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Perché il Decamerone è attuale ancora oggi

Scopri perché il Decamerone è ancora attuale oggi, esplorando i temi universali e le lezioni preziose che offre ancora nel nostro tempo.

Boccaccio, con il suo Decamerone, ci ha riso addosso per secoli. Ora tocca a noi riderci insieme: 100 novelle in una traduzione viva, irriverente e modernissima

C’era una volta una peste, e dieci giovani, sette fanciulle e tre giovinotti, che decisero di lasciarsi Firenze alle spalle per rifugiarsi in villa, tra giardini profumati, mangiate, canti e… racconti piccanti. E così nacque il Decamerone, la raccolta più scandalosa, brillante e umana della nostra letteratura. Ora, grazie a La nave di Teseo, ritorna in una nuova veste: una traduzione integrale in italiano contemporaneo, per farci godere (sì, proprio così) la lingua e lo spirito di Giovanni Boccaccio senza inciampare in arcaicismi e dizionari.

Ma attenzione: chi pensa di trovarsi di fronte a un classico noioso dovrà ricredersi. Il Decamerone non è solo un capolavoro medievale è la madre di tutte le commedie moderne. Dentro ci trovate mogli furbe, frati impiccioni, amanti intraprendenti, tiri mancini, equivoci da far impallidire qualsiasi serie Netflix, che ha avuto il coraggio di metterlo in scena, e soprattutto, un umorismo irriverente che ancora oggi punge, diverte, scuote.

Curiosità su Boccaccio: lo sapevi che…

Il Decamerone ha ispirato I racconti di Canterbury, Le mille e una notte, Pasolini, Decameron Nero, Brunelleschi e pure i meme.

Dante parlava con Dio. Boccaccio con le serve, i ciarlatani, i mercanti: la sua è la commedia umana più concreta che ci sia.

La parola “decamerone” significa “dieci giorni”: ogni giorno i protagonisti raccontano dieci storie. Cento novelle in tutto. Nessuna uguale.

Boccaccio era figlio illegittimo, ha fatto il bancario, ha viaggiato tanto. Un outsider ante litteram.

Alcune novelle da non perdere (tra scappatelle e astuzie)

La badessa col mutandone in testa: una suora viene sorpresa nel letto di un’amante, ma con una prontezza da manuale ribalta la situazione. Da standing ovation.

Frate Cipolla e la penna dell’arcangelo Gabriele: un frate truffaldino viene beffato da due ragazzacci… ma riesce comunque a salvare la faccia (e le offerte). Teatro puro.

Andreuccio da Perugia e il furto nel sepolcro: un giovane sprovveduto rimbalza da una truffa all’altra, finché… ruba un anello a un morto. Tragicommedia alla toscana.

Calandrino e l’elitropia: il più ingenuo dei personaggi boccacceschi crede di essere diventato invisibile. Gli amici, ovviamente, ne approfittano. Satira irresistibile.

Il Decamerone come non l’avete mai letto: amore, inganni e marachelle nella lingua di oggi

Leggere il Decamerone oggi significa riscoprire la libertà del racconto. La forza di una risata che nasce dalla disobbedienza, dalla trasgressione, ma anche dall’intelligenza. E con questa nuova traduzione, tutto questo è finalmente accessibile.

Quindi sì: che siate studenti, lettrici, lettori pigri, lettrici agguerrite o semplici curiosi… tuffatevi. Il medioevo, con Boccaccio, non è mai stato così vivo. E nessun altro classico vi farà ridere tanto o vi metterà tanto benevolmente in imbarazzo.

Il genio di Boccaccio non sta solo nelle trame, ma nello sguardo. La sua scrittura non giudica, osserva. Le sue novelle raccontano la fame  di amore, di risate, di rivalsa sociale con una libertà che lascia disarmati. Donne che ingannano i mariti con astuzia e leggerezza, giovani che si travestono per amore, preti che predicano bene e razzolano sotto le lenzuola: ogni racconto è un inno all’intelligenza dell’essere umano. Anche, e soprattutto, quando pecca.

E oggi, grazie a questa nuova edizione, tutto questo è ancora più vicino. Le parole scorrono veloci, limpide, senza bisogno di glossari. Finalmente possiamo leggere Boccaccio come lui stesso avrebbe voluto: ridendo con lui, non di lui.

La traduzione in italiano contemporaneo curata da La nave di Teseo è un’operazione intelligente e necessaria. Non si tratta di “semplificare”, ma di restituire al lettore moderno la brillantezza originaria del testo. Le battute, le descrizioni, i dialoghi acquistano nuova forza senza perdere il profumo delle origini.

Pensate a quando Dioneo (il più birichino del gruppo) racconta di frati che si fanno passare “reliquie” sotto banco o di servette che ingannano padroni altolocati con una finta visione celeste. Con questa versione, si ride davvero. Non per dovere culturale, ma per puro piacere.

Nel pieno di una pandemia medievale, dieci giovani scelgono di raccontare storie per sopravvivere al dolore. Vi ricorda qualcosa? Il Decamerone è anche questo: un manuale di resistenza culturale. Le novelle sono terapeutiche, curative, vitali. Parlano di corpi e desideri, ma anche di ingegno, fortuna e giustizia. Spesso beffarda.

Non serve essere esperti di letteratura per godersi questo libro. Anzi, con questa nuova versione, è l’occasione perfetta per scoprirlo davvero. Anche per chi non ha mai letto più di tre righe in volgare.

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