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Leonard Cohen, le poesie più emozionanti

Come poeta e scrittore, Leonard Cohen ha vinto nel 2011 il Premio Principe delle Asturie per la letteratura. Ecco alcune delle sue poesie più belle

Il 21 settembre 1934 nasceva Leonard Cohen genio della musica internazionale, ma a tutti i versi un grande poeta contemporaneo. Nei suoi testi Leonard Cohen parla di amore, di religione, della solitudine e della bellezza di stare insieme, e di tanto altro. 

Come musicista è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, nella Canadian Songwriters Hall of Fame e nella Canadian Music Hall of Fame.

Come poeta e scrittore, Leonard Cohen ha vinto nel 2011 il Premio Principe delle Asturie per la letteratura. Ecco alcune delle sue poesie più belle.

Le poesie di Leonard Cohen

Non devi amarmi di Leonard Cohen

Non devi amarmi
solo perché
sei tutte le donne
che ho mai voluto
Sono nato per seguirti
ogni notte
mentre sono ancora
in tanti uomini che ti amano

Ti incontro ad un tavolo
Prendo tra le mani il tuo pugno
in un solenne tassì
Mi sveglio solo
con la mia mano nella tua assenza
all’Hotel Discipline

Ho scritto tutte queste canzoni per te
Ho consumato candele rosse e nere
a forma di uomo e di donna
Ho sposato il fumo
di due piramidi di legno di sandalo.

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Non dimenticare di Leonard Cohen

Non dimenticare i vecchi amici
che conoscevi già prima che t’incontrassi a quei tempi io non ne sapevo nulla poiché ero uno
che se ne stava per conto suo
e ogni mia visita a te era una scorribanda

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Questo è per te di Leonard Cohen

Questo è per te
è il mio intero cuore
è il libro che ti avrei letto
quando fossimo stati vecchi
Adesso sono un’ombra
Sono senza pace come un impero
Tu sei la donna
che mi ha reso libero
Ti ho vista guardare la luna
Non hai esitato
ad amarmi con essa
Ti ho vista onorare gli anemoni
colti tra le rocce
mi hai amato con essi
Sulla sabbia liscia
tra i ciottoli e la spiaggia
mi hai accolto nel cerchio
meglio ancora di come si accoglie un ospite
Tutto ciò è accaduto
nella verità del tempo
nella verità della carne
Ti ho vista con un bambino
mi hai portato al suo profumo
e alle sue visioni
senza chiedermi sangue
Su tantissimi tavoli di legno
adornati con cibo e candele
mille sacramenti
che hai portato nel tuo cesto
Ho visitato la mia creta
Ho visitato la mia nascita
fino a quando sono tornato piccolo
ed impaurito abbastanza
da nascere di nuovo
Ti ho voluta per la tua bellezza
mi hai dato più di te stessa
Hai condiviso la tua bellezza
questo è tutto ciò che ho appreso stanotte
mentre ricordo gli specchi
dai quali sei scomparsa
dopo che hai donato loro
ciò che essi ti chiedevano
per la mia iniziazione
Adesso sono un’ombra
desidero ardentemente
giungere alla fine del mio peregrinare
e vado avanti
con l’energia della tua preghiera
e procedo
in direzione della tua preghiera
poiché tu sei inginocchiata
come un mazzolino di fiori
in una grotta di ossa
dietro la mia fronte
e mi muovo in direzione di un amore
che hai sognato per me.ù

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Il genio di Leonard Cohen

Per te
sarò un ebreo del ghetto
e ballerò
e indosserò calze bianche
sulle mie gambe storte
e fiumi di veleno
attraverseranno la città
Per te
sarò un giudeo apostata
e dirò al prete spagnolo
del voto di sangue
nel Talmud
e dove sono nascoste
le ossa dei bambini
Per te
sarò un ebreo bancario
e porterò alla rovina
un vecchio orgoglioso re cacciatore
e terminerò la sua stirpe
Per te
sarò un ebreo di Broadway
e piangerò nei teatri
per mia madre
e venderò oggetti da mercato
sottobanco
Per te
sarò un medico ebreo
e cercherò prepuzi
nei bidoni della spazzatura
per ricucirli di nuovo
Per te
sarò un ebreo Dachau
e giacerò sul cemento
con gambe storte
gonfio di dolore
e nessuno capirà.

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Poesia di Leonard Cohen

Mi è giunta voce di un uomo
che parla in modo così magnifico
che se solo pronuncia il loro nome
le donne gli si offrono.

Se sto muto di fronte al tuo corpo
mentre il silenzio sboccia come tumori sulle nostre labbra
è perché odo un uomo salire le scale.

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Un aquilone è una vittima di Leonard Cohen

Un aquilone è una vittima affidabile.
Lo ami perché strattona in modo abbastanza
dolce per farti capire che tu sei il padrone
e abbastanza forte per farti capire che sei lo sciocco;
perché vive
nella dolce aria eterea
come un falco addestrato
e perché puoi sempre tirarlo giù
e addomesticarlo dentro il tuo cassettone.

Un aquilone è un pesce che hai sempre preso
in una piscina in cui i pesci non entrano,
e così giochi con lui a lungo e con attenzione,
sperando che non ceda
o che i venti non muoiano.

Un aquilone è l’ultima poesia che hai scritto,
e così lo affidi al vento,
ma non lasciarlo fuggire
a meno che qualcuno non trovi per te
qualcos’altro da fare.

Un aquilone è un contratto di gloria
stipulato con il sole,
e così ti fai amici il campo,
il fiume e il vento,
e per ciò hai pregato tutta la notte precedente
sotto una luna che vaga senza spago:
per renderti meritevole e poetico e puro.

Benvenuta a questi versi di Leonard Cohen

C’è una guerra in corso
ma cercherò di renderti la vita facile
Non seguire i miei discorsi
nascono solo dal mio nervosismo
Non ti feci l’amore
quand’eravamo studenti dell’Est?
Sì, questa casa è diversa
il villaggio presto cadrà
Ho eliminato tutto quello
che avrebbe potuto servire al nemico
Resteremo soli
finché i tempi non cambieranno
e coloro che hanno tradito
torneranno come pellegrini a questo momento
in cui noi non ci arrendemmo
a chiamare quest’oscurità “poesia”.

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Il vero amore non lascia tracce di Leonard Cohen

Come la bruma non lascia sfregi
Sul verde cupo della collina
Così il mio corpo non lascia sfregi
Su di te e non lo farà mai

Oltre le finestre nel buio
I bambini vengono, i bambini vanno
Come frecce senza bersaglio
Come manette fatte di neve

Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell’aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli

E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano.

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Maestri di Leonard Cohen

Incontrai una donna tempo fa
I suoi capelli erano neri più del nero 

Sei una maestra dell’amore? 

Dolcemente mi rispose di no
Incontrai una ragazza oltre il mare
I suoi capelli erano biondi più del biondo 

Sei una maestra del cuore?
Sì, ma non per te
Incontrai un uomo che aveva smarrito la ragione 

In un posto sperduto che io dovevo trovare 

Seguimi, mi disse il saggio
Lui però camminava dietro
Entrai in un ospedale
Dove nessuno stava male e nessuno stava bene 

E quando a notte le infermiere se ne andarono 

Io non potei più muovermi
Giunse il mattino
E poi fu mezzogiorno
E a pranzo vidi uno scalpello 

Vicino al mio cucchiaio
Alcune ragazze si smarriscono per sbaglio
Nel macello compiuto dai bisturi
Siete le maestre del cuore?
Noi insegniamo ai vecchi cuori come spezzarsi
Un giorno mi svegliai da solo 

L’ospedale e le infermiere erano svaniti 

Ho scavato abbastanza, Signore? 

Bambino, tu sei uno scheletro
Mangiai e mangiai e mangiai 

Non lasciai nessuna pietanza 

Quanto costano questi pasti? 

Accettiamo anche l’odio
Spesi ovunque il mio odio
In ogni mestiere e su ogni faccia 

Qualcuno mi regalò desideri
E io scelsi di desiderare carezze
Molte ragazze mi diedero carezze 

E anche uomini
La mia passione ora è completa? 

No, rifai tutto un’altra volta
Ero bello e forte
Conoscevo i testi di tutte le canzoni 

Ti è piaciuto come ho cantato?
No, le parole erano sbagliate
Chi è colui a cui mi rivolgo?
Chi recepisce le mie confessioni?
Siete i maestri del cuore?
Noi insegniamo ai vecchi cuori a riposarsi
Maestri, sono finite le mie lezioni?
Non ce la farei a farne un’altra
Loro risero e risero e risero e mi dissero

Beh bambino, sono finite le tue lezioni Sono finite le tue lezioni

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Come la nebbia non lascia cicatrici di Leonard Cohen

Come la nebbia non lascia cicatrici sulla collina verdescura,
così non ne lascia il mio corpo su di te, né mai ne lascerà.
Quando il vento e il falco s’incontrano, che cosa rimane di duraturo?
Allo stesso modo ci incontriamo,
io e tu, per poi rigirarci e dormire.
Come tante notti resistono senza la luna o una stella,
così anche noi resisteremo, quando l’uno l’altro avrà lasciato.

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Mi domando quante persone in questa città di Leonard Cohen

Mi domando quante persone in questa città
vivono in stanze ammobiliate.
A tarda notte, quando osservo le case,
dietro a ogni finestra posso quasi vedere una faccia che sta a guardarmi,
e quando giro le spalle
mi domando quanti di loro tornano alla scrivania per scrivere queste stesse mie parole.

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Cosa faccio qua di Leonard Cohen

Ignoro se il mondo abbia detto bugie
io ho detto bugie
Ignoro se il mondo abbia cospirato contro l’amore 

io ho cospirato contro l’amore
L’atmosfera di tortura non è di consolazione
io ho torturato
E anche senza il fungo atomico
avrei odiato
Ascolta
Anche se non ci fosse la morte
avrei fatto le stesse cose
Non mi terranno immobile, come un ubriaco, 

sotto l’acqua gelida dei fatti
Rifiuto l’alibi universale

Come il ricordo di una cabina telefonica vuota 

veduta passando di notte
o come specchi nell’atrio di un cinema 

consultati solamente nell’uscire

o come una ninfomane che unisce migliaia di persone 

in una strana fratellanza
io aspetto
di confessare a ognuno di voi

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Poiché posseggo ogni cosa di Leonard Cohen

Hai paura che io ti lasci.
Non ti lascerò.
Soltanto gli stranieri partono.
Poiché posseggo ogni cosa,
non ho nessun posto dove andare.

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