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Perché catalogare i propri libri

Ecco i motivi per cui non è male dedicare un po’ del proprio tempo a catalogare i propri libri

MILANO – Tanti libri ovunque e dovunque, che si accumulano in casa senza un ordine: bellissimo, ma alla lunga poco pratico. Senza voler usare i metodi delle biblioteche professioniste, tra Dewey e simili, è cosa utile da una certa mole in poi entrare nell’ottica di catalogare i propri libri, con un programma tipo Excel o tramite un’App.

Ecco i motivi per cui non è male dedicare un po’ del proprio tempo a catalogare i propri libri:

 

  • Con la propria libreria accessibile in un documento elettronico capirete meglio cosa si avete e eviterete di comprare doppioni.

 

  • Quando prestate un libro, si può indicare sul file con un contrassegno, in modo da non perdere i propri libri.

 

  • Se per disgrazia una parte della vostra biblioteca andasse persa (incendio, alluvione, furto, trasloco…) con un elenco potrete recuperare i titoli persi.

 

  • Riordinare i libri per la catalogazione fa capire quali sono i volumi da tenere e quelli magari superati: i libri non si buttano mai, esistono bibioteche, book crossing e altre iniziative.

 

  • Potete condividere la lista con amici e parenti, in modo da evitare libri doppi in regalo.

 

  • Con la lista di tutti i vostri libri capirete meglio quanti ve ne mancano ancora da leggere.

 

  • In un elenco potete anche aggiungere dove avete comprato il libro, magari ricordando bei momenti associati, tipo un viaggio, una gita, una giornata al Salone del libro, un’uscita con gli amici, il regalo di una persona cara.

 

  • E poi è anche carino per capire qualcosa di più su chi siete, da che generi amate, quali sono gli autori e le autrici che vi hanno colpito, di che Paesi preferite leggere la letteratura, a che argomenti siete interessati e via dicendo.

 

Elena Romanello

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