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“Past lives”, 5 libri da leggere se hai apprezzato il film di Celine Song

"Past lives", l'esordio cinematografico di Celine Song, riflette sul concetto di amore e di vite possibili. Ecco 5 libri da leggere se ti è piaciuto il film.

Con “Past lives“, la regista, sceneggiatrice e drammaturga sudcoreana naturalizzata canadese Celine Song ha esordito al cinema.

Il film, che è ispirato a vicende autobiografiche, segue la vita di una giovane donna sudcoreana che dall’età di dodici anni ha lasciato il suo paese d’origine e le persone a lei care per inseguire un’esistenza diversa.

Alcune coincidenze portano la protagonista di “Past lives” a riallacciare i contatti con un caro amico, compagno di giochi e di emozioni nascenti, e a riflettere su ciò che sarebbe stato se non fosse andata via, se le scelte dei suoi genitori e le sue fossero state differenti.

Di “Past lives” hanno colpito, oltre alla fotografia e alla delicatezza della colonna sonora e dei dialoghi, la vena romantica ma mai melensa o erotica e le riflessioni che il film riesce a veicolare con una modalità che non siamo soliti ritrovare al cinema.

L’esordio cinematografico di Celine Song, infatti, si contraddistingue dagli altri film per l’uso dello spazio temporale: percepiamo, soprattutto in alcuni momenti, come il tempo sembri fermarsi per aprire delle porte al passato e alle vite possibili. Quelle che avremmo potuto vivere se…

“Past lives” racconta in modo originale e delicato le vite reali e possibili di ciascuno di noi, insomma. Se anche tu hai apprezzato il film, potresti trovare piacevoli anche le cinque letture che ti proponiamo in questo articolo.

5 libri da leggere se hai apprezzato “Past lives”

La straniera” di Diana Gabaldon

Parliamo di “vite possibili” e subito ci viene in mente Outlander, la saga di Diana Gabaldon a metà fra il fantasy e il romanzo storico che racconta la storia di Claire Randall e delle sue vite.

La vicinanza con “Past lives” riguarda la presenza del tema delle coincidenze, delle vite passate e dell’amore. Il ritmo, invece, è molto diverso: “La straniera” incalza, racconta una storia ricca di colpi di scena che incuriosisce e trascina il lettore in un vortice di emozioni.

È il 1945, la guerra è finalmente finita. Claire Randall, ex infermiera della Royal Army, sta trascorrendo una seconda luna di miele nelle Highlands scozzesi assieme al marito Frank, professore di storia a Oxford.

Durante una passeggiata, Claire viene catturata dal misterioso cerchio di pietre eretto sulla collina di Craigh na Dun: inconsapevole viaggiatrice nel tempo, si ritrova straniera in terra straniera – una sassenach –, catapultata all’improvviso in un paese devastato dai conflitti e diviso tra i clan.

È l’anno del Signore 1743. In quel mondo intriso di passione e violenza, superstizioni e infide alleanze, la vita di Claire è in costante pericolo. E anche il suo cuore: l’unico su cui possa contare è il giovane Jamie Fraser, guerriero scozzese ricercato dalle Giubbe Rosse, con cui instaura un rapporto via via più profondo.

Talmente profondo da farle mettere in discussione tutto ciò che ha contato per lei fino a quel momento e lasciarla lacerata tra due uomini, due epoche… e due destini.

Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust

Ci muoviamo su un terreno del tutto diverso con il capolavoro di Marcel Proust che ha modificato per sempre il corso della letteratura francese.

“Alla ricerca del tempo perduto” è un’opera incredibile, che racchiude fra le sue pagine gli avvenimenti, i pensieri, i sogni e le illusioni di una vita intera. Il vero protagonista dell’opera, come raccontato dal titolo, è il tempo. Anche in “Past lives” esso ha un ruolo di fondamentale importanza.

Il ritmo dei ricordi di Proust e quello scandito in “Past lives”, poi, si somigliano: un placido senso di malinconia si riverbera tanto nei romanzi della Recherche quanto nel film di Song.

Quasi un preludio “musicale” all’intera “Recherche”, “Dalla parte di Swann” (1913) introduce i temi cruciali dell’intera opera: il senso del tempo, la memoria, il sogno, l’abitudine, il desiderio. E poi ancora la gelosia, il rapporto tra arte e realtà, l’interagire di rituali ed emozioni. Il lettore fa conoscenza in queste pagine con i personaggi destinati ad accompagnarlo lungo i sette libri – Odette, Bloch, Françoise, Charlus… –, mentre la storia d’amore di Swann diventa quasi “figura” del contrastato rapporto che legherà poi il narratore a Gilberte e Albertine.

Buonanotte Tokyo” di Yoshida Atsuhiro

Il modo in cui Celine Song racconta l’amore e le coincidenze in “Past lives” ci fa subito riflettere su quanto la cultura orientale sia diversa dalla nostra. È una sensazione che spesso proviamo anche quando leggiamo i romanzi di autori giapponesi e coreani, che pongono al centro della narrazione molti personaggi che insospettabilmente influenzano le loro vite a vicenda.

“Buonanotte Tokyo” è da poco uscito nelle librerie italiane. Con le sue pagine armoniose e sognanti ci accompagna dentro i frammenti di alcune vite destinate a intrecciarsi, in modo più o meno visibile. Proprio come avviene in “Past lives”

Il “grande investigatore Shuro” sulle tracce del suo passato, Eiko, ragazza di provincia alla prima esperienza cinematografica, il tassista notturno Matsui che insegue il ricordo di una donna a bordo della sua vettura blu, il distributore di giornali Kōichi, esperto di corvi urbani e la sua fidanzata riluttante, Mitsuki, che fornisce attrezzature per film…

Persone gentilmente indaffarate, pratiche e allo stesso tempo sognatrici, a volte stravaganti, tutte in cerca del tassello mancante che completi la loro vita.

I loro percorsi s’incrociano nella Tōkyō notturna di oggi, metropoli più sottotono e malinconica rispetto alla città rampante dei grattacieli degli anni ‘80, scenario fascinoso e a tratti enigmatico per i personaggi irrequieti e solitari di questo romanzo puzzle.

Le piccole storie quotidiane su cui è costruito il romanzo proseguono in atmosfere sospese e a tratti oniriche, tra ricerche, incontri casuali, pensieri e conversazioni dei diversi protagonisti.

La loro è attesa dell’opportunità che offra il modo di effettuare il passo successivo e magari incontrare la persona perduta. Perché quasi tutti loro hanno perduto qualcuno e sperano di ritrovarlo prima o poi.

Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij

In “Past lives”, Nora e Hae Sung si incontrano più di una volta nel corso della loro esistenza. Li vediamo passeggiare, soffermarsi a osservare ciò che li circonda, parlare, tacere. In questo rincorrersi, perdersi e ritrovarsi, i due protagonisti del film di Celine Song somigliano molto ai personaggi principali del piccolo capolavoro di Dostoevskij: “Le notti bianche”.

Un giovane sognatore, nella magia vagamente inquieta delle nordiche notti bianche, incontra una misteriosa fanciulla e vive la sua “educazione sentimentale”, segnata da un brusco risveglio con conseguente ritorno alla realtà.

Un Dostoevskij lirico, ispirato, comincia a riflettere sulle disillusioni dell’esistenza e dell’amore nell’ultima opera pubblicata prima dell’arresto e della deportazione, esperienze che modificheranno in maniera radicale e definitiva la sua concezione dell’uomo e dell’arte.

4 3 2 1” di Paul Auster

Il destino. Le vite possibili. L’In-yun, come viene chiamato in “Past lives”.

Cosa sarebbe successo se…? Con chi saremmo, dove saremmo se avessimo fatto scelte diverse? Saremmo arrivati dove siamo ora ma per vie diverse? Sarebbe cambiato tutto?

Questo è forse il tema principale di “Past lives” insieme all’amore. L’ultimo libro che ti consigliamo non poteva perciò che essere “4 3 2 1“, il romanzo in cui Paul Auster propone quattro vite possibili di uno stesso personaggio, Archie Ferguson.

Ogni vita nasconde, e protegge, dentro di sé tutte le altre che non si sono realizzate, che sono rimaste solo potenziali. E cosi ogni individuo conserva al suo interno, come clandestini su una nave di notte, le ombre di tutte le altre persone che sarebbe potuto diventare.

Paul Auster ha deciso di prendere alla lettera questo compito che la letteratura si è data: e ha scritto “4 3 2 1”, il romanzo di tutte le vite di Archie Ferguson, quella che ha avuto e quelle che avrebbe potuto avere.

Fin dalla nascita Archie imbocca quattro sentieri diversi che porteranno a vite diverse e singolarmente simili, con elementi che ritornano ogni volta in una veste diversa: tutti gli Archie, ad esempio, subiranno l’incantesimo della splendida Amy.

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