Wanda Marasco con il libro “Di spalle a questo mondo” (Neri Pozza) si aggiudica la 65a edizione del Premio Campiello. A contendersi con la vincitrice l’ambita “vera da pozzo” di questa 63a edizione del Premio Campiello sono stati: Fabio Stassi con “Bebelplatz” (Sellerio), , Monica Pareschi con “Inverness” (Polidoro), Alberto Prunetti con “Troncamacchioni” (Giangiacomo Feltrinelli) e Marco Belpoliti con “Nord Nord” (Giulio Einaudi editore).
Premio Campiello 2025 a Wanda Marasco
Wanda Marasco (Napoli, 6 maggio 1953) è una scrittrice, attrice, regista e insegnante italiana. Laureatasi in Filosofia con Raffaello Franchini, ha frequentato il corso di regia all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, sotto la direzione di Ruggero Jacobbi, divenuto poi suo amico e maestro, diplomandosi a pieni voti.
Originale poetessa, nonché amica del poeta Dario Bellezza, inizia a farsi conoscere con le sue prime raccolte già tra i sedici e i vent’anni come una delle voci giovani più interessanti e meglio definite nel talento visionario e moderatamente barocco, lungo una poetica dove la domanda metafisica e il plagio del negativo corrono in versi di notevole spessore.
Nel 2017 era stata nella cinquina dei finalisti del Premio Strega col romanzo “La compagnia delle anime finte” (Neri Pozza).
Di spalle a questo mondo
Se è vero che ogni esistenza viene al mondo per incarnare un dramma, quello di Ferdinando Palasciano e di sua moglie Olga Pavlova Vavilova è tra i più dolenti e irriducibili: è il dramma dell’imperfezione. Fin da bambino Ferdinando ha odiato la morte al punto da fare della salvezza la sua ossessione di medico. Ma una vocazione così grande, scontrandosi con le iniquità subite, non può che fallire e trovare casa nella follia. Olga, nella sua infanzia a Rostov, ha dovuto misurarsi proprio con l’alienazione materna, quintessenza di Storia e fragilità.
Unico scampo da essa la fuga, frenata da una radice nascosta sotto la neve e dalla zoppia, che diventa destino e comunione con l’imperfetto. Ma si può vivere a un passo dall’ideale? Ferdinando, dal buio della sua ratio opacizzata, continuerà a salvare asini e pupi; mentre Olga, pur guarita dalla scienza e dall’amore di Ferdinando, tornerà a claudicare. Voi non credete che quando ci spezziamo è per sempre? La domanda che Olga rivolge al pittore Edoardo Dalbono è sintesi di una irreparabilità e di una caduta che restano perenni.
La cerimonia finale
A condurre la cerimonia conclusiva del premio organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto è stata Giorgia Cardinaletti, giornalista Rai e volto noto del Tg1, per la prima volta al timone del Campiello. LA giornalista è stata affiancata dalla verve di Luca Barbarossa, cantautore e conduttore, che è intervenuto durante lo spettacolo con alcuni contributi musicali, accompagnato dalla sua Social Band composta da Claudio Trippa, Alessio Graziani, Domenico Marturano ed Emanuele Ciampichetti.
La serata, iniziata alle ore 20.30, è stata trasmessa in diretta televisiva su Rai 5 (al canale 23 della tv) e in streaming dalla piattaforma di Rai Play.
Gli altri premi
Durante la cerimonia sono stati premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello, che hanno arricchito la serata celebrando diverse forme di eccellenza letteraria. E’ stato consegnato il premio per l’Opera Prima, assegnato quest’anno ad Antonio Galetta, autore di “Pietà” (Giulio Einaudi editore), un riconoscimento che accende i riflettori sui talenti esordienti.
E’ stato poi il momento del Premio Fondazione Il Campiello, il prestigioso riconoscimento alla carriera attribuito quest’anno a Laura Pariani. Sono stati inoltre premiate Ilaria Mattioni e Chiara Carminati, vincitrici delle due categorie in gara nella quarta edizione del Campiello Junior, dedicato alla letteratura per i più giovani.
La serata è stata, infine, l’occasione per celebrare il vincitore del Campiello Giovani, giunto quest’anno alla trentesima edizione e rivolto agli scrittori emergenti. Ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento è stato Giacomo Bonato, 17 anni di Arquà Petrarca (PD), con il racconto “Verso Oriente”. Il vincitore della terza edizione del Campiello Natura – Premio Venice Gardens Foundation, annunciato la mattina stessa durante la conferenza stampa presso La Casa di The Human Safety Net, è stato Lauro Marchetti con “Memorie di Ninfa” (Allemandi Editore).