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Perché Montereggio è il paese dei librai

Montereggio, il paese dei librai, entra a far parte di “Paesini”, il progetto editoriale di Eolo in collaborazione con What Italy is. Scopriamo qualcosa di più sul piccolo borgo toscano e sull’iniziativa che lo coinvolge.

Montereggio è una piccola frazione di Mulazzo, comune toscano che si trova nella provincia di Massa-Carrara. Conosciuto anche come il “paese dei librai”, Montereggio ha una storia antica, in cui i protagonisti sono l’agricoltura, il commercio e i libri.

Entrato a far parte del progetto editoriale di Eolo in collaborazione con il collettivo What Italy is, Montereggio sarà protagonista di una puntata di “Paesini”, la serie che racconta l’Italia di oggi. Ma andiamo subito a scoprire qualcosa di più sulla frazione toscana e sull’iniziativa a cui essa è legata.

Perché Montereggio è conosciuto come il paese dei librai

Montereggio, conosciuto anche come il paese dei librai, è la prima booktown d’Italia, fa cioè parte di una rete internazionale di città che vivono di letteratura, festival letterari e librerie. Ma perché questo piccolissimo borgo è tanto legato ai libri? La motivazione risale al XIX secolo, quando avviene una svolta epocale per gli abitanti della frazione toscana. I montereggini, che avevano sempre vissuto di agricoltura, ad un certo punto avevano sviluppato le loro attività dedicandosi al commercio delle pietre, utili per lavorare i gioielli ed affilare gli attrezzi da lavoro.

A partire dagli anni ’50 dell’Ottocento, tuttavia, una nuova attività sembrava essere molto più redditizia: i commercianti che giravano per le città a vendere le pietre entravano spesso in contatto con le associazioni dei Carbonari, e da questi ottenevano libretti divulgativi con la promessa di farli giungere al maggior numero di lettori possibile.

I commercianti montereggini ripartivano alla volta di nuove mete e portavano con sé i libriccini, che diffondevano sì, ma vendendoli. Così, a mano a mano che il tempo passava, gli uomini si accorgevano di quanto fosse comodo e redditizio il commercio di libri in confronto a quello della pietra. È così che nasce il mito di Montereggio, paese dei librai: i commercianti ambulanti di libri partivano con le gerle piene di libri e li andavano a vendere dappertutto, diffondendo la cultura.

Presto, le gerle non furono più sufficienti a trasportare tutta la merce da vendere, così i librai cominciarono a muoversi con carretti trainati dagli animali, che diventavano delle curiose bancarelle una volta che gli uomini si fermavano nelle piazze a vendere i libri. Ecco perché Montereggio è conosciuto come il paese dei librai, ed ecco perché qui la vocazione letteraria è ancora fortissima. Ne sono emblema la toponomastica, dedicata ai nomi degli editori italiani, il “Premio Bancarella”, nato nel borgo nel 1953, e il festival del fumetto “Nuvole a Montereggio”, che vede moltissimi illustri partecipanti ogni anno.

Il progetto “Paesini”

Ma conosciamo più da vicino il progetto “Paesini”. La pandemia ha cambiato dinamiche e priorità: oggi in molti sognano di lasciare la città per vivere in un luogo con ritmi più lenti e spazi verdi, senza però perdere le opportunità lavorative e le comodità che i grandi centri urbani offrono. E chi invece già vive in questi luoghi remoti può usufruire sempre di più dei vantaggi che la digitalizzazione ha portato e continuerà a portare, anche grazie alle risorse messe in campo dal PNRR.

A raccontare questo nuovo paradigma è “Paesini”, il progetto nato dalla collaborazione tra What Italy Is, collettivo di Content Creator che ha lo scopo di raccontare l’Italia oggi, ed EOLO, Società Benefit e principale operatore leader in Italia nella fornitura di connettività tramite la tecnologia FWA. Si tratta di una serie di 52 storie che vivrà sui social e che durante tutto l’anno racconterà luoghi remoti del Paese e storie di persone comuni che proprio in queste località, anche grazie a internet, sono riuscite a realizzare il proprio sogno di vita.

Il collettivo ha incontrato a Montereggio, paesino di cinquanta abitanti a 67 km da Massa, Manuela dell’Orco, socia di una casa editrice indipendente, che racconta quanto oggi internet sia uno strumento chiave anche nell’editoria e quanto assuma un significato particolare proprio nel luogo in cui il commercio di libri è nato. Sin dall’Ottocento il lavoro dei librai ambulanti, che partivano con le loro gerle colme di volumi da Montereggio e arrivavano in pianura per rifornire librerie e bancarelle delle città del Nord, ha permesso lo sviluppo del mercato dell’editoria.

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