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Pinocchio Emoji, la prima opera italiana tradotta in emoticon

Il progetto Emojitaliano parte con la traduzione del romanzo per ragazzi più conosciuto al mondo: Pinocchio di Carlo Collodi. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa iniziativa innovativa

MILANO – Le emoticon, espressioni simboliche realizzata tramite determinate combinazioni di caratteri (parentesi, due punti, punto e virgola, numeri, ecc.), con la quale un utente esprime il proprio stato d’animo nei sistemi di messaggistica, stanno conquistando sempre più spazio all’interno del linguaggio scritto, non solo online. Un linguaggio giovane utilizzato da tutti coloro che cominciano, anche in tenera età, ad entrare in contatto con la tecnologia. Da poco anche la celebre opera di Carlo Collodi “Pinocchio” è stata tradotta in emoji attirando l’attenzione di molti. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa iniziativa.

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PINOCCHIO IN EMOJI – Avete capito bene, un’intera opera letteraria tradotta in Emoji. Le parole si trasformano in “faccine” e le pagine si popolano di colori e significati, in un primo momento non immediati. E’ la prima volta che in Italia si sente parlare di un progetto del genere. Un’iniziativa dei ricercatori e docenti italiani Francesca Chiusaroli, Johanna Monti e Federico Sangati con l’importante collaborazione di Twitter, i cui utenti si cimentano nella traduzione in emoticon del romanzo di Collodi. Proprio dal profilo della prof. Chiusaroli i follower dell’account twitter di Scritture brev, ogni giorno si è inviati a ripensare in emoji una frase del progetto originale. 

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QUALE CURIOSITA’ – Prendiamo ad esempio l’emoj del ragazzo che corre, quello con la maglietta rossa, quella emoticon è stata scelta per rappresentare dalla comunità di Twitter per rappresentare Pinocchio. Tra l’altro non sono poche le volte che nelle opera di Collodi si vede intento Pinocchio a correre per sfuggire a una situazione di difficoltà. Il progetto è partito a febbraio e terminerà tra un anno. Il testo completo sarà pubblicato in un volume, con tanto di introduzione e glossario, e verrà tradotto in altre lingue per capire se, applicando un codice standardizzato, è possibile superare le barriere linguistiche.

 

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UNA PANORAMICA ESTERA – Quello delle emoticon è diventato un vero e proprio lessico composto da quasi 800 parole. Quello di Pinocchio è un caso unico in Italia, ma non nel mondo. Infatti, già Joe Hale aveva tradotto Alice nel Paese delle Meraviglie utilizzando oltre 25mila emoji. Il vero pioniere di questa nuova forma d’arte deve essere però fatto ricondurre a Fred Benenson con Emoji Dick, traduzione emoji della celebre opera di Herman Melville. Francesca Chiusaroli, protagonista del progetto, ha spiegato che a differenza degli altri progetti internazionali, l’obiettivo è quello di costruire una vera e propria grammatica che, una volte fissate le regole, sia utilizzabile da tutti. Regole grammaticali e di sintassi che si basano su quelle della lingua italiana nella costruzione della frase (soggetto, verbo e complemento), in cui la traduzione finisca poi per essere concettuale e non sia “parola per parola”.

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