Sei qui: Home » Libri » Perchè la lettura può arginare il fenomeno del bullismo

Perchè la lettura può arginare il fenomeno del bullismo

Ciò che sappiamo con certezza è che un buon libro non ha mai fatto male a nessuno. Un pugno, una parola offensiva e le risate alle nostre spalle quelle si, e anche tanto

MILANO – Keaton Jones è un nome che a molti di voi non risulterà estraneo in questi ultimi giorni. Una storia quella di questo ragazzino americano che sta continuando a far riflettere anche un paese come l’Italia, in cui un fenomeno come quello del bullismo purtroppo non è di certo estraneo.

La storia di Keaton

Cosa si può rispondere a un ragazzino che in lacrime decide di farsi filmare per raccontare l’ultimo attacco di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola? Niente o forse tutto e tante di certo sono state le parole che in molti, compresi personaggi dello spettacolo, hanno voluto far arrivare a Keaton. Affetto ma soprattutto stima e incoraggiamento verso un ragazzo come lo eravamo noi alla sua età, come i nostri figli che si nascondono dietro i banchi di scuola e ai nostri fratelli che non sanno come reagire davanti  a un odio così gratuito. Con due occhi gonfi di lacrime, la dolcezza dei suoi sentimenti pone a concentrarsi sulle sue parole e non su quel naso che i ragazzi della sua scuola hanno voluto prendere di mira. «Solo per curiosità, perché fanno i prepotenti? Perché sono contenti di prendere in giro persone innocenti e di essere cattivi con loro? Non va bene», dice piangendo Keaton nel video filmato da sua madre. Potranno mai essere condizioni sufficienti queste per non meritare l’amicizia di nessuno? Avendo appreso la storia e collegandola a quella di tanti altri casi simili, sappiamo di per certo che in questi casi è chi ci giudica senza conoscerci a non meritare la nostra amicizia e il nostro tempo prezioso. Ma questo un ragazzino emarginato che desidera solo di condividere momenti di allegria e spensieratezza con i suoi coetanei, ancora non può comprenderlo.

Leggere per combattere il fenomeno del bullismo

Sul fenomeno del bullismo potremmo arrivare a diverse considerazioni e opinioni che finirebbero per aprire ulteriori e per certi versi inutili dibattiti. Ciò che è certo è che purtroppo con il passare degli anni le nuove generazioni sembrano perdere sempre più  i valori fondamentali  del rispetto reciproco. Certo non è un problema solo della società odierna ma ciò che a volte siamo abituati a vedere solo nei film e sulle pagine dei libri, è purtroppo sempre più un fenomeno all’ordine del giorno. Un fenomeno, questo, che come una pianta mal sana mette le radici nei luoghi di aggregazione. Scuola, famiglia e non solo in cui a volte gli sforzi dei genitori  e degli insegnanti nel cercare di infondere valori positivi, hanno la peggio su elementi fuorvianti come l’eccessivo uso della tecnologia e dei social network che il più delle volte finisce per scatenare un mondo di disinformazione e pregiudizio. Può allora un libro risolvere il problema? Difficile poter dire di si ma senz’altro può arginare il fenomeno.  Concedersi del tempo in solitudine per dedicarsi alla lettura permette di distaccarsi dalla quotidianità per intrufolarsi in storie e realtà che ci rendono pensatori concreti. Aiutando a comprendere la realtà, interpretandola e riuscendo a comprendere le tante forme di sopruso attraverso i libri, questi aiutano a reagire nel modo corretto impiegando strumenti di prevenzione e contrasto proficui.  Anche secondo uno studio condotto in America, sembra che le avanzate abilità sociali degli amanti dei libri, siano il risultato della potente esperienza nel cercare di capire la vita delle persone che ci circondano. Mentre siamo intenti a leggere le pagine di un libro, infatti, questo ci da la possibilità di sviluppare abilità empatiche mentre cerchiamo di capire che cosa sta attraversando un dato personaggio. Esponendosi attraverso i libri alle esperienze altrui, i lettori sviluppano abilità per pensare, capire e persino adottare altre idee senza perdere di vista le proprie opinioni.  Questo a loro volta li rende persone più intuitive rispetto a quelle che le circondano, nonostante le loro convinzioni, interessi o esperienze siano potenzialmente dissimili. Quanto possa essere realmente efficace, considerando un sacco di variabili, è difficile dirlo ma ciò che sappiamo con certezza è che un buon libro non ha mai fatto male a nessuno. Un pugno, una parola offensiva e le risate alle nostre spalle quelle si, e anche tanto.

© Riproduzione Riservata