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Perché Pasolini era “Eretico e Corsaro”

Cari Amici, questo mese abbiamo incontrato Bruno Esposito, per scambiare con lui qualche battuta sulla sua vita e sulla sua attività di curatore del Gruppo Fb Pasolini Eretico & Corsaro, luogo virtuale di condivisione attenta e di testimonianza importante sull’intera produzione del poeta di Casarsa.

Bruno, come, quando e soprattutto perché nasce questo spazio?

Le pagine Eretiche e Corsare, dedicate a Pier Paolo Pasolini, nascono da un incontro casuale in rete. Nel 2007-08, attraverso una serie di commenti sui nostri rispettivi blog, incontrai Angela Molteni che, nel 2010, mi convinse ad entrare a far parte della comunità di facebook. Da quel momento iniziò una collaborazione molto stretta. Nel 2012 Angela mi inserì come curatore in “Pasolini.net“, il più grande sito web, da lei creato, interamente dedicato all’intellettuale (dopo la morte di Angela, è sparito dalla rete) e sempre nel 2012, Angela ed io abbiamo dato vita al blog “pasolinipuntonet.blogspot.com” che oggi è ospitato presso il Centro studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa. Alla fine del 2012 le nostre strade si sono separate, ma la passione è rimasta e, quindi, alla fine di quell’anno è nato Eretico e Corsaro, sia come pagina Facebook che blog. La pagina Facebook che oggi è curata da un gruppo di editori ( Io, Giovanna Caterina Salice, Daniele Cenci, Daniela Tuscano, Maria Vittoria Chiarelli, Loretta Fusco, Lucia Genito, Alessandro Barbato, Simona Zecchi, Franceca Tuscano ecc…) nasce con l’intento di far conoscere e mantenere vivo il pensiero, attraverso la sua opera, di uno dei nostri maggiori intellettuali del trascorso secolo. Il nostro principale obiettivo sono i giovani che poco conoscono, per i motivi che tutti sappiamo, questo attualissimo intellettuale tanto ostacolato nel suo lavoro dal potere. Pasolini poeta, narratore, saggista, giornalista, regista… personaggio scomodo, amato… odiato… processato, perseguitato con sistematico accanimento giuridico, infangato, barbaramente ammazzato per quella sua grande capacità di saper essere contro, può ancora dire qualcosa soprattutto ai giovani. Per questa ragione, la rete è il luogo perfetto per quest’incontro e i social offrono la possibilità, attraverso il loro linguaggio diretto, sintetico, di comunicare con tanta gente ed in modo particolare proprio con le nuove generazioni. Lo scopo del nostro lavoro è generare curiosità, voglia di approfondire.

Personalmente trovo preparatissimo il lavoro che fai e fate nella diffusione dell’opera di Pasolini, di tutti i suoi centomila e passa aspetti, e lo fai e fate con una umiltà ed eleganza che apprezzo molto, qui vorrei farti la domanda difficile, e forse banale, ma provo ugualmente a portela, se dovessi raccontarci la lezione più grande che Pasolini ci ha lasciato ?

La lezione più grande che abbiamo ereditato da Pasolini è saper comunicare per essere veramente compresi: “La morte non è nel non poter comunicare ma nel non poter più essere compresi”. Oggi, nell’era della comunicazione, in quanti riescono comunicando ad essere veramente compresi? Pasolini ci ha anche prospettato la sua grande visione critica rispetto al mutamento politico-economico, che tutti noi oggi possiamo constatare nei suoi molteplici nefasti aspetti. La sua denuncia dei cambiamenti antropologici generati dalla cultura consumistica, restata inascoltata allora, oggi viene ripresa e riconosciuta ovunque. Tutti riconoscono il potere devastante che esercita la comunicazione dei media e l’effetto omologante che detto potere produce sulle masse : Pasolini aveva previsto, con straordinaria capacità di analisi, il passaggio da persona a consumatore e tutte le conseguenze che questo passaggio comportava. Può essere considerato pertanto un grande osservatore e non certamente profeta . In sostanza ci ha fatto comprendere che tutto nella vita è poesia, e che tutto può essere guardato ed espresso poeticamente.

Adesso parlaci di te, sei napoletano ma vivi in Emilia ? E se ti dovessi descrivere per i nostri lettori che aggettivi utilizzeresti?

Sono napoletano ed ho vissuto a lungo in Emilia; oggi vivo, a seconda delle situazioni, tra l’Emilia e Napoli. Amo il mare ed il contatto con la natura mi è indispensabile; vivo di passioni che coltivo freneticamente e mi piace dialogare. Difficilmente mi racconto e quindi non sono molto bravo nel farlo, mi ritengo leale e fiducioso nei rapporti, determinato nel trarre conclusioni in seguito a riflessioni effettuate.

Quali sono i tuoi autori di riferimento oltre che naturalmente Pasolini?

Questa è difficile… posso indicarne alcuni che preferisco leggere: Neruda, Prévert, Ungaretti, Lorca, Montale, Pessoa, Penna, Sartre, Dostoevskij, Svevo, Fortini, Flaubert, Calvino, Pirandello, Morante ecc… Amo molto il pensiero gramsciano e l’arte di Eduardo De Filippo: Gramsci ed Eduardo, altri due grandi del secolo scorso che spesso mi fanno compagnia.

Che progetti hai per il futuro?

Per il futuro spero di perfezionare e maggiormente sviluppare le mie attuali attività e passioni. Il futuro è per me l’antagonista del presente ed io di solito parteggio per il presente, in ogni caso, per la vita.

Da curatore del Gruppo Fb Pasolini Eretico & Corsaro, quale il complimento più bello, e quale la critica che più ti ha colpito che hai ricevuto?

La critica che maggiormente mi ha lasciato “pensare” è stata quella, a me rivolta, di aver creato una pagina che come obiettivo principale si proponesse soltanto la crescita numerica, quasi che questa crescita voluta e ricercata, in un certo modo, avesse potuto dequalificare l’immagine dell’intellettuale dato in pasto a chi non sapesse “digerirlo” nel giusto modo. Personalmente credo che, per sua natura, una pagina facebook nasca per crescere e mostrarsi a tanta gente dal momento che “i maestri sono fatti per essere mangiati” e digeriti. Pasolini utilizzava tutti gli strumenti per comunicare con tante persone. Il complimento che maggiormente mi dà gioia è quello dei tanti che, con messaggi personali, indirizzati agli editori, comunicano il loro interesse o, magari, chiedono informazioni in merito a… Spesso capita di ricevere messaggi di giovani che scelgono di elaborare tesi o tesine su Pasolini per cui ci chiedono informazioni ed altro. Ecco, in questi casi noi editori siamo appagati al punto di convincerci che il nostro lavoro sia un buon lavoro.

Grazie per la disponibilità e Buon Lavoro!

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