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“Paese d’ottobre” di Ray Bradbury, il libro perfetto per inaugurare le letture d’autunno

È un'avvincente raccolta di racconti nati dalla penna del geniale Ray Bradbury: se amate il genere fantastico e volete dedicare i ritagli di tempo del vostro quotidiano alla lettura, "Paese d'ottobre" non vi deluderà.

A ottobre c’è una strana luce, un po’ filtrata dalle prime nubi della stagione autunnale, che sa di incantesimi e mondi paralleli: è per questa ragione che il maestro del romanzo di fantascienza Ray Bradbury ha voluto intitolare una delle sue più belle raccolte di racconti proprio “Paese d’ottobre“.

“Paese d’ottobre”, la sinossi

Mentre creava le “Cronache marziane”, Bradbury scrisse anche una serie di novelle ambientate nei luoghi della sua infanzia, le piccole cittadine dell’immutabile Middle West agricolo.

E a queste ‘cronache terrestri’ diede il titolo di “Paese d’ottobre”, perché in ottobre la luce del sole declina facendo sfumare gli oggetti quotidiani tra le ombre ed è allora che, dietro le apparenze più comuni, ci è dato di vedere il fatto straordinario che spalanca la possibilità di realtà misteriose e di mondi diversi, nascosti dietro la facciata sonnacchiosa della provincia americana.

Il confine fra quotidiano e surreale

“Paese d’ottobre” esce nel 1955 con il titolo originale “The October Country“. Si tratta di diciannove racconti tutti ambientati nel Middle West americano, luogo d’origine dell’autore.

L’Illinois, così come gli altri Stati della zona, sono caratterizzati da una sorta di staticità che le contraddistingue rispetto al resto degli Stati Uniti. Sarà la forte vocazione agricola che àncora gli abitanti alle antiche tradizioni, o magari l’atmosfera assolata, o forse entrambe: il Midwest appare quieto , silenzioso, immutabile.

Da qui, Ray Bradbury prende spunto per i suoi racconti che mescolano dettagli realistici a spunti fantastici e macabri, dando vita a un’opera unica nel suo genere che rende le terre del Midwest teatro di accadimenti sconvolgenti e inimmaginabili.

In “Paese d’ottobre”, il confine fra reale e surreale, fra quotidiano e soprannaturale, è labile, quasi inesistente. Vi troverete dinanzi a racconti che attraggono e intimoriscono al tempo stesso, a storie capaci di trasportare il lettore in un universo parallelo del tutto somigliante al nostro, in cui tutto è possibile.

L’elenco dei racconti racchiusi in “Paese d’ottobre”

Ma ecco i titoli dei diciannove racconti che compongono “Paese d’ottobre”:

  • Il nano (The Dwarf, 1954)
  • In coda (The Next in Line, 1947)
  • L’oculato gettone da poker di H. Matisse (The Watchfull Poker Chip of H. Matisse, 1954)
  • Scheletro (Skeleton, 1945)
  • Il barattolo (The Jar, 1944)
  • Il lago (The Lake, 1944)
  • L’emissario (The Emissary, 1947)
  • Il sacro fuoco (Touched with Fire)
  • Il piccolo assassino (Small Assassin, 1946)
  • La folla (The Crowd, 1943)
  • Saltamartino (Jack-in-the-Box, 1947)
  • La falce (The Scythe, 1943)
  • Zio Einar (Uncle Einar, 1947)
  • Il vento (The Wind, 1943)
  • L’uomo del primo piano (The Man Upstairs, 1947)
  • C’era una volta una vecchina (There Was an Old Woman, 1944)
  • Il condotto sotterraneo (The Cistern, 1947)
  • Il raduno (Homecoming, 1946)
  • La bella morte di Dudley Stone (The Wonderful Death of Dudley Stone, 1954)

Ray Bradbury

Ray Bradbury, all’anagrafe Raymond Douglas Bradbury, è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense, noto soprattutto per aver operato nel genere fantascientifico.

Nato in Illinois il 20 agosto 1920, Bradbury proviene da una famiglia di origini modeste, che accusa gli effetti della Grande Depressione e perciò è costretta a spostarsi in cerca di fortuna.

Trasferitosi in California, l’autore di “Paese d’ottobre” scopre la passione per la lettura e, in particolare, per il genere fantascientifico. Comincia a scrivere giovanissimo, e già negli anni ’40 pubblica i primi racconti, alcuni a fondo noir e poliziesco, su alcune riviste di settore.

Con “Le Cronache marziane”, opera pubblicata nel 1950, Bradbury ottiene un grande successo anche in ambito internazionale. Ma è con “Fahrenheit 451” che arriva la consacrazione al grande pubblico. Il romanzo viene anche trasposto in pellicola cinematografica dal uno dei mostri sacri del cinema francese: François Truffaut.

Di qui a poco, Ray Bradbury si appassiona al cinema e intraprende la carriera di sceneggiatore, firmando diversi successi ma non rinunciando mai alla scrittura.

È venuto a mancare all’età di 91 anni il 5 giugno 2012 a Los Angeles, nella villa dove si era ritirato a vita privata per godere degli ultimi anni di vita in serenità.

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