È stata annunciata oggi, nel corso del programma su Rai 5 “Terza pagina”, la cinquina finalista della 58^ edizione del Premio Campiello. La giuria ha nominato i cinque libri finalisti del concorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto.
I finalisti del Premio Campiello
Nel corso della votazione la Giuria dei Letterati ha votato tra gli oltre 200 libri ammessi al concorso dal Comitato Tecnico. Al 1° turno con 7 voti Patrizia Cavalli, “Con passi giapponesi” (Einaudi). E’ entrato in cinquina al 2° turno con 7 voti Sandro Frizziero, “Sommersione” (Fazi Editore). Al 3° turno con 6 voti Francesco Guccini, “Trallumescuro. Ballata per un paese al tramonto” (Scrittori Giunti). Nella cinquina finale è entrato al 4° turno con 7 voti Remo Rapino, “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (minimum fax). Con 7 voti è entrato in cinquina Ade Zeno, “L’incanto del pesce luna” (Bollati Boringhieri).

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Il vincitore del Campiello Opera Prima
Durante la trasmissione è stato inoltre annunciato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. A vincere l’ambito premio Veronica Galletta per “Le isole di Norman” (Italo Svevo).
Nel corso del programma sono intervenuti il Presidente della Fondazione Premio Campiello e di Confindustria Veneto Enrico Carraro e il Presidente della Giuria dei Letterati Paolo Mieli. Quest’ultimo ha ripercorso il dibattito tra i componenti della Giuria, composta da autorevoli personalità del mondo letterario ed accademico. Tra essi Federico Bertoni, Daniela Brogi, Silvia Calandrelli, Philippe Daverio, Chiara Fenoglio, Luigi Matt, Ermanno Paccagnini, Lorenzo Tomasin, Roberto Vecchioni, Emanuele Zinato.
Paolo Mieli, Presidente della Giuria dei Letterati, ha dichiarato: “Ho assunto questo compito con grande emozione e la lettura dei numerosi libri candidati ha poi allietato le lunghe ore di costrizione a casa, sorprendendomi con dei testi di alto valore. La cinquina che abbiamo votato rappresenterà sicuramente il cuore di un’edizione che non dimenticheremo mai, un Campiello unico, nella speranza che possa rappresentare l’inizio di una ripresa culturale del nostro Paese che così tanto ha sofferto negli ultimi mesi”.