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“Povere creature!”, il libro da cui è tratto il film del momento

Il film di Yorgos Lanthimos, candidato a ben 11 statuette e vincitore di 4 premi Oscar, è ispirato a "Povere creature!", uno speciale libro di Alasdair Gray.

Lo abbiamo visto al cinema e ce ne siamo innamorati in molti. Stiamo parlando di “Povere creature!“, il film diretto da Yorgos Lanthimos uscito nelle sale il 25 gennaio scorso e tra i protagonisti della notte degli Oscar 2024.

Vi siete chiesti come sia nato un personaggio tanto interessante e fuori dagli schemi come quello di Bella Baxter? La protagonista, così come la trama, le tematiche e le ambientazioni del film si ispirano a un libro scritto da Alasdair Gray e pubblicato nel 1992. Si intitola, per l’appunto, “Povere creature!“, e ha ottenuto diversi riconoscimenti, fra cui il Whitbread Novel Award e il Guardian Fiction Prize.

Una storia di evoluzione

“Povere creature!” è un libro che intriga, cattura e impressiona. In un mondo dai caratteri surreali, c’è un luminare della medicina, Godwin Baxter, che conduce improbabili esperimenti su uomini e animali. Il suo unico scopo nella vita è la scienza. Ed è per questo che, quando si imbatte nel cadavere di una giovane donna incinta appena morta, non ha dubbi sul da farsi: ridare vita alla donna attraverso un esperimento folle.

Bella, protagonista di “Povere creature!”, è il prodotto di tale sperimentazione. Mentre leggiamo, ci innamoriamo di un personaggio che evolve in modo assolutamente inaspettato e libero, scandalizzando chi della società e delle apparenze si preoccupa un po’ troppo.

“Povere creature!” è un romanzo gotico/distopico in cui si mescolano tanti elementi diversi. Ma soprattutto è una storia di evoluzione, un viaggio che, oltre a condurci alla scoperta del mondo insieme a Bella Baxter, ci fa viaggiare anche dentro al meraviglioso, incredibile mondo interiore della protagonista del romanzo.

Il legame con “Frankenstein”

Guardando il film di Lanthimos, ma ancora di più leggendo il libro di Gray, ci si accorge di un forte legame che “Povere creature!” intrattiene con un classico della letteratura inglese: “Frankenstein” di Mary Shelley.

Entrambi romanzi gotici. Entrambe storie di medici desiderosi di spingersi oltre i limiti della conoscenza. Entrambi racconti di esperimenti umani o umanoidi che, a un certo punto, si misurano con la società e con le sue norme talvolta inspiegabili.

I risultati, però, sono divergenti. “Povere creature!” è in realtà un romanzo molto diverso dal capolavoro di Mary Shelley. Ve ne accorgerete leggendo, e appassionandovi a una storia che, parlando di una donna e del suo percorso verso l’assoluta libertà, parla delle costrizioni entro cui noi scegliamo di vivere e, spesso, soccombere.

“Povere creature!”, la sinossi

Chi è veramente Bella Baxter, giovane donna ritrovata nelle fredde acque del Clyde nella Glasgow tardovittoriana e riconsegnata alla vita grazie agli oscuri esperimenti di Godwin Baxter, tormentato genio della chirurgia?

Sarà arduo, quasi impossibile, dare una risposta, perché Bella è molto più della donna che è stata: oggetto di folli passioni amorose, la vedremo attraversare la sua epoca passando per salotti austeri, casinò decadenti e bordelli parigini, con lo stupore di chi per la prima volta vede il mondo nella sua prodigiosa follia, incarnando – con il medesimo desiderio che desta al suo passaggio – i più alti ideali umani, senza mai smettere di suscitare scandalo per l’oltraggio più grave di tutti: vivere un’esistenza radicalmente libera.

Chi è Alasdair Gray

Nato a Glasgow il 28 dicembre 1934, l’autore di “Povere creature!” è stato un poliedrico scrittore, poeta e drammaturgo autore di opere particolarissime, in cui la mescolanza di generi la fa da padrone.

Il reale e il fantastico, il comico e il tragico; la satira, l’erotismo, lo humour, la riflessione sulla società, il gotico, il distopico… La commistione di elementi tanto diversi in un’unica opera ha generato scritti sorprendenti. Uno fra tutti? “Lanark. Una vita in quattro libri“, ritenuto il capolavoro di Gray, considerato un classico della letteratura e definito dalla New York Times Book Reviewl la “Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone”.

Il successo agli Oscar 2024

Già Leone d’Oro a Venezia, “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos è stato tra i protagonisti indiscussi della notte degli OScar 2024:  il remake della saga di Frankenstein, ispirato al libro scritto da Alasdair Gray e pubblicato nel 1992, si è aggiudicato 4 premi premi su 11 candidature, tra cui production design, make up e costumi più la statuetta per migliore attrice protagonista Emma Stone.

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