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Perché gli insegnanti sono i veri supereroi di oggi

Essere un insegnante comporta vivere una vita da Superman. Una vita da super eroe che capisci a pieno solo vivendo la scuola. Perché talvolta, ci possono essere situazioni che ti colpiscono e che, tornando a casa, ti fanno dire che non metterai mai più piede in un’aula, e che ti fanno far presa sui tuoi super poteri per ritrovare invece la grinta e le motivazioni per ritornare.

Nel lungo viaggio di un anno scolastico quante cose possono accadere ad un insegnante che cerca con dedizione di svolgere il suo ruolo ? Condividere le sue passioni, il suo sapere, le sue idee sull’insegnamento, equivale a versare molto sudore.

Bassa soglia di attenzione, bassa soglia di concentrazione, bassa soglia di educazione, quasi assente capacità di approfondimento e di critica, tutto ciò può essere il   potenziale identikit di alcuni alunni che ci si può trovar di fronte in classe.

Bisogna allenare la voce, riscaldarla per bene prima di entrare in classe e dirigere la lezione verso lo scopo didattico che si ha in mente. Portare un discente a conoscere un argomento, a tirar fuori un suo pensiero, la sua creatività ma solo dopo essersi accertati che ci siano le basi della grammatica italiana, e di capacità di lettura e di scrittura.

Alunni sopraffatti dall’enormità delle distrazioni, con i loro telefonini ed il mondo web pronto sempre ad apparire sui loro display, e che ti parlano di WhatsApp e delle sue chat quasi come fossero dei moderni cenacoli per incontrarsi e per trascorrere intere ore.

Questi ragazzi distratti sono l’arduo compito da gestire in fase educativa. Prenderli per mano, lezione per lezione, e trasformare lo stato delle loro basse soglie verso qualcosa che sia di più ed in meglio, verso un salto che metta fine al loro spreco di creatività e di pensiero.

Perché sì, questi ragazzi sono sopraffatti dalla distrazione, completamente, a volte esageratamente. Fargli trovare la loro strada, il loro percorso, la loro individuazione, il loro pensiero, è la dura battaglia che ogni giorno affronta un insegnante.

Per non parlare dello slalom che un docente mette in campo quotidianamente  nel mondo di una scuola sempre più burocratica e dai tanti corsi di aggiornamento, perfezionamento e dalle interminabili riunioni.

E di quei genitori che spesso non giocano di squadra con chi sta cercando di fare il suo lavoro al meglio ? Lasciamo perdere, dovremmo scrivere un altro articolo a riguardo.

Supereroi con super poteri in continuo contatto con pianeti altisonanti e illuminati per non perdere la loro energia e l’entusiasmo di fare probabilmente il lavoro più bello del mondo: l’insegnante.

Perché se da una parte l’insegnante dovrebbe dare il meglio di se per insegnare, lo studente dovrebbe dare il meglio di se per ricevere.

Così facendo, dando il meglio, l’alunno  insegna anche lui al suo professore. Questa è la circolarità magica che è la stella polare dell’insegnamento  e che rende straordinario questo mestiere, perché, come scriveva il grande Seneca, c’è un duplice vantaggio nell’insegnare, perché, mentre si insegna, si impara.

 

Carlo Picca

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