Paolo Giordano: “Stiamo per entrare in un territorio inesplorato”

13 Luglio 2020

Fra gli ospiti dell'ultima giornata del Salone del Libro di Torino non poteva mancare lo scrittore torinese Paolo Giordano

paolo giordano

Fra gli ospiti dell’ultima giornata del Salone del Libro di Torino non poteva mancare lo scrittore torinese Paolo Giordano. Uno dei primi scrittori a rispondere alla sfida del nuovo presente con un libro “Nel contagio“, Giordano si interroga su cosa ci attende nel prossimo futuro. 

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L’epidemia ha rivelato le nostre fragilità

“Il virus ha fatto emergere, in modo piuttosto netto, le priorità del nostro Paese”, esordisce Paolo Giordano. “Si è parlato troppo poco di scuola, di giovani e anziani”. Secondo lo scrittore torinese, la pandemia ha svelato molti funzionamenti del nostro Paese. “Siamo di fronte a sfide sempre più globali, come le future pandemie, le sfide legate al clima, eppure fatichiamo a trovare una coesione più forte.”

Che cosa ci attende

“Ci troviamo in una fase in cui siamo un po’ bendati”, continua Paolo Giordano. “Stiamo per entrare in un territorio inesplorato. Inizia una fase di tentativi, errori e correzioni”. Una fase un po’ empirica, la definisce lo scrittore torinese, per la quale ancora non abbiamo certezze. “Entriamo in questa fase di nebbia e ancora non sapremo come andrà”. 

Che cosa ci ha insegnato questa emergenza

Questa è la “grande domanda che aleggia su di noi”, conclude Paolo Giordano. “Mi ricorda un po’ il titolo di un libro di Peter Cameron: Un giorno questo dolore ti sarà utile. Cosa ne faremo di tutta la sofferenza che abbiamo attraversato? Un cambiamento ci sarà, ma non sappiamo ancora se sarà un cambiamento positivo o negativo. “Quello che so, continua Giordano, è che la direzione del cambiamento dipende da noi, da come investiamo i nostri soldi, da come orienteremo il dibattito nel prossimo futuro, dalle scelte che faremo”. 

 

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