri. Sono il miglior legame che avete con il vostro passato e quelli che, più probabilmente, vi rimarranno attaccati nel futuro.

Cercate di capire che gli amici vanno e vengono, ma alcuni, pochi, è bene tenerli stretti.

Lavorate duro per costruire ponti sulla terra e nella vita, poiché più vecchi sarete più avrete bisogno di gente che vi conosceva quando eravate giovani.

Accettate alcuni inevitabili verità, tipo: i prezzi saliranno, i politici avranno delle amanti e voi diventerete vecchi. Quando lo diventerete, vi verrà da fantasticare che ai vostri tempi i prezzi erano ragionevoli, i politici persone nobili e i figli rispettavano i genitori.

Ah! Rispettate i vostri genitori.

Non aspettatevi aiuto da nessuno. Magari avete investito in azione sicure, magari avete una moglie sanissima ma non potete mai sapere quando tutto decide di andare storto.

Non sprecate troppo tempo con i vostri capelli! O quando avrete 40 anni vi sembrerà di averne 85!

E infine, guardatevi da quelli che vi danno consigli. Ma anche siate pazienti con loro. Dare consigli è un modo di avere nostalgia. È un modo di ripescare il proprio passato dall’oblio e di liberarsene. Riverniciando le pareti brutte e dandogli un valore che prima non aveva. E comunque alla fine, fidatevi di me, mettete sti occhiali da sole!

 

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