Sei qui: Home » Libri » Perchè siamo tutti Capaci

Perchè siamo tutti Capaci

Nessun tentativo pubblicitario – bensì – la volontà di proporre un esempio. La legalità incontra lo spettacolo, uno spettacolo che incontra la vita. Nelle scuole e in ogni angolo possibile. Perché “Siamo tutti Capaci”...

Nessun tentativo pubblicitario – bensì – la volontà di proporre un esempio.
La legalità incontra lo spettacolo, uno spettacolo che incontra la vita. Nelle scuole e in ogni angolo possibile.
Perché “Siamo tutti Capaci”.

 

Oggi,in questo giorno di tutti, lascio lo spazio e la parola all’attore Marco Antonio Romano, dell’Associazione Culturale “Temenos – Recinti Teatrali”. Ringraziandolo.

 

“Oggi, 23 Maggio 2013, ricorre il 21° anniversario della strage di Capaci. 400 kg di tritolo piazzati sull’Autostrada A29, all’altezza dello svincolo per Capaci, esplodendo uccidono Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta alla mafia, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
Silenzio, sbalordimento, poi dolore.

Epoco distante, nella casa circondariale di Palermo, l’Ucciardone, tra imafiosi reclusi, risate di soddisfazione e festeggiamenti. che rendono quel dolore più lacerante.
Sono beffarde e prive di senso di pietà.
Pochigiorni più tardi, toccherà al giudice Paolo Borsellino, collega e amicodi Falcone, sorte simile. In via D’Amelio. Stessa strategia. Stesso esito mortale.

Queste due morti, avvenute sotto lo stesso segno, prodotte dalla stessa mano mafiosa, allevate con il medesimo nutrimento della complicità omertosa e interessata, hanno lasciato in eredità dolore.
Ma hanno saputo attivare un’inimmaginabile modificazione delle coscienze. Pratiche di denuncia e ribellione alle logiche mafiose,di rivalsa del senso civico e politico. Hanno creato nuovi immaginari enuove affermazioni di libertà dalla collusione, dalla connivenza e dalla contiguità.

“Siamo tutti Capaci” è un evento figlio di questa fioritura libertaria, legalitaria e civile. Un’occasione per ricordare senza commemorare, perché la commemorazione cristallizza ciò che il ricordo rende dinamico e rinnovato. Introdurranno e interverranno illustri rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo e seguirà lo spettacolo “Noi e loro – Dialogo immaginario tra Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, scritto dal giudice Alessandra Camassa, ex Pm antimafia e attualmente Presidente di sezione del Tribunale di Trapani e liberamente integrato e adattato dal Giudice Roberto Tanisi, Presidente di Corte d’Assise del Tribunale di Lecce e Presidente Provinciale dell’ANM Lecce.

Un dialogo immaginario in forma di reading tra Giovanni e Paolo, in una immaginaria “Casa degli uomini probi”, da cui i due uomini, rincontratisi per nostalgia, ripercorrono gli stati d’animo e rincorrono i loro giorni passati fianco a fianco, nel tentativo, non vano, di ridare un senso alla parola giustizia. A cadenzare il dialogo, le voci delle donne che hanno reso meravigliosa lavita dei due amici, Maria Falcone, Francesca Morvillo, Agnese Borsellino.

 

23 maggio 2013

 

RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata