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Patrimonio culturale italiano, la Sergio Bonelli Editore compie 80 anni

Abbiamo intervistato Michele Masiero,  Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore, per ripercorrere il lungo percorso cha ha portato a questo prestigioso traguardo.

Una lunga avventura che ha dato vita a migliaia di albi, personaggi, storie a fumetti. Compie 80 anni la casa editrice Bonelli, nata il 18 gennaio 1941 con l’uscita del numero 331 di Audace. Ottant’anni di avventure, di eroi, di autori indimenticabili, celebrati in libreria e fumetteria TUTTO BONELLI, 1941-1979. GLI ANNI D’ORO, il primo di due volumi dedicati alla fumettografia completa della Casa editrice di via Buonarroti. Abbiamo intervistato Michele Masiero,  Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore, per ripercorrere il lungo percorso cha ha portato a questo prestigioso traguardo.

La casa editrice Bonelli compie 80 anni. Come è nata?

Il 18 gennaio 1941 usciva il primo numero di Audace, edito dalla redazione Audace di Gianluigi Bonelli, il quale aveva rilevato la testata da Mondadori. Dal 1948, quando uscì il primo Tex, ad oggi, la Bonelli con i suoi personaggi è diventata patrimonio culturale italiano. Attraverso due volumi abbiamo voluto storicizzare tutto ciò che è stato prodotto in 80 anni. In molti ricordano solo i personaggi più famosi o recenti, ma ce ne sono stati tantissimi che, seppur abbiano avuto breve vita editoriale, hanno fatto parte di questa storia, soprattutto alle origini. La fortuna di alcuni personaggi, come Tex, è quella di essere stati creati al momento giusto e dal narratore giusto, in quel caso Gianluigi Bonelli.

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Come verrà celebrato questo importante traguardo?

Abbiamo voluto festeggiare con una galleria di copertine dedicate ad ogni personaggio, per far vedere in edicola tutta la schiera dei nostri personaggi. In quegli stessi albi ci sarà una grande sorpresa di cui parleremo a ridosso delle uscite di fine mese. Nel corso della primavera-estate ci saranno ulteriori sorprese, legati ai compleanni di Zagor (60 anni) e Nathan Never (30). Tutti i personaggi avranno comunque occasioni particolari.

Quest’autunno realizzeremo una mostra espositiva qui a Milano dedicata agli 80 anni, sperando che ci possano essere occasioni di aggregazioni per ritrovarci di persona con il pubblico per festeggiare questo grande traguardo.

L’attività della casa editrice Bonelli in che modo ha accompagnato la storia ed i cambiamenti della società?

Esiste una dicotomia tra gli albi e la storia dell’Italia. La narrazione a fumetti si è evoluta a seconda dei gusti che cambiavano, pur essendo la Bonelli vista come una casa editrice soprattutto tradizionale. Le cose nel tempo sono camabiate molto: si è passati dai personaggi più ingenui degli anni 50 a quelli più complessi degli anni 70, anni durante i quali sono nati antieroi come Mister No e Ken Parker. Siamo così arrivati alla fine degli anni 80 con la nascita di personaggi moderni come Martin Mystère, Nathen Never e Dylan Dog.

I vari autori e illustratori che si sono succeduti hanno portato avanti, con la loro sensibilità, un’evoluzione della narrazione. Il nostro capofila, Tex, è invece stato un personaggio che è rimasto sempre lo stesso, fedele alle origini, nonostante le sue pubblicazioni accompagnassero la storia e l’evoluzione della società italiana. Il mix di tradizione e innovazione è stata la ricetta vincente della Bonelli in questi 80 anni.

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Dal punto di vista culturale osserviamo un rilancio del mondo dei fumetti attraverso il fenomeno dei “Cinecomic”. Vedremo trasposizioni cinematografiche anche dei personaggi Bonelli?

Le poche esperienze passate non sono state molto positive, soprattutto perché in passato il cinema guardava con diffidenza “il cinema di serie B” rappresentato dai fumetti. Oggi le cose si sono rovesciate, soprattutto grazie a ciò che sta succedendo a livello mondiale con le major americane che hanno aperto una nuova strada (vedi Disney con i Marvel Studios). Oggi il mondo del cinema è a caccia di sempre più maggiori contenuti, e in più molti degli attuali sceneggiatori sono cresciuti leggendo fumetti. Adesso è quindi più facile parlare con chi si occupa di produzioni cinematografiche. Come ci insegnano la Marvel e la DC, più si è aderenti nelle trasposizioni cinematografiche a ciò che viene raccontato, più si ha successo.

Noi abbiamo inaugurato una nostra sezione interna dedicata allo sviluppo multimediale, per la quale vogliamo essere co-produttori insieme ai nostri partner, portando così i nostri fumetti al cinema e in televisione, perché vogliamo avere voce in capitolo, non solo cedere una licenza. Abbiamo già annunciato un film quasi pronto su Dampyr e stiamo lavorando insieme alla Rai ad una serie animata su Dragon Hero versione ragazzino. Con partner americani invece stiamo lavorando a una serie tv dedicata a Dylan Dog. Ciò rappresenta uno sbocco per il futuro, capace id dare maggior visibilità ai nostri personaggi. La base di partenza resterà sempre il fumetto.

Ultima domanda: quali sono gli scenari futuri del fumetto italiano?

Il mondo del fumetto oggi sta incontrando una crisi che viene da lontano, soprattutto per quel che riguarda le edicole. Nel frattempo, è nata una grande opportunità nelle librerie, dove il fumetto sembra vivere una nuova giovinezza, dove portiamo avanti i nostri esperimenti più adulti. Vorremmo ripartire incontrando il nostro pubblico il prima possibile: speriamo ripartano presto le fiere del fumetto e gli incontri in libreria.

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