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Paolo Di Paolo, “L’amore è una delle poche cose che davvero segnano la nostra vita”

In questa intervista l'autore finalista al Premio Strega nel 2013 approfondisce alcuni dei temi legati al suo nuovo libro.

MILANO – “Volevo scrivere un romanzo pieno di domande, anche perché da lettore amo i libri che non forniscono risposte ma alimentano i dubbi”. E’ questo l’approccio con cui Paolo Di Paolo ha dato vita alla sua nuova opera “Una storia quasi  solo d’amore”, libro nel quale l’autore racconta la storia d’amore tra Teresa e Nino, che li porterà a cercare di affrontare insieme le incertezze della vita. In questa intervista l’autore, che ringraziamo ancora per averci donato la sua frase dedicata alle donne per la realizzazione della nostra linea di AforisMug, approfondisce alcuni dei temi legati al suo nuovo libro.

 

Come nasce questa “storia quasi solo d’amore”?

Nasce dal desiderio di sperimentare: volevo mettermi alla prova con il tema più immediato e insieme il più difficile di ogni storia. Così, i due avverbi del titolo aggiungono e insieme precisano qualcosa alla mia idea di romanzo d’amore. Tra l’altro, si tratta dell’inizio di un amore, la parte più elettrica e misteriosa di un rapporto umano. Quando tutti i pregiudizi evaporano, lasciando solo una grande e indifesa curiosità verso l’altro.

 

A cosa ti sei ispirato per la scelta e le caratteristiche dei protagonisti del romanzo?

Ho messo a confronto due “mondi” diversi: un ragazzo di venti e una ragazza di trent’anni. Tra loro non passa una generazione, ovviamente, ma c’è un gradino che li fa sentire – come sono – diversi e quindi quasi esotici l’uno per l’altra. Nino è libero, disinvolto, senza categorie; Teresa ha un piede nell’altro secolo e ha una sua parte misteriosa, qualcosa che a Nino appare insondabile.

 

Il tuo libro ha la capacità di far riflettere su alcune delle domande fondamentali dell’uomo. Qual è secondo te il principale quesito che, soprattutto i ragazzi dell’età dei due protagonisti, oggi si pongono?

Le domande che per brevità chiamerei “fondamentali” sono quelle che anche i bambini si pongono. Cominciano con quella più difficile di tutte: perché? Intorno a questa, ruotano altre più piccole domande che Nino e Teresa si faranno mentre si vanno incontro. Sulla propria identità, su quella di chi hanno di fronte. Volevo scrivere un romanzo pieno di domande, anche perché da lettore amo i libri che non forniscono risposte ma alimentano i dubbi.

 

Quali sono le difficoltà e le incertezze legate all’innamoramento oggi?

Credo siano le stesse di sempre. Fidarsi di uno sconosciuto, di una sconosciuta. Entrare nella sua vita e provare a restarci, con convinzione, con pazienza, con capacità di attenzione. Non è per niente facile. Ma è una delle poche cose che davvero segnano la nostra vita.

 

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