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Pupi Avati e l’ineffabilità di Dante

Pupi Avati ospite di Capalbio Libri con  "L’alta fantasia. Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante" edito da Solferino. Sono intervenute la promoter musicale Mimma Golino Gaspari e la giornalista Michela Tamburrino.

Pupi Avati ospite di Capalbio Libri con  “L’alta fantasia. Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante” edito da Solferino. Sono intervenute la promoter musicale Mimma Golino Gaspari e la giornalista Michela Tamburrino.

 

 

Pupi Avati, la perseveranza della creatività per restare bambini

Nel 1321 Dante Alighieri esala l’ultimo respiro nel convento delle clarisse di Santo Stefano degli Ulivi. Trent’anni dopo Giovanni Boccaccio riceve un incarico singolare: andare in quel convento, dove risiede la figlia di Dante, divenuta monaca con il nome di suor Beatrice, e consegnarle un risarcimento in denaro per l’esilio ingiustamente subito da suo padre. Sarà un viaggio di riparazione e di scoperta, l’occasione  per Boccaccio di riandare ai momenti più importanti della vita dell’Alighieri, le sensibilità di bambino e l’incontro con Beatrice, la politica e i tradimenti, l’amarezza della cacciata da Firenze, il tormento e l’estasi della scrittura. Trovando conferma, lui, scrittore, di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza.

Avati 03 web
Foto: ©Flavia Cortonicchi

Pupi Avati ci consegna con il suo romanzo l’opera di tre vite: l’incontro inaspettato attraverso i secoli tra un regista e scrittore e due maestri della cultura italiana. Un racconto di avventure, uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, la ricostruzione di un Medioevo vero, sporco, luminoso e umano: una prova d’artista intessuta di passione e di poesia.

Il filo conduttore del romanzo che lega Boccaccio a Dante e viceversa è la scoperta dell’importanza della perseveranza della creatività, il non aver paura dei fallimenti e dei sogni infranti, perché il dolore come sottolinea Avati ricalibra le prospettive, mette a fuoco nuovi obiettivi. Inseguire la creatività ci conserva bambini, anche quando tutto intorno a noi invecchia, come il proprio corpo. L’unica certezza è la fine di tutto, a cui si può trovar rimedio con la creatività, appunto, e la ricerca della bellezza per arrivare a quella ineffabilità che neanche la morte può scalfire.

Pupi Avati ospite a Capalbio Libri
Foto: ©Flavia Cortonicchi

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